PREMESSA
Luciano Boccalatte
Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea
Due volumi rilegati in rosso, a fogli dattiloscritti, con il titolo Appunti per i miei, custoditi nell'archivio di famiglia: in
essi Carlo Edoardo Schmidt Miiller di Friedberg (1890-1969), funzionario di alto livello della maggiore industria italiana, la Fiat, aveva raccolto i propri scritti relativi alla biografia personale e familiare; scritti certamente non pensati per la pubblicazione ma destinati all'ambito parentale, come suggerisce la titolazione.
Nel primo volume aveva intrapreso la ricostruzione della storia della famiglia, di antica ascendenza slesiana e svizzera, collocando sul filo della genealogia i profili biografici degli avi, fino alle ampie pagine autobiografiche nelle quali ripercorreva la propria vicenda personale e professionale.
Nel secondo, anch'esso di natura autobiografica ma più frammentario, aveva consegnato alla pagina soprattutto il ricordo di persone e di incontri avvenuti durante un percorso di vita che lo aveva visto combattente nel primo conflitto mondiale e, dal 1929, dirigente Fiat tra i protagonisti dell'espansione dell'azienda torinese verso i mercati dell'Europa centro-orientale. In seguito, nel 1941, era stato nominato consigliere d'Ambasciata presso la legazione italiana di Belgrado, per assumere nel settembre dello stesso anno la funzione di incaricato per gli Affari economici presso l'Ambasciata italiana a Berlino.
Alcuni di questi testi vengono ora pubblicati - con poche omissioni di note e giudizi strettamente personali - dal figlio Edmondo, che si fa interprete e custode della memoria familiare per ricordare l'importante missione che il padre condusse per conto dell'azienda nel febbraio 1944 nella Roma occupata dai tedeschi, il suo arresto e la detenzione nel carcere di Regina Coeli, dove sfuggì alla rappresaglia delle Fosse Ardeatine, e le complesse trattative per la liberazione. Una continuità con l'intenzione paterna, il «cercar di ricostruire quei fatti come li abbiamo visti e soprattutto con lo spirito con cui li abbiamo vissuti [...] per comprendere e farsi comprendere dai nostri figli» che l'autore si proponeva nell'introduzione ai propri ricordi delle giornate insurrezionali, Torino, aprile 1945. Lontani ricordi di un sergente dell'Ordine di Malta, pubblicate nel 1978 ancora per le edizioni del Centro Studi Piemontesi. Contrappunto ai testi paterni è il «Diario di Bénie» (p. 25), una straordinaria memoria che la madre, Benedetta Vagliasindi del Castello di Randazzo (1899-1988) scrisse alla metà degli anni Sessanta; un testo che illumina gli aspetti della trattativa per la liberazione del marito e mette in rilievo il ruolo dei principali attori. Si integra così la testimonianza su un momento cruciale nella politica della grande azienda torinese tra la fine del 1943 e gli inizi del 1944, stretta tra la difesa degli impianti produttivi dalle mire dell'occupazione tedesca, e la necessità di stabilire rapporti con il governo di Badoglio nel Sud dell'Italia e con i rappresentanti anglo-americani, in una strategia di lungo periodo che guardava ad un dopoguerra in chiave conservatrice.
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INDICE
Premessa, Luciano Boccalatte
Nota introduttiva
I primi anni di attività di mio padre. Alla FIAT
Dai ricordi di mio padre
In servizio statale
A Regina Coeli
Diario dí Bénie
La vita in prigione
Ritorno al Nord
Documentazione
Allegato Funk e Clodius
Due bevute e due riprese di Funk
La restituzione di una visita
Una prova d'amicizia e di fiducia di Funk,
da me mal ripagata per lealtà
Una colazione a Brioni
Clodius e la Svizzera
Cronistoria
Note e cenni biografici
Bibliografia
Ricerche effettuate
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Edmondo Schmidt di Friedberg
IL CASO SCHMIDT
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2010
pagine 118
formato 15x21
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 5 giorni
10.00 €
9.00 €
ISBN : 978-88-8262-166-7
EAN : 9788882621667
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