Amore per l'avventura, sete di conoscenza, spirito di libertà, ricerca del benessere, scoperta e rispetto della diversità, intimità e condivisione sono gli argomenti che i sette autori, esperti di mare, hanno scelto di esprimere al lettore. Attraverso la loro esperienza marinaresca si sviluppa la trama di un racconto del mare che propone una visione corale della nautica da diporto nel Mediterraneo; come gabbiani fra le onde, i protagonisti si alzano in volo osservando il mare, per poi tornare verso la riva.
In questo saggio, ricco di aneddoti riferiti a grandi diportisti, non necessariamente in barca a vela, si parla dello Yachting e delle barche che hanno fatto la storia della nautica da diporto, si raccontano le imbarcazioni e i loro accessori e si svela la vita a bordo dei grandi yacht attraversando un periodo storico che va dal XIX secolo a oggi.
Il testo è arricchito da un apparato iconografico che ne rafforza le emozioni, creando una sinfonia in cui immagini e parole si confondono e si completano.
L'arcano mistero dell'andar per mare è stato svelato come l'interpretazione di un sogno che, in modo semplice, colto, vissuto e ricco di suggestioni, si apre alla conoscenza sia di chi vive il mare per diporto sia di chi ne è anche solo affascinato.
Nel V libro dell'Eneide, i Troiani, colti da una burrasca e costretti
a fuggirla in poppa,
approdano in Sicilia e vi incontrano Aceste, il re di Segesta di origini troiane, che li
accoglie. È trascorso un anno dalla morte del padre Anchise ed Enea decide di celebrarne la memoria con rituali funebri e con giochi. Tra questi il primo è la gara delle navi. Partecipano quattro scafi, Pristi di Mnesteo, Chimera del giovane Gía, Centauro di Sergesto e Scilla di Cloanto, su un percorso che oggi definiremmo a bastone; la boa è costituita da uno scoglio. Virgilio descrive una regata combattuta, che nel primo tratto registra una sostanziale parità tra i partecipanti, quindi l'iniziativa di Gía, che arriva primo in boa, ma il suo anziano ed esperto timoniere, Menete, nonostante le esortazioni del comandante, rifiuta di passare troppo vicino allo scoglio; ne approfitta Cloanto, il quale passa interno alla boa e dopo la virata è in testa. Gía, mitologico antesignano dell'iracondia e dell'irascibilità di certi skipper ben noti a chi naviga per diporto, che si manifestano non soltanto in regata ma anche nella non sempre serena manovra di ormeggio, se la prende col suo prudente timoniere al punto da gettarlo in mare, suscitando grande ilarità nel pubblico sulla riva, mentre il vecchio Menete raggiunge a nuoto lo scoglio-boa e vi si arrampica. Sergesto, in terza posizione, decide di stringere la boa, ma passa troppo vicino, e vi incastra lo scafo con forza. I danni sono seri, parte dei remi spezzati e falle su un'intera fiancata; riuscirà a liberarsi con fatica e arriverà malconcio in porto dopo le premiazioni. Ma il comandante riceverà ugualmente un premio da Enea, che gli riconosce la capacità di aver salvato lo scafo, che potrà essere riparato.
Il retaggio della classicità
Se volessimo indicare una data per la nascita della navigazione da diporto in Mediterraneo, potremmo scegliere quella suggerita dall'Eneide, ovvero una data remotissima che affonda nel mito: e sappiamo che fin dalla sua nascita si tratta di una forte passione, al punto che i Troiani rischiano di sacrificare per una regata navi per loro indispensabili per trovare una nuova terra in cui stabilirsi e per ottemperare al volere degli dei. Ma il V libro dell'Eneide suggerisce anche un'altra considerazione a proposito del rapporto tra la navigazione per diletto fine a se stessa, il diporto, e la competizione, la regata. Fin dalle origini pare inscindibile il nesso tra due modi di concepire la navigazione che godono di più punti in comune di quanto non appaia a prima vista e che alternativamente hanno assunto un ruolo trainante per la diffusione e la crescita della navigazione. Innanzitutto, l'arte marinaresca che è parte talmente preponderante della navigazione che i margini per la competenza tecnica agonistica restano limitati. Ciò che non significa che un dilettante possa sfidare ad armi pari un regatante di buon livello, ma che un buon dilettante deve avere pressoché le medesime conoscenze di un regatante. In altri termini, il mare e le conoscenze e le tecniche e le capacità che occorrono per affrontarlo, si antepongono sempre a ogni singola finalità che si intenda perseguire navigando.
Gli antichi Greci dicevano che vi sono tre tipi di uomini: i vivi, i morti e coloro che vanno per mare. Altre culture in altre epoche sottolineano la consapevole precarietà di chi solca le acque, quali che ne siano le motivazioni. Un'incertezza che è composta di un corpus di necessarie conoscenze tecniche e capacità, dallo scafo, che deve galleggiare ed essere sufficientemente solido per separare l'equipaggio dal mare, farlo vivere per il tempo necessario alla traversata, affrontare i mutamenti meteorologici così come i pericoli e le insidie tanto del largo quanto della costa, giacché l'uomo non è un animale acquatico. La navigazione, dunque, nell'immaginario di un passato molto lungo dai tempi remoti a quelli recenti, richiede coraggio e cultura a un tempo.
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SOMMARIO
I - «Il mare è scuola di rigore e di libertà» Victor Hugo
Storia della navigazione da diporto
Luca Alessandrini
II - Vivere a bordo nel vecchio Med
Il giro del mondo e la vita in barca nel Mediterraneo
Pepe e Laura Caglini
III - La nautica da diporto come passione formativa
Nautica e turismo: l'etica in mare e gli aspetti giuridici del diporto
Antonio Pinna Berchet
IV - Imparare il mare: la navigazione e le sue tecniche
Il Mediterraneo dal sapere antico alle posizioni satellitari:
i venti, i moti ondosi e le previsioni del tempo
Stefano Malagoli
V - La terra vista dal mare e viceversa
Da Lord Byron con il suo Bolivar al Christina di Aristotele Onassis,
le rotte della Serenissima, la Costa Smeralda e la Costa Azzurra
I motoscafi
Enrico Gurioli
VI -
L'esperienza e la tecnologia degli scafi Progettazione e influenza delle competizioni nell'evoluzione delle imbarcazioni da diporto
e la barca d'altura
Sebastiano Rech Morassutti
VII -
Le imbarcazioni da diporto
Come è nato il diporto, con quali barche a vela, in quali mari e lo yachting in Mediterraneo
Giovanni Panella
Contributi di:
Giovanni Soldini: dal Mediterraneo ai mari del mondo
Gli 8 metri Stazza Internazionale Serena Galvani
Gli autori
Letture consigliate
Referenze fotografiche
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Enrico Gurioli
A BORDO DI UN SOGNO
editore GRIBAUDO
edizione 2010
pagine 360
formato 25,5x31
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
55.00 €
24.90 €
ISBN : 978-88-580-0187-5
EAN : 9788858001875
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