Il
volume è un affettuoso racconto affresco, frammisto di piccole curiosità
quotidiane e di ricordi storici sulla vita del grande impresario teatrale
torinese Aldo Vaccino Landi e della sua famiglia di origine. Dalle umili
estrazioni vercellesi dei genitori ai fasti di un lavoro che lo ha portato
alla ribalta cittadina e internazionale. Dai primi calci al pallone nei
prati polverosi di Valdocco e nella famosa formazione "Balon Boys" del Torino
Calcio; poi come giovane cantante dell'Orchestra Beppe Mojetta dell'EIAR
ed infine come impresario di eventi musicali e teatrali sempre più importanti.
L'Organizzazione Landi è stata per decenni sinonimo di spettacoli di grande
rilievo culturale che hanno dato lustro alla città: dall'indimenticabile
ultimo concerto di Alfred Cortot negli anni '50, all'esordio a 8 anni dell'ormai
celeberrimo violinista Uto Ughi. Dal primo concerto tenuto da Frank Sinatra
in Italia nel 1952, al fasti della musica jazz con Louis Armstrong; Quincy
jones; Harry James; Duke Ellington; Count Basie; Dizzy Gillespie; Lionel
Hampton; Jerry Mulligan e tanti altri ancora. Dalle grandi star internazionali
come Josephine Baker; Caterina Valente; Ella Fitzgerald; Juliette Greco;
Charles Trenet; Yves Montand; Gilbert Bécaud; Harry Belafonte; Frankie Laine;
Paul Anka; Mina; sino agli spettacoli teatrali come il London Festival Ballet;
il Teatro di Pechino; l'Opera di Kiev.
La narrazione, sempre stringata e avvincente, si snoda tra curiosità e aneddoti
assai interessanti, con divertenti ricordi che svelano anche alcuni retroscena
di queste grandi star dello spettacolo internazionale.
Accompagna il racconto una documentazione fotografica di prim'ordine, unica
nel suo genere, e degna di una sofisticata raccolta da collezionisti. |
PREFAZIONE
L'occasione che mi viene offerta di salutare l'uscita di questo libro bello
e a modo suo commovente mi rende felice due volte. La prima perché questo
lavoro è un doveroso omaggio a un protagonista di primo piano della vita
culturale e sociale della nostra città, il quale, per il suo stile di vita,
si è sempre tenuto lontano dal cono di luce della notorietà. La seconda
perché il volume è un altro prezioso tassello che si aggiunge ad altri già
esistenti e ad altri che sul suo esempio si spera verranno, per completare
il quadro variegato e complesso della storia della città di Torino nel Novecento.
L'autore attinge la materia prima del suo lavoro in famiglia essendo nipote
di Aldo Landi in quanto figlio di sua sorella Gemma; si rivela scrittore
di sicura vena fin dalle prime pagine, dedicate alla ricostruzione, partecipe,
affettuosa e ironica dell'ambiente nel quale sorse e si sviluppò la personalità
di Aldo. Resteranno a lungo nella memoria del lettore il quadro mosso e
vivace della Ca dij pom, il condominio in Valdocco abitato da famiglie
originarie di Vercelli emigrate a Torino; le figure dei nonni materni del
narratore (e genitori di Aldo), la Marìa che in tempo di guerra riesce
con mille accorgimenti a sfamare tutti e el Pedrin, tranviere, che
raccoglie le cicche per fare il "trinciato capolinea" e durante le soste
va nei prati della periferia a fare erba per i conigli che la moglie alleva
sul balcone; la ricca panoramica delle piole dell'epoca con le figure caratteristiche,
come quel Cichin dla bota "che raccontava sempre la commovente storia
del povero Conte Ugolino costret a mangé íj fieuj per goerneje an pare".
In quanto alle piole siamo in presenza di un esperto di prim'ordine: l'autore
è fratello maggiore e collaboratore di Roberto Balocco che, con l'attrice
Silvana Lombardo diede vita alla grande stagione delle Canson dla piòla
delle quali non a caso fu impresario Aldo Landi.
Pian piano dal quadro d'ambiente emerge il ritratto di questo giovane sveglio,
vivace, curioso e furbo, il cui vero nome è Aldo Vaccino. La prima vocazione
è quella del calcio; ancora oggi Aldo mostra con orgoglio agli amici il
tesserino dalla copertina granata che dimostra la sua appartenenza ai mitici
Balon Boys del grande Torino. A questa passione, mai spenta, subentra
quella per il canto; prende quasi di nascosto lezioni dal maestro Carlo
Prato, scopritore di tanti talenti e all'età di vent'anni, nel 1940, vince
una severa selezione ed entra a far parte dell'orchestra EIAR di Beppe Mojetta.
Qui, come impone la moda del tempo, assume quel nome d'arte di Aldo Landi
che lo accompagnerà tutta la vita. Scoppia la guerra e Aldo, grazie ad un
compiacente referto medico, riuscirà a farla tutta come soldato prima al
deposito di corso Valdocco e poi, dopo l'8 settembre all'Ispettorato del
Lavoro. Durante l'occupazione tedesca, poiché, come si dice, la vita continua,
Aldo ottiene l'autorizzazione a organizzare uno spettacolo per le truppe.
E'la tarda primavera del '44 e alla Casa del Soldato (l'attuale Teatro Gobetti)
di via Rossini alle 16,45, ora dettata dalle esigenze del coprifuoco, debutta
la rivista gioiosa "Succede ma passa". Nasce quel giorno, a 24 anni d'età,
l'impresario Aldo Landi. Le tappe di un'attività, che da allora non ha conosciuto
soste, le troverete docu- mentate passo passo nel libro; è inutile, oltre
che impossibile, riassumerle in poche righe.
[..]
BRUNO GAMBAROTTA
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Piergiorgio Balocco
CHI E' DI SCENA
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2000
pagine 208
formato 13x21
copertina plastificata a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
2.90 €
2.90 €
ISBN : 88-86425-82-1
EAN : 9788886425827
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