1) Cost mond vej
2) La pratica legal
3) Soa ecelensa
4) Mè ritorn
5) Crudel destin
6) La carafin-a
7) La cà granda
8) La glòria dël Paradis
9) Lë spirit folèt
10) La barchëtta
11) La marmòta
12) La providensa
Discografia a cura di:
Piergiorgio Balocco
Adattamenti e voce:
Roberto Balocco
Collaborazione musicale:
Raf Cristiano (pianoforte)
Paolo Giolo (violino)
Registrazione digitale, mixaggio e masterizzazione:
SER.MI.G.
Laboratorio del Suono
Engineer: Alessandro Depaoli
Coordinamento editoriale:
Paolo Sirotto
Produzione:
Mùsica Nòsta
Libreria Piemontese Editrice
Via San Secondo 11, Torino
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ANGELO BROFFERIO (1802 - 1866)
Nacque a Castelnuovo Calcea (AT) il 6 dicembre 1802 in una famiglia benestante, ricevette un'educazione illuminista e anticlericale. A 10 anni andò in collegio ad Asti per seguire gli studi ginnasiali e liceali. Nel 1817 si trasferì a Torino per frequentare l'università (Facoltà di Giurisprudenza), nel 1821 prese parte attiva ai moti anti-sabaudi e dovette rifugiarsi nella natia Calcea per sfuggire alla repressione. Tornato a Torino alla fine del 1822 conseguì la laurea e iniziò l'attività di avvocato. Dieci anni dopo, nel 1831, si lasciò coinvolgere in un'altra cospirazione che lo portò alla carcerazione. Questo episodio non intralciò la sua carriera politica e Brofferio, dal 1848, assunse il ruolo di capofila della sinistra parlamentare, sempre in contrapposizione con la politica di Camillo Benso di Cavour, satireggiato e sbeffeggiato a più riprese nelle sue canzoni.
L'attività parlamentare di Brofferio, che durò sino alla sua morte, si caratterizzò per le battaglie sulla riforma della giustizia, contro la pena di morte, per la libertà di stampa e contro la censura imperante, per il diritto di associazione, per l'istruzione laica, obbligatoria e gratuita. Anche nella vita privata ebbe un comportamento anticonvenzionale: sposò Felicie Ferret, dalla quale ebbe tre figli, ma convisse a lungo con Giuseppina Zauner che gli dette altra prole.
Brofferio fu un uomo dall'attività poliedrica, ma fu soprattutto un grande comunicatore, tutta la sua vita si basò, infatti, sul fascino della parola: il teatro, le canzoni, il giornalismo, l'avvocatura, l'attività parlamentare. Morì il 25 maggio 1866 a Locarno. Restano del suo ingegno soprattutto le canzoni, o componimenti poetici in lingua piemontese, che ricalcano il suo carattere disilluso e smaliziato con versi come: "Guarda 'l mond e fà d'canson"...perchè "L'univers l'é na baraca e noi soma i buratin". |
Roberto Balocco
GUARDA 'L MOND E FA' D' CANSON
editore LIBRERIA PIEMONTESE
edizione 2010
pagine 0
formato 14x12,5
CD
tempo medio evasione ordine ESAURITO
18.00 €
18.00 €
ISBN :
EAN :
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