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LA BESTEMMIA DEL SILENZIO
con otto disegni di Carlo Carosso

Solo il vero poeta sa che cosa sia l’immenso desiderio di non essere poeta, il desiderio di abbandonare la casa degli specchi, in cui regna un silenzio assordante…

Milan Kundera, La vita è altrove



Edizione acquerellata e numerata.
L’edizione in tiratura limitata, in 99 copie numerate, ognuna delle quali contenente un acquerello originale di Carlo Carosso,

non è più disponibile.

«Il silenzio assordante di cui scrive Milan Kundera è il silenzio dei poeti, il silenzio che, grazie alla complicità di quello straordinario detonatore che è la parola, spesso assorda, stordisce, uccide più di mille cannonate. Il “silenzio dei poeti” è come quell’attimo che precede gli ultimi tre botti, i più potenti, i più terrificanti per l’udito, i più fascinanti per lo sguardo, di uno spettacolo pirotecnico: è la quiete che precede la tempesta delle metafore, dei nonsense, delle invenzioni verbali e linguistiche; l’annuncio tanto discreto quanto clamoroso della creazione, del miracolo che si ripete, della vita che vita è veramente. Ma è anche, troppo spesso, il silenzio che produce altro silenzio, il blackout della vita sociale, l’ascesa verso una torre d’avorio sempre più angusta (sempre meno augusta) o la triste cifra di un poco credibile bluff esistenziale. Ecco, quindi, il desiderio di fuggire la poesia: la vita o si vive o si scrive… ma, perché proprio a me è toccato scriverla? È la “casa degli specchi” in cui la parola ci tiene prigionieri e che non fa che riflettere in continuazione, spesso deformandoli, quelle immagini, quelle occasioni, quei rimpianti che abbiamo saputo solo vivere sulla carta. Ma il silenzio ossimorico dei poeti; il silenzio che urla al vento e agli uomini, all’eternità e alla storia, la verità dell’invenzione poetica; il silenzio che sputa parole vecchie e nuove, dopo aver fagocitato storie e vite vecchie e nuove; questo silenzio assordante che è la poesia squarcia, come una bestemmia,la coltre di ipocrisia che tutti ci copre e ci offusca, liberandoci della vita e alla vita. Una bestemmia cui, spero, sia piacevole prestare cuore e orecchio, come all’irresistibile fluire di un malinconico fado…».

Con queste parole, il poeta astigiano (ma foggiano di nascita) Francesco Antonio Lepore, giunto al suo quarto volume di versi, introduce questa raccolta di sessantasette poesie, parte delle quali già pubblicate su rivista o rappresentate a teatro, che costituiscono un’eloquente sintesi di una produzione già matura, suddivisa in quattro sezioni: “La bestemmia del silenzio”, “Caramelle da uno sconosciuto”, “Dittico ateniese” e “Di seta. Di carne”. Un volume che, come suggerisce Carla Forno nella sua prefazione, ben rappresenta quale sia l’idea che Lepore ha della poesia: «gioco e finzione, menzogna e godimento dell’abbondanza di sensi, conflitto di interpretazioni e suggestione nella prevalenza del linguaggio pregnante», un vero e proprio «trionfo dei significanti» che «non è disgiunto, tuttavia, dall’urgenza dei significati». Le illustrazioni del pittore italo-greco Carlo Carosso impreziosiscono anche questo libro, che ha una veste grafica preziosa e raffinata.





Francesco Antonio Lepore - Carlo Carosso

LA BESTEMMIA DEL SILENZIO

editore SPETTATTORE LIBRI
edizione 2005
pagine 88
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

15.00 €
15.00 €

ISBN :
EAN :

 
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