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MASSIMO D'AZEGLIO
Un artista in politica
A distanza di quasi trent'anni, nell'anno del 150° della scomparsa di Massimo d'Azeglio, il Centro Studi Piemontesi propone la ristampa aggiornata dell'opera:
il racconto del percorso (1798-1866) di un uomo di successo, anticonformista e amabilmente autoironico, di affascinante versatilità. Pitor ëd mësté, come amava autodefinirsi, autore di fortunati romanzi come l'Ettore Fieramosca, politico lungimirante e onesto, D'Azeglio visse romanzeschi amori; ebbe duraturi sodalizi di amicizia e stima con Cesare Balbo, Tommaso Grossi e Carlo Alberto; fu protagonista di conflitti e contestazioni con Pio IX, Gioberti, Guerrazzi e Giusti; e si trovò ad essere attore spregiudicato e spettatore disincantato di più di cinquant'anni di vita delle città italiane che furono l'epicentro dei grandi cambiamenti politici e sociali dell'Ottocento.

"È nato seducente" disse di Massimo d'Azeglio il suocero Alessandro Manzoni. Di D'Azeglio, l'aristocratico, il dandy, il pittore, lo scrittore, il politico, lo statista (precursore di Cavour), Giorgio Martellini e Maria Teresa Pichetto hanno proposto in una prima edizione del 1990 (per Camunia), una biografia completa fondata su una documentazione di prima mano, resa accattivante da una scrittura narrativa ritmata da pertinenti e impertinenti citazioni dai ricordi e dalle lettere del protagonista.
A distanza di quasi trent'anni, nell'anno del 150° della scomparsa di Massimo d'Azeglio, il Centro Studi Piemontesi-Ca dé Studi Piemontèis (editore del monumentale Epistolario azegliano, curato da Georges Virlogeux, giunto al nono volume, dei dodici previsti) propone la ristampa aggiornata dell'opera: il racconto del percorso (1798-1866) di un uomo di successo, anticonformista e amabilmente autoironico, di affascinante versatilità. Pitor éd mésté, come amava autodefinirsi, autore di fortunati romanzi come l'Ettore F ieramosca, politico lungimirante e onesto, D'Azeglio visse romanzeschi amori (con Carolina Morici, Giulia Manzoni e Luisa Maumary Blondel); ebbe duraturi sodalizi di amicizia e stima con Cesare Balho, Thmmaso Grossi e Carlo Alberto; fu protagonista di conflitti e contestazioni con Pio IX, Gioberti, Guerrazzi e Giusti; e si trovò ad essere attore spregiudicato e spettatore disincantato di più di cinquant'anni di vita delle città italiane (Torino, Roma, Milano, Bologna, Firenze, Genova, Napoli) che furono l'epicentro dei grandi cambiamenti politici e sociali dell'Ottocento.
Già nel 1990, quando comparve la biografia di Massimo d'Azeglio scritta da Giorgio Martellini e da Maria Teresa Pichetto, ci siamo rallegrati della felice armonia alla quale erano approdati gli autori fondendo in un discorso scritto a quattro mani l'esigenza metodologica dello storico e l'arte del narratore per offrirci una rappresentazione immediata, quasi visiva, della vita e del pensiero dell'illustre piemontese, colto a distanza ravvicinata.
Si era allora sottolineata la peculiarità di questo racconto scritto al presente indicativo. Biografia non romanzata che si legge come un romanzo.
Questa è la prima biografia dell'Azeglio messa in cantiere dopo l'inizio della pubblicazione dell' Epistolario. Comparve dopo ch'erano usciti i primi due volumi, che vanno fino a tutto il 1845. A questo primo periodo della vita dell'Azeglio è dedicata la metà del libro, diversamente da come scelsero di fare i biografi precedenti che vi dedicarono molto meno spazio. Fatti di cronaca sin allora ignorati integrano la storia ancora lacunosa della sua bohème artistica. In questo campo le pagine di Giorgio Martellini e di Maria Teresa Pichetto danno un rilievo nuovo e indispensabile alla figura di Azeglio artista, al suo giro di relazioni professionali e sociali, al suo contributo specifico, di primo piano, al romanticismo artistico lombardo, argomento riservato sinora agli storici dell'arte e che mancava nelle biografie.
Oggi, nel ricordo dell'amico Giorgio Martellini, mi piace sottolineare ciò che gli autori dichiarano nell'epilogo del libro
e che viene ripreso ora da Maria Teresa Pichetto: restituire Massimo d'Azeglio nella pienezza della sua umanità, capire i grandi momenti della sua azione come i minimi trasalimenti della sua coscienza.
Il ritratto che emerge dal loro lavoro non è certo quello di uno sbiadito comprimario!

Lanςon-Provence, marzo 2016
GEORGES VIRLOGEUX





Giorgio Martellini - Maria Teresa Pichetto

MASSIMO D'AZEGLIO Un artista in politica

editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2016
pagine 304
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine
2 giorni

18.00 €
16.20 €

ISBN : 978-88-8262-249-7
EAN : 9788882622497

 
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