Sedici medaglioni sui grandi narratori di storie dell'Ottocento, quelli che sapevano appassionare il pubblico abbinando il fascino del romanzesco alla forza dello stile. Sedici maghi della fabulazione che concepivano il romanzo come un universo a sé stante, una grande casa con le cantine, il piano terra, il giardino, il piano nobile, i piani superiori, le soffitte e un labirinto di stanze dove è bello perdersi negli snodi della trama.
In questa Carovana del romanzo viaggiano sei francesi (Balzac, Stendhal, Dumas, Flaubert, Maupassant e Verne), quattro russi (Gogol', Dostoevskij, Tolstoj e Cechov), tre inglesi (Dickens, Stevenson e Wells), due americani (Poe e Melville) e un solo italiano (Salgari), essendo il nostro paese refrattario al romanzesco. Ogni "carro" comprende la vita dell'autore, molto raccontata e attenta all'incrocio tra eventi biografici e letterari, una lettura delle opere più significative e un tema particolare legato al rapporto di influenze tra testi di autori diversi che giocano con gli stessi intrecci.
L'intento è quello di un invito alla rilettura dei classici, di quei libri che tutti conoscono di fama ma pochi hanno letto davvero. "Un classico - come diceva Calvino - è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire".
BALZAC
un visionario travestito da realista
Nel 1835 il cancelliere austriaco Metternich, accogliendo a Vienna Honoré de Balzac, gli disse: "Signor Balzac, lei è un pazzo che intende guarire la follia deì suoi simili con una follia maggiore". Metternich, che era un grande politico, aveva capito quello che i critici letterari impiegarono più di un secolo a scoprire: Balzac era uno scrittore visionario più che realista, un uomo che concepiva la vita come un romanzo e il romanzo come una macchina narrativa percorsa da una prodigiosa energia vitale.
In mezzo secolo bruciò la sua esistenza inseguendo amori aristocratici - tra le sue conquiste ci furono la marchesa de Castries, la contessa Guidoboni-Visconti, la duchessa d'Abrantès - , scrivendo una novantina di romanzi in vent'anni e imbastendo affari rocamboleschi e bizzarri che si risolsero tutti in fallimenti clamorosi: creazione di stamperie e ardite imprese editoriali, sfruttamento di miniere d'argento in Sardegna, coltivazione di ananassi nei dintorni di Parigi.
Balzac nasce a Tours nel 1799 da una famiglia imborghesita di origini contadine. Il padre, Bernard-Francois, è un vecchio funzionario della Monarchia e nel 1814 si trasferisce con la famiglia a Parigi. Il giovane Honoré fa un
tirocinio di studi legali come aspirante notaio mentre frequenta i corsi di diritto all'università. Ma la sua tendenza visionaria, la propensione verso un'esistenza inventata lo spingono sulla strada della letteratura. Legge gli idéologues (Condillac, Helvétius, Condorcet, Cabanis) e i filosofi materialisti (Hobbes, Locke) e segue con attenzione le nuove mode letterarie. Negli anni '20 tre generi letterari si affermano a Parigi: il romanzo nero inglese, il romanzo storico di Walter Scott e il racconto fantastico di Hoffmann che Nodier aveva adattato al gusto francese.
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INDICE
Balzac, un visionario travestito da realista
Stendhal, un uomo in maschera
Dumas, il ritmo dell'avventura
Flaubert, la nausea e il fascino della bêtise
Maupassant, lo specchio nero del quotidiano
Verne, il pifferaio magico della scienza
Salgari, un omino gigantesco
Poe, demone perverso e angelo bizzarro
Melville, le coincidenze del mare
Gogol', un giocoliere dal riso amaro
Dostoevskij, cronista del caso e sismografo dell'anima
Tolstoj, l'armonia dei dettagli
Cechov, le chimere del quotidiano
Dickens, il mago che crea favole
Stevenson, la leggerezza dell'intreccio
Wells, l'utopia dei mondi paralleli
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Massimo Romano
LA CAROVANA DEL ROMANZO
editore DANIELA PIAZZA
edizione 2000
pagine 236
formato 13,5x21,5
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
16.00 €
13.60 €
ISBN : 978-88-7889-089-8
EAN : 9788878890893
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