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BILINGUE
ITALIANO
INGLESE |
RELIGIOSITA' E FEUDALITA' TRA ABBAZIE E CASTELLI
DELLA PROVINCIA DI TORINO
La "marca" di Torino è forse la plaga d'Italia sulla quale
le vicende storiche hanno maggiormente influito, trasformando via via nei
secoli il paesaggio da un insieme di scenari naturali estremamente vari,
in un ambiente plasmato da una somma di valori socio-culturali autonomi,
che oggi è parte viva e componente peculiare del patrimonio storico
ed estetico della nazione. E ciò malgrado che l'uomo non sia stato,
qui, particolarmente favorito dalle condizioni ambientali originarie, occupando
i rilievi la maggior parte del territorio: aspri e poveri di terreni fertili
nella fascia alpina, o macchiati di boschi d'essenze non certo pregiate,
quando non facile preda dell'erosione quelli collinari.
E anche là dove la collina s'ammorbidisce nella pianura, un tempo
erano piane soggette a rovinose inondazioni d'irruenti fiumi e torrenti,
spesso ridotte a palude ed acquitrini. Tuttavia l'umanizzazione dell'ambiente
è stata profonda ovunque, appena esso consentisse di trasformare
in una qualche fonte di utilità le cose che la natura in libertà
sembrava mostrare avverse all'uomo. Un'umanizzazione capillarmente estesa
dalle pianure di Chivasso e di Carmagnola ai pendii della collina che sale
dal Po a Torino; nelle valli, sugli speroni e sui cocuzzoli collinari del
primo Basso Monferrato, come su per le valli primarie e le vallette laterali
tra le dorsali alpine; ovunque fosse ricavabile un campo per la biada, un
terrazzamento per piantarvi una vite, o fosse adducibile una corrente d'acqua
su una ruota per disporre della forza negata alla fatica.
Da Torino si espande la pianura a nord e a sud della collina, che appena
oltre Chieri contende i lembi orientali della provincia al Monferrato astigiano;
e ancora Torino divide con gli altri centri importanti della sua provincia
- Ivrea, Pinerolo, Lanzo, Cuorgnè - gli accessi alle valli alpine
della Dora Riparia, della Dora Baltea, del Pellice e del Chisone,
di Lanzo e dell'Alto Canavese. Altre città di origine talora pre-romana,
sorgono nella sezione mediana di quelle valli, e Susa, già capitale
dei Celti Cozii, poi castrum prefettizio romano, quindi caposaldo
fortificato a difesa delle vie di comunicazione transalpine per i valichi
del Monginevro e del Moncenisio per tutto il Medioevo e in età moderna,
ne è l'esempio più eloquente.
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ABBAZIE
E SANTUARI
Abbeys and sanctuaries
Belmonte
Fruttaria di San Benigno
Santa Fede di Cavagnolo
Santa Maria di Casanova
Santa Maria di Cavour
Novalesa
Madonna della Losa
Certosa di Monte San Benedetto
Sacra di San Michele
Sant'Antonio di Ranverso
San Mauro di Pulcherada
Basilica di Superga
CASTELLI E FORTEZZE
Castles and fortresses
Montestrutto
Montaldo
Dora
Bollengo
Ivrea
Pavone
Loranzé
Parella
Baldissero
Torre Canavese
Castellamonte
Pont
Valperga
Salassa (Torre del Ricetto)
Rivara
Favria
Rivarolo (Castello di Malgrà)
Ozegna
Aglié
San Giorgio
Barone
Candia
Mercenasco
Strambino
Masino
Mazzé
Casalborgone
Cinzano
Bardassano
Arignano
Montaldo Torinese
Santena (Villa Cavour)
Carmagnola
Macello
Pinerolo (Palazzo d'Acaja)
Forte di Exilles
Susa
Bruzolo
Avigliana
Casalette
Rivoli
Venaria
Valentino, Torino
Castello e Palazzo Madama, Torino
Palazzina di Caccia, Stupinigi
Moncalieri
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Attilio Boccazzi-Varotto - Dino Garino
CASTELLI E ABBAZIE NELLA PROVINCIA DI TORINO
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 1998
pagine 136
formato 25x35
cartonato con balacron nero, inserito in prestigioso cofanetto di fattura manuale
tempo medio evasione ordine ESAURITO
62.00 €
62.00 €
ISBN : 88-8068-083-8
EAN : 9788880680833
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