Borgo Dora, Balon, Valdocco, è una zona di antico insediamento che storicamente nasce come borgo "a parte", come area esterna alla cinta murarla della città. Con lo sfruttamento dell'energia prodotta dalle acque della Dora Riparia e dei suoi canali prende forma in questa zona il primo nucleo proto-industriale, un'area produttiva e commerciale importante e complessa, piena di vita e di attività, ma anche di difficoltà e problemi. Questa monografia, ricca di immagini, cerca di analizzarne la storia e le tradizioni, anche attraverso i racconti e le storie minute di persone che hanno vissuto e frequentato botteghe, osterie, bocciofi-le, oratori, ritrovi, ma anche proponendo una rilettura delle opere di grandi santi sociali come Benedetto Cottolengo e Giovanni Bosco, o filantropi insospettabili come Giulia Falletti di Barolo, e più tardi Ernesto Olivero. Il libro analizza le varie realtà di Borgo Dora, del Balon e di Valdocco distinte e separate fra di loro, perchè nate e cresciute in tempi e contesti diversi, così come separata è stata la loro evoluzione nel tempo. Ora, quella che era chiamata la "banlieue proche", è solo il ricordo di un passato che abbiamo cercato di illustrare anche attraverso le fotografie e le immagini che, a volte, raccontano più delle parole stesse. Poi l'evoluzione dei tempi ha portato in questa zona ben altri problemi, ma questi sono temi per altre monografie.
PREFAZIONE
Un paese ci vuole, scriveva Cesare Pavese.
Ma se si vive in città, è un quartiere che ci vuole. Un quartiere in cui trascorrere l'infanzia, con i suoi luoghi tipici (o topici): prima l'asilo e i giardinetti, poi la scuola elementare ed eventualmente l'oratorio e la chiesa; e le vie dintorno, con le vetrine davanti alle quali sbavare di desiderio (i dolciumi, i giocattoli, forse i libri); i marciapiedi che visti da poca distanza diventano famigliari (quelli lastricati di pietra, quelli di cemento, quelli a cubetti di porfido); le insegne dei negozi su cui esercitarsi a leggere (Vini da asporto: ma cosa vuoi dire asporto?); le facciate delle case da riprodurre maldestramente nei primi disegni (con i comignoli da cui esce sempre un ricciolo di fumo).
Poi c'è il quartiere dell'adolescenza e della giovinezza, che può anche essere lo stesso, ma vissuto da una diversa angolazione tra il topografico e il sentimentale: la scuola media e poi superiore, lo spiazzo in cui si sosta dopo le lezioni, il luogo d'incontro con gli amici, quello dell'appuntamento con la ragazza o il ragazzo del cuore, le vie da percorrere sul motorino proprio o altrui, il bar, la pizzeria, la sala giochi...
Infine c'è il quartiere in cui si sceglie di vivere, che può essere un altro o sempre lo stesso. Se è un altro, bisogna imparare a conoscerlo e ad amarlo perché stare in luogo come stranieri di passaggio porta con sé solitudine e malinconia. Se è sempre Io stesso, lo si sente come casa, e pur conogcendone i difetti uno per uno, ci si accorge che l'appartenenza ha messo radici sempre più profonde. Guai se gli altri ne parlano male, e peggio ancora se hanno la malagrazia di chiedere Ma come fai a vivere lì?
Il quartiere di cui questo libro prende in esame il passato e il presente è
i più vivi di Torino, tra i più aperti al futuro, i più inclini al rimescolameno delle carte, alla contaminazione tra ciò che era e ciò che è, e quindi alle piccole rivoluzioni quotidiane. Certo, presenta qualche turbolenza, ma la calma piatta, la bonaccia mai turbata da un alito di vento inducono alla mrinolenza, all'intorpidimento dei sensi.
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Margherita Oggero |
INDICE
Prefazione di Margherita Oggero
Introduzione
Borgo Dora
Balon
Valdocco
Il Borgo durante la seconda guerra mondiale
Le trasformazioni urbane del secondo dopoguerra
Le trasformazioni sociali
Conclusioni
Galleria fotografica
Personaggi di Borgo Dora
Bibliografia |
Piergiorgio Balocco
BORGO DORA, BALON, VALDOCCO
editore GRAPHOT
edizione 2009
pagine 254
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
18.00 €
18.00 €
ISBN : 978-88-89509-87-6
EAN : 9788889509876
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