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LE CASE DEL VINO
Elementi linguistici del paesaggio vitivinicolo
Quando pensiamo ai paesaggi delle Langhe nella nostra mente si rincorrono grappoli di immagini e di messaggi. Degli stereotipi, forse, ma non troppo: la loro capitale gustosa, Alba, le prelibatezze gastronomiche, i borghi e le chiese, i mille castelli e soprattutto le colline, quei capolavori dei vignaioli che si sono accoppiati alle grandi opere di scrittori. Ma anche le leggi ancestrali di quei luoghi, che spesso ignorano le leggi degli uomini.
Un paesaggio umanizzato, dunque, costruito dall'uomo che a esso si è rivolto secolo dopo secolo, generazione dopo generazione, metro dopo metro. E che questo libro vuole in parte raccontare, dargli senso - una capacità che oggi spesso ci sfugge - reinventando una scenografia in grado di contenere miti, sogni ed emozioni, aiutandoci a capirei problemi e le contraddizioni del nostro tempo, a riprogettare il mondo in cui viviamo, a costruire un sapere utopico che ci aiuti a confrontarci con le minacce dei processi degenerativi, degli scempi ambientali, della creazione di sterminate solitudini collettive.
Dobbiamo ricordarci che il paesaggio racconta le storie degli uomini in due modi diversi. Può raccontare gli avvenimenti, ovvero i fatti di cui il paesaggio è stato ed è tuttora il palcoscenico. E', questo, un racconto continuo, interminabile, che riporta il vivere storico degli uomini, storie quotidiane che con il paesaggio si confrontano incessantemente. Il quale potrà essere rappresentato dalla narrazione di un cronista, dal dipinto di un artista, dalle parole della letteratura. Per queste ragioni sarà sempre un racconto soggettivo, fatto da chi assiste agli accadimenti e che di regola presta molta attenzione agli attori e poca allo scenario, a meno che non si tratti in questi casi di grandi e sensibili narratori: come Pavese per esempio, quando paragona una vigna ben lavorata a un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suo respiro e il suo sudore", dal momento che "non c'è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell'odore della terra cotta dal sole d'agosto".
Il secondo racconto ripercorre la storia della formazione del paesaggio, delle sedimentazioni che di generazione in generazione sono andate a sovrapporsi alle eredità del passato, facendone un deposito, un magazzino di storie avvenute: nel tempo, attraverso il tempo. Una storia che si lega indissolubilmente alla prima, giacché le vicende che lasciano sul territorio il loro segno sono quegli avvenimenti che, proprio come su un palcoscenico, trovano nel paesaggio il loro svolgimento. Ma questo è anche un racconto silente, che non parla se non per il tramite dei significati che noi attribuiamo ai suoi componenti, facendoli parlare, raccontare.
Nell'uno e nell'altro caso il racconto del paesaggio è alla fin fine la storia della società che lo ha segnato, fatto proprio, lasciandovi le proprie tracce, anche quando questi segni non sono immediatamente visibili.
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SOMMARIO

Introduzione 0.0 Introduzione di Carlo Petrini

Prefazione 1.1. Identità e omologazione

Il carattere dei luoghi 2.1. Identità ed appartenenza

Schede di approfondimento 3.1. Le tipologie: ipotesi di classificazione
3.1.1. Finalità di un'analisi morfologica dei tipi edilizi rurali diffusi sul territorio.
3.1.2. Le tipologie edilizie dell'ambiente rurale: un patrimonio da tutelare e valorizzare.
3.1.3. Tipologie di volumi: cascine in linea, a "elle", a "c" e con torre.
3.1.4. Tipologie di facciata: finiture in pietra, in mattoni, mista in pietra e corsi di mattoni, ad intonaco, ad intonaco a strisce.

Il linguaggio degli edifici 4.1. Gli elementi linguistici dedotti dai sistemi costruttivi e dagli involucri
4.2. Le murature
4.3. Le coperture
4.4. Le volte, i solai, gli archi e strutture particolari
4.5. Gli abbaini
4.6. I muri tagliafuoco
4.7. I comignoli
4.8. I cornicioni
4.9. I lambrecchini
4.10. Gli elementi in pietra, le zoccolature
4.11. I serramenti esterni e i portoni
4.12. I balconi e le ringhiere
4.13. Le scale
4.14. I pavimenti
4.15. I camini
4.16. Le inferriate
4.17. I cancelli e le recinzioni
4.18. Gli essiccatoi per pannocchie
4.19. I fienili aerati
4.20. Decorazioni, insegne dipinte
4.21. I pozzi
4.22. I casotti

Normativa 5.1. Premesse alla Normativa
5.2. Norme e disposizioni particolari per gli interventi edilizi nel territorio delle Langhe
5.3. Disposizioni valide per tutti gli edifici. Indicazioni generali per i materiali da utilizzare negli interventi e metodologie esecutive
5.3.1. Edifici esistenti
5.3.2. Edifici di nuova costruzione
5.3.3. Piani di costruzione e sistemazioni esterne
5.3.4. Recinzioni
5.3.5. Colori esterni degli edifici
5.3.6. Indicazioni generali per la formazione del piano colore
5.4. Una proposta di metodo
5.5. Un esempio di schedatura

Bibliografia 6.1. Bibliografia

Ringraziamenti




Gianni Arnaudo

LE CASE DEL VINO

editore L'ARTISTICA
edizione 2008
pagine 154
formato 22x22
legatura in brossura con alette
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

16.00 €
16.00 €

ISBN : 978-88-7320-179-3
EAN : 9788873201793

 
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