dalla prefazione:
Accingersi a "tradurre" il libro "Cuore" è impresa
non facile oggi, come non lo era ieri; il "Cuore" di Edmondo De Amicis,
il libro Cuore per eccellenza è il risultato di anni di elaborazione nella
mente e nel "cuore" del suo autore, che ha voluto in esso presentare in
modo semplice, perché rivolto ai ragazzi - in forma di diario- una realtà
sociale e civile, un educazione legata a principi che oggi sembrano del
tutto obsoleti, un ambiente ben preciso, una città riconoscibile, che non
può essere che nessuna altra città, Torino. Elementi ad un tempo positivi
e negativi, oggetto di incensamenti e di critiche durissime, dalla comparso
del libro nel 1886 ai giorni nostri.
Ecco perché non è compito semplice ed indolore mettersi davanti ad un testo
insieme amato e vituperato, con in'interpretazione che non risa ripetitiva.
Giovanni Magnani ha "sentito" di mettere a prova il suo "cuore" per tradurre
in lingua piemontese il libro che si portava dentro da quando, ragazzetto
allievo della scuola elementare, aveva affrontato la lettura di quelle pagine
che la "sua" Maestra con pazienza e amore gli poneva dinnanzi e gli commentava.
E gliele faceva leggere ad alta voce! A lui, di salde radici piernontesi,
i sentimenti espressi negli scritti, fossero essi diari o racconti mensili,
rimescolavano il sangue e la mente. E se li rielaborava con la fervida fantasia,
nella lingua che nella sua infanzia e giovinezza, non solo il popolo usava,
retaggio di un modo di esprimersi amato anche dalle persone colte e dagli
ambienti nobiliari del nostro ottocento risorgimentale e
post-risorgimentale: la lingua piemontese. |
E
sentiva forte e quasi struggente, fin da quegli anni, il desiderio di rendere
ancora più nostri", fatti, espressioni, passioni dolci e sognati momenti,
dolori, amori intensi e non retorici di amicizia, fratellanza, dedizione
alla patria, in quella lingua che gli era ancora più familiare della lingua
italiana, che pur sempre egli ha tanto amato e con cui ha espresso molte
delle sue numerose opere prosastiche e poetiche.
Oggi il libro "Cuore" tradotto in piemontese è una realtà: è occorso l'impegno
di più di un anno di lavoro intenso, d'interpretazione esaltante e sofferta
per cogliere ancora più "piemontesemente", la vita non solo scolastica di
una Torino datata, si, ma già aperta ad una modernità in cui, senza grandi
clamori, sarebbero convissuti valori che parevano superati e nuovi fermenti
creativi. Certi sentimenti espressi in lingua parlata, certi giochi, certi
atteggiamenti, certo ambiente descritto con parole proprie della nostra
gente, hanno reso più aderente al "momento torinese" in cui De Amicis ha
ambientato le varie vicende, il contenuto dei libro "Cuore".
Leggendo le pagine tradotte e mettendole a fronte delle pagine di De Amicis,
ci sentiarno di viverle più intensamente noi, che amiamo le nostre radici;
ma penso che la stessa emozione possono provare coloro che, benché figli
adottivi, hanno imparato a rispettare la terra in cui vivono e lavorano;
forse sapere come quella che fu la prima capitale del Regno D'ltalia vivesse
il suo declassarnento; come riuscissero a convivere nello stesso palazzo
dignitosamente e coerentemente ricchezza e povertà, signori, "travet", operai
e diseredati; come si avesse interesse a lottare contro l'analfabetismo
anche con delibere comunali per l'apertura di nuove scuole; come si fosse
attenti a premiare i cittadini per qualche azione particolare e non solo
a punire chi si rendeva reo di atti disonesti o era disattento alle disposizioni
di legge - e potremmo citare moltissimi altri "come"! - forse, penso, sapere
tutto ciò, legato alla lingua della regione, sarebbe un aiuto più
valido per l'approfondimento della conoscenza della realtà della
nostra terra.
[..] |
Gioanin Magnani
CHEUR - CUORE - ediz. Vento del Piemonte
editore VENTO DEL PIEMONTE
edizione 1994
pagine 176
formato 15x21
con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
9.30 €
9.30 €
ISBN :
EAN :
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