INTRODUZIONE
Il mondo del ciclismo è ricchissimo di personaggi famosi e acclamati: per le loro vittorie, per le sensazioni che sapevano dare ai propri tifosi, per le emozioni suscitate dalle grandi imprese.
Libri narrano le gesta di ciascuno di essi, perché molto spesso a un campione corrisponde un cantore, che ne sa cogliere anche gli aspetti più nascosti.
Come nelle migliori famiglie però, anche nel mondo celebrato delle due ruote, qualcuno che esce dalle regole c'è: un campione che non ha avuto mai la giusta gloria per le imprese compiute, se non tra la sua gente, che non ha mai suscitato "pruriti" giornalistici, tanto da non meritarsi neppure un biografo di peso.
Franco Balmamion ha vinto due Giri d'Italia consecutivi nel 1962 e 1963, impresa che nel dopoguerra non è riuscita se non ai campionissimi Fausto Coppi (1952-1953) e Eddy Merckx (che centrò addirittura la tripletta 1972-1973-1974) e al fuoriclasse spagnolo Miguel Indurain (1992 - 1993). Nella c[assifica dei plurivittoriosi sempre nel dopoguerra, Franco Balmamion entra nei "Magnifici 11" che hanno vinto almeno due volte la massima rassegna a tappe italiana: oltre ai già citati Coppi (che vinse anche nel 1947 e 1949), Merckx (che trionfò anche nel 1969 e 1970) e Indurain, ci sono Fiorenzo Magni (19481951-1955), il lussemburghese Charly Gaul (1956 e 1959), il grandissimo francese Jacques Anquetil (1960 e 1964), Felice Gimondi (1967-1969-1976), l'altro francese Bernard Hinault (1980-1982-1985), Beppe Saronni (1979-1983) e Ivan Gotti (1997-1999), che avrebbe potuto essere sostituito da Marco Pantani, vincitore nel 1998 e fermato alle soglie della doppietta l'anno dopo a Madonna di Campiglio.
Basterebbe questo dato statistico a fare di qualunque corridore un eroe da non far mai più scendere dal piedistallo dei suoi trionfi. Per Franco Balmamion le cose invece non andarono così. Non gli bastò il fatto di non essere comunque un "carneade" a vincere il primo Giro, dal momento che a marzo si era già imposto su Adorni nella Milano - Torino, non gli bastò la riconferma della stagione successiva, arrivata dopo i successi al faticoso Giro dell'Appennino e al Campionato di Zurigo. Non gli bastò poi neppure la maglia tricolore conquistata nel Giro di Toscana del 1967. Non era lui il favorito della critica giornalistiсa al Giro d'Italia: lasciarlo nel limbo degli outsiders sempre, significava non dover ammettere un grosso sbaglio di valutazione.
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INDICE
Prefazione
Introduzione
Capitolo I Chi è Balmamion
Capitolo II I primi successi da dilettante
Capitolo III Le grandi vittorie: il Giro d'Italia 1962
Capitolo IV Le grandi vittorie: il Giro d'Italia 1963
Capitolo V Le grandi vittorie: la maglia tricolore 1967
Capitolo VI Il Tour de France
Capitolo VII Il campionato Mondiale
Capitolo VIII Le altre vittorie
Capitolo IX Altri piazzamenti e le corse "stregate"
Capitolo X Il ciclismo nel Ciriacese e Valli di Lanzo
Bibliografia |
Bruno Bili
IL CAMPIONE SILENZIOSO - Bradipolibri
editore BRADIPOLIBRI
edizione 2002
pagine 160
formato 20x29
brossura con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
23.00 €
23.00 €
ISBN : 88-88329-08-0
EAN : 9788888329086
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