PRESENTAZIONE
Duemila anni fa la Pianura Padana era ancora coperta quasi interamente di foreste, alternate a paludi sui suoli più umidi e a formazioni arbustive sui suoli golenali più ghiaiosi.
A partire soprattutto dall'epoca romana, l'uomo ha a mano a mano ridotto la superficie dei boschi di pianura a favore dell'agricoltura; quindi, dal secolo scorso, ha trasformato in maniera irreversibile porzioni sempre più significative del territorio, a favore di insediamenti urbani, industriali e commerciali e relative infrastrutture di comunicazione.
Perciò oggi delle antiche foreste planiziali permangono pochi lembi residui, distribuiti in modo sporadico in tutta l'area padana, dalla pianura cuneese all'Adriatico.
Se questo è il quadro generale, la situazione è relativamente migliore in Piemonte: nella pianura si colloca solo il 10% delle foreste piemontesi, ma ben la metà della superficie dei boschi planiziali del Nord Italia (90.000 ettari su 175.000).
La gran parte delle foreste planiziali piemontesi è oggi tutelata da Aree Protette, che includono realtà di particolare rilevanza naturalistica e storica, quali i complessi boscati annessi alle dimore storiche sabaude (come Stupinigi e La Mandria), le più importanti fasce fluviali (Po, Ticino, Sesia) e il Bosco della Partecipanza di Trino.
Negli ambienti dove si svolgono la vita e le attività dell'uomo della pianura le formazioni boscate sono il più importante nucleo di biodiversità, caposaldi della rete ecologica, il cui ripristino è obiettivo di piani e programmi regionali, anche tramite i fondi messi a disposizione dal Piano di Sviluppo Rurale 2007-13 (in particolare tramite le misure agroambientali, 214.7 e 216, e di imboschimento dei terreni agricoli, 221).
Accanto al fondamentale ruolo naturalistico, non vanno sottovalutate la funzione produttiva, considerando la buona accessibilità e fertilità, e la funzione di protezione, con la tutela dell'assetto sponda/e dei corsi d'acqua.
Né vanno ignorate, infine, la funzione di assorbimento della CO2 atmosferica e il ruolo turistico-ricreativo e di «polmone verde» per la popolazione.
La valorizzazione della multifunzionalità e la promozione della gestione sostenibile delle foreste, dal punto di vista economico, ecologico, sociale, costituiscono obiettivi fondamentali della legge forestale (L.R. 4 del 2009) recentemente approvata dalla Regione Piemonte e del regolamento forestale attuativo della legge.
Il mio auspicio è che questo manuale possa diventare uno strumento importante per la conoscenza e quindi per la corretta gestione dei boschi di pianura.
Assessore regionale all'agricoltura, tutela della fauna e della flora, foreste |
SOMMARIO
Presentazione
PARTE PRIMA
1. Inquadramento territoriale e ambientale della pianura
2. Aspetti storici dei boschi planiziali
3. Principali tipi di boschi presenti e situazione evolutivo-colturale
4 Aspetti dell'ambiente naturale
5 Avversità
PARTE SECONDA
6 Perché occuparsi dei boschi planiziali: funzioni e problematiche gestionali
7 La gestione
Bibliografia
Allegati
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Paolo Camerano - Cristina Grieco - PierGiorgio Terzuolo
I BOSCHI PLANIZIALI
editore BLU Edizioni
edizione 2010
pagine 168
formato 20,5x20,5
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-7904-090-7
EAN : 9788879040907
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