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CASA ALPINA IN TRONCHI / BLOCKBAU
varianti locali ed evoluzione tipologica
Questo Quaderno si propone di documentare e far conoscere al grande pubblico dei non specialisti un tipo di abitazione ormai desueto e in via di estinzione, che ha avuto tuttavia grande importanza nella storia della costruzione umana ed è ancora - nel paesaggio alpino - la presenza forse più qualificante e significativa.
Per comprendere le ragioni abitative della casa in tronchi (Blockbau) occorre conoscere i processi che hanno portato nel corso dei secoli al costituirsi della struttura tipica delle valli alpine, sia morfologica che antropica, e che, per quanto conservativa (cioè sostanzialmente ormai stabilizzata nelle sue componenti essenziali), è comunque soggetta - come ogni organismo territoriale - a continue e progressive trasformazioni, augurandoci che questo secolo post-moderno non ne stravolga del tutto l'identità culturale.
Proponiamo questa decennale ricerca universitaria (svolta negli anni Ottanta nei corsi di progettazione del primo anno della facoltà di Architettura di Firenze) e il materiale documentario che ne è derivato. Ricerca che rivista, rielaborata e raccolta in questa pubblicazione restituisce, in un colpo d'occhio, la complessità di un fenomeno edilizio (costruttivo e abitativo) da non considerare - come purtroppo oggi accade - in chiave di mero folklore, ma come parte integrante fortemente radicata nel DNA tipologico dell'architettura occidentale.

Il territorio alpino
INTRODUZIONE

Il territorio alpino è costituito da un'imponente catena di monti estesa ad arco da levante a ponente, solcata trasversalmente da numerose valli di diversa dimensione e importanza. Divide da sempre la penisola italiana dalle grandi pianure dell'Europa centrale. Fino a qualche secolo fa, prima dei trafori e del traffico veicolare, era una barriera difficile da superare, soprattutto d'inverno. Nella buona stagione occorreva risalire i sentieri adducenti ai valichi, le cui difficoltà altimetriche determinavano, nelle valli opposte, la maggiore o minore propensione ad essere attraversate da flussi umani - migrazioni, eserciti, carovane commerciali e quant'altro. Da qui, proprio in funzione del diverso grado di permeabilità alle contaminazioni culturali esterne, può essere utile distinguere le valli alpine in valli «chiuse», conservative, e valli «aperte», trasformative. Nel quadro dell'omogeneità culturale che accomuna i popoli alpini, tale classificazione può servire a comprendere meglio le dinamiche storiche che hanno contribuito a determinare l'attuale assetto territoriale.
Realtà naturale e culture umane - le due componenti del rapporto simbiotico che sta alla base del concetto di territorio' - nel mondo alpino sono più strettamente connesse che altrove. Cassetto geografico condiziona il modo di abitare le valli da parte degli abitanti, che tendono in generale a concepirle mentalmente e a viverle come sistemi relativamente «chiusi», autonomi e autosufficienti: protette cioè su tre lati dai crinali e controllate, sul rimanente lato di immissione dalla pianura, da un centro urbano di maggiore importanza. All'interno di questi confini naturali, la rete dei percorsi garantisce i collegamenti tra i vari insediamenti, svolgendo al contempo una funzione capillare di smistamento per accedere ai campi.
La geografia fisica del territorio è in genere assai utile per comprendere le ragioni della scelta dei luoghi di primo insediamento: la rappresentazione delle curve di livello (orografia) e della rete delle acque pluviali e di scioglimento glaciale (idrografia) nella loro complementarietà - l'una è infatti la contro-forma dell'altra, come i colmi e le gronde del tetto di una casa - ci danno un'immagine approssimata della forma del territorio (morfologia): da ritenere come una sorta di fase «zero» che precede e condiziona appunto la scelta originaria dei siti. In particolare il sistema capillare dei corsi d'acqua, con la loro azione di scavo, costituisce il principale fattore naturale di modellazione degli strati superficiali affioranti. L'intero bacino imbrifero con le sue ramificazioni può essere considerato il dato più significativo dell'unità geografica della valle: rappresentata soprattutto dal corso d'acqua principale, la cui direzione di scorrimento prefigura in un certo senso l'orientamento prevalente delle future strutturazioni antropiche. In particolare quello dei percorsi paralleli alle due sponde del fiume (di riva destra e sinistra), che nell'attraversare longitudinalmente la valle hanno anche il compito di intercettare gli assi distributori trasversali dei due versanti.
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SOMMARIO

IL TERRITORIO ALPINO
Introduzione
L'organismo territoriale
La valle tipica
Le attività economiche
Gli alpeggi
I percorsi
Il mondo alpino e il crinale europeo
Gli insediamenti

LA CASA ALPINA
Introduzione
I fattori climatici e ambientali
Il quadro sinottico dell'abitazione nel mondo
I materiali
Le strutture e le tecniche costruttive 34 Le specializzazioni funzionali
Il linguaggio delle forme
Il processo tipologico

RILIEVI EDILIZI
Aree di indagine e campioni edilizi
I Walser

Nel versante meridionale delle Alpi
Gli insediamenti walser di Macugnaga L'architettura di Macugnaga
OSSOLA E CANTON TICINO
LE VALLI DELL'OSSOLA
IL CANTON TICINO
LE ALTRE VALLI
LA VALSESIA
LA VALLE D'AOSTA
LA VALTELLINA
IL SUD TIROLO
LE VALLI DEL BELLUNESE

Nel versante settentrionale delle Alpi
Le valli alpine del Danubio: il Tirolo
Le valli alpine del Reno: il Cantone di Lucerna
Le valli alpine del Rodano: la Savoia, il Cantone Vallese
II villaggio walser di Ammern nel Vallese

Esempi europei
Russia
Scandinavia
Romania.

APPARATO
BIBLIOGRAFIA




Gian Mario Aspesi - Giancarlo Cataldi

CASA ALPINA IN TRONCHI / BLOCKBAU

editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2013
pagine 144
formato 21x29,7
Brossura editoriale con sovraccoperta plastificata a colori - con fotografie e disegni in b/n
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

24.50 €
24.50 €

ISBN : 978-88-8068-629-3
EAN : 9788880686293

 
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