NOTA DEL CURATORE
Quando, nel 1968, uscì postumo il partigiano Johnny fummo in molti ad avvertire la netta sensazione di trovarci
fronte a una voce inconfondibile del Novecento italiano che non si sarebbe mai più confusa con nessun coro.
Da allora, infatti, molto è cambiato in Italia e nel mondo, ma quella voce risuona ancora ben distinguibile da ogni altra. Ecco spuntare, a distanza d'un pugno d'anni, un altro srrittore di qualità da quella Langa di cui Pavese sembrava aver esaurito le vene aurifere; diverso, nella vita come nell'opera, ma in qualche modo complementare per meglio definire un quadro d'insieme.
Al mito si aggiungeva l'epica, negli stessi luoghi che
s'intersecano.
I bagliori dei falò di Pavese rievocano i sacrifici rituali della classicità al cospetto dell'intramontabile luna che governa le cicliche stagioni contadine dell'eterno ritorno, mentre i guerrieri di Fenoglio, tra Omero e Virgilio, ricreano sulle colline l'epica antica magistralmente innestata nelle
inquietudini della moderna complessità.
Così il cerchio si chiude e il quadro si completa.
Uomini di collina, scrittori terragni come pochi altri ma sedotti da miraggi marinari: da Coleridge a Melville, dall Ballata del vecchio marinaio a Moby Dick
passando attraverso Conrad, autore amatissimo da entrambi. Fenoglio addirittura avrebbe voluto scrivere un grande poema oceanico come simbolica rappresentazione della vita umana ma non avendo potuto farlo trasforma con potenti metafore marinaresche le sue amate colline nelle onde tempestose di un mare procelloso in cui finalmente s'incontrano Coleridge, Melville, Conrad.
Tra tante rimarcate diversità, un elemento fondamentale unisce questi due scrittori: il tema onnipresente, in guerra come in pace, della morte che tutto travolge e disperde, anche le loro stesse esistenze, naufragate così rapidamente, alla stessa giovane età, nei marosi avversi del destino. Entrambi non ammaliati dallo spirito dei tempi, e quindi salvati dalla caducità di chi si compromette troppo con la contingenza, sono temporalmente sfasati ma quasi si passano il testimone: quando Pavese muore, Fenoglio inizia la sua stagione creativa.
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Scrittore molto più appartato e "provinciale" di Pavese, estraneo ai circoli letterari, Fenoglio visse i suoi giorni tra Alba, città del lavoro, degli amici, degli affetti familiari, e la Langa più alta, di Murazzano e San Benedetto Belbo, i paesi delle vacanze e della guerra partigiana.
Scrittori entrambi molto piemontesi, visceralmente legati alle radici e a una ben precisa e delimitata geografia letteraria, sono capaci di guardare oltre e di spezzare, con i libri, il cerchio delle colline. Ma, pur nella loro radicale diversità, identica ci appare oggi la grandezza, la qualità altissima e insuperata della loro scrittura.
Quando Pavese moriva, Fenoglio si affacciava timidamente sulla scena letteraria: gli anni dal 1950 al 1963 sono anni di impetuosi mutamenti che spegnevano molti dei generosi ideali resistenziali e che si riflettono nella sua opera.
Scrittore della malora contadina (che è però già un netto superamento del neorealismo) e della guerra partigiana, vista come irripetibile avventura esistenziale della giovinezza perduta, trasformò le colline delle Langhe in una vera «mappa del mondo» (Corti), su cui si muovono personaggi di classica finitura e respiro omerico.
Attraverso le fotografie di questa nuova edizione della biografia per immagini, rivivono i giorni, le opere, i luoghi, le tappe di una vita schiva ma intensa e anticonformistica, bruciata dentro un furore scrittorio in gara con l'avvicinarsi implacabile della morte, tema costante di tutta l'opera di Fenoglio, cui seppe dare grandezza e forza epica.
Morì giovane, come Pavese, nel pieno di una maturità lungamente inseguita che, anche per lui, shakespearianamente era tutto.
INDICE
NOTA DEL CURATORE
La vita e le opere
La città, la famiglia, l'infanzia
I paesi delle vacanze
Il tempo del liceo e della formazione culturale
Un soldato di Cromwell tra guerra e Resistenza
Un inquieto dopoguerra
La stagione della scrittura
La paga del sabato
I ventitre giorni della città di Alba
La malora
Un giorno di fuoco
Un Fenoglio alla prima guerra mondiale
Primavera di bellezza
Il partigiano Johnny
Ur partigiano Johnny
Una questione privata
Traduzioni, epigrammi e altri scritti
La ricerca stilistica
La stagione degli affetti
La morte
La fortuna
I luoghi e le persone
Bibliografia delle opere di Beppe Fenoglio
Bibliografia generale |
Franco Vaccaneo
BEPPE FENOGLIO
editore GRIBAUDO
edizione 2009
pagine 256
formato 17x24
brossura con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
12.90 €
12.90 €
ISBN : 978-88-7906-776-8
EAN : 9788879067768
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