PRESENTAZIONE
L'interesse per la cultura dacoromаnza è da decenni molto evidente a Torino: nella nostra Università è stato lettore il poeta, storico e critico Marin Mincu , seguito da Dumitru Losonti, attento traduttore e divulgatore dei canti narrativi tradizionali; Marco Cugno, lettore per anni a Bucarest e successivamente docente di letteratura romena, ha contribuito a far conoscere sia la poesia popolare sia l'avanguardia letteraria di quel paese.
In campo piemontese è d'obbligo segnalare alcune "irruzioni" di Camillo Brero, di Cristina Zaccanti e di chi scrive: al primo si debbono alcune versioni libere, dalla tradizionale e anonima Miorita al romantico Mihai Eminescu, a Cristina Zaccanti pregevoli traduzioni di Ion Barbu e al sottoscritto una versione di Tzara.
Questi lavori potrebbero costituire in un tempo futuro una piccola antologia per i più grandi.
Ma...ai più piccoli? Che cosa possiamo offrire...qui ed ora? Una favola, una bella favola in italiano, in romeno ed in piemontese per passare una mezz'ora articolando suoni diversi che ci parlano di realtà diverse e lontane eppure radicate nel nostro vissuto, nella memoria collettiva. Sapremo farne occasione di scambio? Sapremo farne occasione di reciproco riconoscimento di identità? Io dico che vale la pena scommettere....
Giuseppe Goria
|
PRESENTAZIONE
Da l'òasi chità 'd mia memòria l а Dàima dle lun-e vërde a nass splendrienta a fioriss ant mе seugn
Così inizia la versione di Bianca Dorato di una poesia di uno scrittore iracheno nativo di Mosul: una versione piemontese di uno poetessa appassionata di lingua e letteratura araba, che alloro studiava con un giovane laureato mediorientale, il torinese d'adozione Yоunis Tawfik. Era l'Apparizione della dama babilonese:
Dalla memoria, mia deserta oasi,
nasce la Dama delle lune verdi
e sboccia come un fiore nei miei sogni.
Non era tuttavia la primo volta che un nome arabo e la lingua piemontese si trovavano accostati sulla pagina di un testo: nel 1933 il medico eglottologo Aly-Belfàdel pubbliсava la sua "Grammatiсa piemontese" studio linguistico scritto con criteri scientifici.
Abbiamo dunque precedenti diversi ed illustri alla nostra plaquette, rivolta essenzialmente ai più piccoli ed ai loro genitori Abbiamo motivo per non sentirci autori ed editori di un "esercitazione letteraria, magari con le migliori intenzioni...
Qual è il messaggio di queste poche pagine? Dire a tutti i nostri piccoli amici e a chi li aiuterà a scoprire questa storia che questa è terra ospitale per vocazione e tradizione, che si può conoscere ed amare di più e meglio anche attraverso la suo lingua storica tradizionale. Il piemontese, appunto. Che sia una porta che si apre per dire: bin ëvnù, ahlan wa sahlan
Questi lavori potrebbero costituire in un tempo futuro una piccola antologia per i più grandi.
Ma...ai più piccoli? Che cosa possiamo offrire...qui ed ora? Una favola, una bella favola in italiano, in arabo ed in piemontese per passare una mezz'ora articolando suoni diversi che ci parlano di realtà diverse e lontane eppure radicate nel nostro vissuto, nella memoria collettiva. Sapremo farne occasione di scambio? Sapremo farne occasione di reciproco riconoscimento di identità? Io dico che vale la pena scommettere....
Giuseppe Goria
|
Giorgio Rosenga - Maria Grazia De Nicola - Sergio Saccomandi
BOLLINA HA LA FEBBRE - ita-piemont-rumeno
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2007
pagine 48
formato 19x27,5
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-88552-45-3
EAN : 9788888552453
|
|