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CARLO V
Cavaliere, imperatore e noto insolvente
Cosa può pretendere dalla vita un uomo sgraziato, scorbutico, dallo sguardo stralunato, afflitto da eterni malanni e saltuarie balbuzie?
Niente poco di meno che il mondo! Partendo dalle Fiandre, non ancora maggiorenne, diventa prima re di Spagna e delle Americhe, poi imperatore del Sacro Romano Impero. Il suo vasto regno, così sterminato da meritare la definizione "su cui non tramonta mai il sole", è quanto di più immenso la storia abbia regalato a un solo uomo.
Tuttavia non è tutto oro ciò che luccica: tra malattie, mangiate, incredibili esplosioni di rabbia, battaglie tragicomiche e fissazioni, egli dimostra che anche il più grande di tutti i sovrani può essere un clown, canzonato come gli accadde nel celebre Gargantua e Pantagruel di Rabelais.
Nella sua memorabile corsa, però, ci regala il colpo di scena degno di un grande baro: l'abdicazione, la fuga, con l'aggravente di una bancarotta senza precedenti.
Mai dimenticare che è più facile essere padroni del mondo che di se stessi.
INTRODUZIONE

Carlo V, perché?

Chi è Carlo V di cui seguiremo le gesta, peripezie, gloria e decadenza? E, soprattutto, perchè Carlo V?
Ci sono personaggi che la storia ci consegna in mille salse. Sappiamo molto di Napoleone, di Garibaldi, di Giulio Cesare e di Cristoforo Colombo. Ma di lui? Di Carlo V?
Lui è scomparso dalla memoria, o quasi. Eppure pochi hanno dominato su terre tanto vaste (certo non Giulio Cesare e neppure Napoleone), vissuto un'epoca altrettanto ricca di personalità. Furono suoi contemporanei Martin Lutero, Francesco I, Enrico VIII, Pizarro, Cortéz, Solimano il Magnifico e Leonardo da Vinci. La nonna, Isabella di Castiglia, finanziò Cristoforo Colombo e l'avventura della scoperta dell'America, poco prima che lui nascesse. Carlo fece altrettanto con Magellano.
Forse per noi italiani, che ci riteniamo i figli della Storia con la esse maiuscola, è più importante una battaglia tra feudi di casa nostra che l'idea di un Impero universale partorita da un fiammingo. Forse è per questo che Carlo V, nei nostri libri, è solo ai margini, come se fosse un monumento d'altri. Forse l'essere stato il sovrano di un' epoca di transizione ha fatto sì che la storia fosse più concentrata sui grandi eventi che non protesa a ricordare chi più di tutti regnò e condizionò ( e fu condizionato) da quel tempo meraviglioso che fu il sedicesimo secolo.
Insomma Carlo V merita un risarcimento. Ci è parso quindi doveroso restituire questo personaggio il giusto peso: nella prima metà del Cinquecento fu senz'altro la personalità di maggior spicco, e più emblematica, mentre gli altri colossi furono comprimari e avversari, niente di più.
[..]




Roberto Cavalli - Gianmario Romanetto

CARLO V

editore SONDA
edizione 2003
pagine 204
formato 10,5x19,5
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

10.50 €
6.80 €

ISBN : 88-7106-370-8
EAN :

 
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