PRESENTAZIONE
Per un conservatore
costituisce grande soddisfazione presentare l'esito di articolati lavori
di restauro, allorchè strettamente connessi al perseguito volere
della proprietà di restituire alla popolazione un monumento negletto.
Non dunque autorità calata dall'alto per obbligo di legge nell'invitare
chi detiene un bene monumentale a volerlo preservare e conservare: imposta
decisione che può sortire l'indesiderato effetto che si mette a
nuovo un bene - magari con il ricorso a finanziamenti pubblici - per poi
nuovamente lasciarlo andare al non riuso; bensì desiderio di riaprire
ai fedeli dopo anni di abbandono un piccolo e prezioso monumento. Particolare
rilievo assume tale intervento di recupero in questa parte di città
spesso assurta agli onori di cronaca per cattiva fama - forse non sempre
meritata - proprio con il nome della chiesa, San Salvario. E le vicende
dell'edificio - sorto nei pressi della omonima distrutta antica chiesa
rurale - ricalcano quelle dello sviluppo dell'area sud della città.
Strettamente connessa ai fatti del castello del Valentino, la Regia Cappella
figurava negli intenti di Madama Reale quale "sacro ornamento...che
lo nobilitasse maggiormente", circostanza testimoniata dal parallelo
procedere delle due fabbriche, con notevole "spesa del proprio",
cui concorsero molte delle maestranze impegnate nell'ampliamento del castello,
come riporta l'accurato studio archivistico presente nel volume.
E dall'insediamento dei Padri Servi di Maria, fortemente caldeggiato da
Cristina di Francia, avvenuto a metà Seicento, fino a tutto il
secolo successivo, il complesso ecclesiastico è in continua espansione:
annessovi il convento, la chiesa muta l'impianto originario con la costruzione
delle cappelle laterali dedicate alla Vergine Immacolata e a San Giuseppe,
e con l'allungamento dell'asse longitudinale. Anche l'apparato decorativo
interno subisce varie ridipinture, messe in luce dai recenti restauri
che, attraverso precise indagini stratigrafiche, hanno indicato le varie
fasi decorative che connotano i momenti costruttivi della chiesa: dai
colori chiari e luminosi della prima costruzione seicentesca, ai raffinati
cicli pittorici del Settecento a loro volta celati da una ulteriore fase
ottocentesca, allorchè la chiesa, superata la difficile contingenza
delle soppressioni degli ordini religiosi fu, per volere di Carlo Alberto,
oggetto di nuovo impulso vitale, con l'arrivo delle Figlie della Carità
nel 1837.
[..] |
INDICE
Presentazione
Paola Salerno
Capitolo
I
L'antica chiesa di San Salvario e la costruzione della capitale da Emanuele
Filiberto a Cristina di Francia
Guido Mones
Capitolo II
La regia Cappella di San Salvario
Guido Mones
Capitolo III
La fondazione della Compagnia delle Figlie della Carità di San Vincenzo
de'Paoli e il suo sviluppo in Piemonte
Guido Mones
Capitolo IV
Le Figlie della Carità a San Salvario
Guido Mones
Capitolo V
Il restauro architettonico
Borini Costruzioni
Capitolo VI
Il restauro dell'apparato decorativo
Marina Locandieri, Luca Emilio Brancati, Michelangelo Varetto, Maurizio
Gomez Serito
Appendice documentaria
Trascrizione a cura di Guido Mones
Bibliografia |
aa.vv.
LA CHIESA DI SAN SALVARIO IN TORINO
editore L'ARTISTICA
edizione 2002
pagine 192
formato 17x24
legatura cartonata con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine 5 giorni
35.00 €
19.90 €
ISBN : 88-7320-049-4
EAN :
|
|