PRESENTAZIONE
Mediante la Convenzione europea, in corso a Bruxelles, l'Unione affronta un nuovo momento fondatore sulla base di convergenti forme di legittimità a livello sia nazionale che comunitario. Il modello di Europa del futuro passa attraverso l'ampliamento delle «missioni»: politica estera e di sicurezza comuni, affari interni e giustizia, rafforzamento della integrazione economica (indifferibile dopo l'introduzione della moneta unica) ed altri aspetti ancora. Non si tratta più solamente di presupporre i valori della democrazia e delle autonomie ma di sostanziarli direttamente nel corpo istituzionale dell'Unione.
L'altra grande sfida riguarda il modo di associare i cittadini alle istituzioni europee attraverso un funzionamento più trasparente e democratico affinché il processo di decisione risulti chiaro, semplice, condiviso. Nelle mura che tuttora recingono lo Stato nazionale (come nel passato la città medievale) i decenni trascorsi hanno aperto molti varchi dando una nuova dimensione e concretezza alla cittadinanza europea. Ora la Convenzione deve individuare forme inedite di organizzazione sovranazionale, definendo un rapporto di complementarità tra i poteri dell'Unione, delle nazioni, delle regioni, delle collettività locali.
A queste linee evolutive ha fornito alimento e fondamento, nei decenni centrali dell'Ottocento, il pensiero-azione di Carlo Cattaneo, assertore dei valori del pluralismo e dell'autonomia in contrapposizione all'unità rigida dei sistemi basati sul "concentramento politico" Cattaneo è stato sostenitore acceso della vitalità creativa di una società affrancata e aperta, tesa al "ricongiungimento dell'Italia all'Europa vivente" in cui l'individuo realizza il diritto alla sovranità attraverso varie forme e gradi di rappresentatività e di autogoverno.
Nello stesso tempo Cattaneo era consapevole che il percorso da compiere verso un'Europa unita federata sarebbe stato lungo e che il superamento dell'arretratezza degli assetti economici e sociali (soprattutto nelle campagne, "immenso deposito di fatiche") avrebbe richiesto un impegno civile e culturale persistente e aspro di contrasti.
Per queste considerazioni la Consulta europea del Consiglio Regionale del Piemonte, con l'apporto congiunto dell'Istituto Carlo Cattaneo di Torino, ha convenuto di pubblicare questa Antologia degli scritti politico-istituzionali per consentire una maggiore diffusione di un pensiero la cui carica di genialità e di preveggenza («in ogni campo insigne», ha scritto Luigi Einaudi) sta producendo oggi frutti inaspettati.
Attraverso l'ingente mole dei suoi scritti Cattaneo ha saputo esplorare, con estrema passione civile e politica congiunta ad un profondo impegno scientifico e tecnico, un campo vastissimo del sapere per ogni possibile applicazione pratica, volta all'obiettivo da lui stesso definito di incivilimento della vita umana nei suoi aspetti individuali e collettivi. |
INDICE
Presentazione
Prefazione di Emilio Raffaele Papa
- «... li eserciti stanziali, solo ostacolo oramai alla libertà delle genti»
- «Avremo pace vera quando avremo li Stati Uniti d'Europa»
- «L'Austria non volle essere una federazione di popoli se-reggenti»
- «... la differenza pratica tra il principio della federazione e quello dell'egemonia»
- La città considerata come principio ideale delle istorie italiane
- Contro l'ordinamento del Regno
Sulla legge comunale e provinciale
- Lettera prima
- Lettera seconda
- Lettera terza
- Lettera quarta
- A Francesco Crispi, a Palermo |
Carlo Cattaneo
"A NESSUN POPOLO PIU' CHE ALL'ITALIANO E' CONCO MITANTE LA FORMA FEDERALE"
editore CELID
edizione 2002
pagine 112
formato 14x21
brossura
tempo medio evasione ordine 6 giorni
5.50 €
3.90 €
ISBN : 88-7661-529-6
EAN : 9788876615290
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