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C'ERA UNA VOLTA LA LANGA
once upon a time there was the Langa

EDIZIONE BILINGUE

INGLESE
ITALIANO


"C'era una volta la Langa..." ci dice Aldo Agnelli con le suggestive immagini di questa sua "opera omnia" fotografica. Mа sbaglia a pensare che la Langa sia un mondo soggetto a mutazioni tali da modificarne il destino. Le Langhe non si perdono. Lo scriveva Cesare Pavese e nel corso della mia vita non ho visto niente di così maestoso e catastrofico da pensare oggi che avesse torto. Maestosa e ancestrale è, nelle Langhe (basse, medie e alte) la natura. Unico nel suo genere l'ambiente antropico, dimensione dello spirito e metafora. Maestosa nelle sue contraddizioni, che cambiano, nei suoi limiti, che evolvono, nei sentimenti che suscita (di emozione, turbamento, stupore e sbalordimento, talvolta anche di rabbia per le ferite che l'uomo procura, sua sponte, al paesaggio), la Langa deve molto alle parole degli scrittori che l'hanno amata ma ha, oggi, bisogno soprattutto di silenzi. ii silenzio che sembrano implorare le fotografie di Aldo Agnelli, uniche, essenziali nella capacità evocativa, sospese su di noi come i ricordi e le nuvole. Aldo è uno dei grandi "patres" che ho avuto la fortuna di conoscere. Come Ugo Cerrato, recentemente scomparso, ha testimoniato per tutta la vita quanto può essere grande, assoluto ed esclusivo il legame viscerale tra un territorio e le sue creature. Ha il merito di avere documentato momenti di vita, personaggi, situazioni, scorci paesaggistici che raccontano la Langa povera di cui anch'io ho fatto esperienza. Per intenderci le storie di vita e di ambiente, di mentalità e di costume che Beppe Fenoglio ha saputo raccontare col respiro universale che solo le grandi opere sanno esprimere. Altri lo hanno fatto con uguale intensità, altri proveranno a farlo. Qualcuno scoprirà una Langa che sembra diversa e si esalterà di questa scoperta e resterà prigioniero di questo inganno. Non Aldo. I "patres" sono le persone che, magari senza saperlo, fanno la storia, che tracciano il cammino. Sono come i colonizzatori, i pionieri. Vivono la stagione in cui le cose accadono per una volontà superiore e non c'è bisogno di troppe parole. Sono essi stessi parola e immagine. Forse per questo motivo Aldo Agnelli ha fatto sua la regola che Nuto Revelli e Mario Rigoni Stern hanno saputo applicare alle loro pagine, quella di "cavare via" parole non necessarie o ridondanti, di cercare l'espressività nella sintesi. E infatti queste sue fotografie, senza bisogno di didascalie e commenti, parlano, sprigionano voci soffuse, sibilano nel vento, sono canto e melodia, a volte lamento, altre volte preghiera. Basta fermarsi, aprire la porta del proprio animo al silenzio e ascoltare.

Donato Bosca
"Once upon a time there was the Langa" says Aldo Agnelli with the longing images of his photographic "opera omnia". But I think he is wrong when he states that this world is boung to such changes which can alter its destiny. You can't lose the Langa hills as Cesare Pavese used to say. In the Langa hills nature is solemn and ancestral. And the anthropic environment is absolutely unique, a real dimension of spirit and a metaphor as well. Majestic in its changing contradictions, in its developing limitations, in the feelings it can cause, the Langa owes its great importance to the words of the writers who loved it, but today it mainly needs that silence invoked by Aldo Agnelli's pictures, so essential in their evocations, hanging over us like memories and clouds. Aldo is one of the "patres" I luckily happened to know. Like Ugo Cerrato, who died of late, he has witnessed how great, absolute and exclusive the relationship between the land and its creatures can be. This great merit lies in having recorded moments of life, personages, situations and landscapes which tell us about the poor Langa I experienced too: I mean those stories about life and environment, mentality and customs that B. Fenoglio was able to tell in universal words. Somebody else will try to do the same; somebody will discover a Lingo apparently different, he will enjoy his discovery but he will deceive himself. This is not the case with Aldo Agnelli. The "Forefathers", are those who make history, even unconsciously. They are like colonists or pioneers.
They live the season in which things happen, caused by a superior will and there is no need for too many words. They are themselves the word and the image. Perhaps for this reason Aldo Agnelli has adopted the rule applied by Nuto Revelli and Mario Rigoni Stern to their pages, the rule of abolish- ing unnecessary or bombastic words and of looking for expressiveness in synthesй. Actually these photographs without airy captions or annotations speak silently whisper in the wind and they are song and melody-. wail and prayer at the same time. We onh have to stop, open the door of our soul and listen.

Donato Bosca




Aldo Agnelli

C'ERA UNA VOLTA LA LANGA

editore L'ARTISTICA
edizione 2007
pagine 192
formato 24x32
copertina cartonata con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

45.00 €
45.00 €

ISBN : 978-88-7320-171-7
EAN : 9788873201717

 
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