con
l' ANTICA CARTOGRAFIA e una rassegna di STAMPE e DISEGNI realizzati
tra il XVI e XIX secolo.
Il mutare della rappresentazione figurativa del Territorio Biellese nell'antica
cartografia, nelle stampe e disegni realizzati tra il XVI e XIX secolo.
Una scenografia
del passato, creata da immagini e testi coevi, dedicata a quei lettori curiosi
di scoprire, attraverso un viaggio nel tempo, la storia della propria terra.
I CONTENUTI
Il volume ha come soggetto il Territorio Biellese, un'area omogenea della
cui identità territoriale, morfologica e politica, abbiamo precise
testimonianze già nei primi documenti a stampa, che lo hanno descritto
nell'evolversi dei suoi aspetti topografici, urbanistici, paesaggistici,
monumentali e di costume.
Attraverso questo territorio inizia il viaggio spazio-temporale che dai
primi insediamenti del gruppo etnico iniziale celtico, si snoda attraverso
l'epoca eusebiana, l'età dei comuni, le lotte con il clero vercellese,
il dominio visconteo, l'avvento di Casa Savoia, la dominazione francese,
l'evolversi dell'attività manifatturiera e lo sviluppo industriale,
la temporanea annessione alla Francia napoleonica, sino al primo Regno Italiano
dei Savoia.
Per questo viaggio abbiamo scelto come guida l'antica cartografia poichè
essa si presta non solo a differenti livelli di lettura ma anche a diversi
tipi di approccio. In essa convivono le più disparate discipline,
dal calcolo matematico alle belle arti, dalla storia alla leggenda. Questa
ricchezza di elementi dovuta alla sua funzione di "rappresentazione
del mondo" è, ancora oggi, ciò che la rende affascinante
per un pubblico di interessi diversi, sensibile al fascino del passato e
della sua rappresentazione visiva.
Abbiamo cercato di raccontarlo col susseguirsi di carte topografiche, mappe,
piante, vedute, profili orografici e con citazioni di viaggiatori, scrittori
e storici coevi secondo una scelta che tenesse conto oltre che della componente
storica anche della ricercatezza esecutiva, della curiosità e della
piacevolezza dell'immagine.
Alcune di esse sono veri e propi capolavori dell'arte della stampa, altre
sopperiscono ai limiti della scienza del tempo con la bellezza del disegno
e il volo dell'immaginazione.
Tutte insieme sono la testimonianza di come, nel tempo, l'uomo abbia cercato
di descrivere la terra in cui viveva.
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UN
RACCONTO PER IMMAGINI
A Bugella Curtis Magna, secondo volume della collana "Carte
del passato" spetta proseguire quel viaggio spazio-temporale, iniziato
con l'Agro Vercellese e mirato ad attraversare via via territori
diversi ma, nel contempo, ben definiti etnologicamente, geograficamente
e storicamente.
Lo spazio territoriale che ci accingiamo ad attraversare si può riconoscere
in quella "Curtis Bujellam et Bujelliense Districtum cum omnibus
suis appendiciis et pertinentiis", come è definito nell'atto
di donazione di Carlo Grosso dell'882, e che ben presto ha saputo aggregare
a se quel territorio che oggi rappresenta la Provincia biellese.
Lo spazio temporale prende avvio dai primi insediamenti celti e da Roma
imperiale, si snoda attaverso l'età dei Comuni, l'avvento di Casa
Savoia, il dominio visconteo, il giogo francese e spagnolo, sino all'Unità
d'Italia.
Anche in questo viaggio fa da guida l'antica cartografia poichè in
essa convivono le più disparate discipline, dal calcolo matematico
alle belle arti, dalla storia alla leggenda.
Questa ricchezza di elementi, dovuta alla sua funzione di "rappresentazione
del mondo" è, ancora oggi, ciò che la rende uno strumento
di conoscenza e d'approccio, certamente affascinante e per di più
spendibile a diversi livelli, per una gamma ampia e variegata di fruitori,
sensibili al fascino del passato e della sua rappresentazione visiva.
Abbiamo cercato di raccontare questo viaggio col susseguirsi di documenti
e citazioni coeve di storici, letterati, viaggiatori, il tutto ambientato
in una scenografia del passato fatta di geocarte, piante, mappe, di profili
orografici e vedute, secondo una scelta che tenesse conto, oltre che della
componente storica, anche della ricercatezza esecutiva, della curiosità
e della piacevolezza dell'immagine.
Pur nel rispetto filologico della geocarta come documento archivistico,
si è privilegiato l'interesse del suo contenuto di rappresentazione
visiva e conoscitiva del territorio.
Purtroppo, si sa, nella cartografia antica esiste il "conosciuto"
che viene illustrato con simboli grafici, ma anche lo "sconosciuto"
lasciato a spazi bianchi, quelli che la cartografia settecentesca indica
con Hic sunt leones. Anche nel nostro "viaggio" abbiamo
purtroppo trovato degli hic sunt leones, che a nostra volta siamo
costretti a lasciare all'immaginazione dei viaggiatori.
Ma è proprio con il volo dell'immaginazione che il documento, l'immagine,
il testo divengono specchio dell'impronta culturale del territorio; testimonianza
incontestabile, insostituibile e indispensabile quando si voglia considerare
con coerenza la storia della propria terra. |
Giorgio Tacchini-Perluigi Portinaro
BUGELLA CURTIS MAGNA
editore CODIROSSO
edizione 2001
pagine 232
formato 24x33
copertina cartonata, stampa a 6 colori plastificata opaca con evidenze lucide
tempo medio evasione ordine 2 giorni
80.00 €
68.00 €
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