BEPPE
FENOGLIO Le opere, i giorni, i luoghi: una biografia per immagini |
Uno scrittore sempre più emergente, grazie alla rivalutazione di una scrittura assolutamente singolare e di una sapienza narrativa unica. DALLA PREMESSA
di Mentre scrivo
queste pagine, vedo dalla finestra le Langhe bruciare e il fumo innalzarsi
in nubi ampie e compatte. |
Da
allora molto è cambiato, tante cose sono nate, hanno imperversato e sono
sfiorite, ma Fenoglio mi appare ancora, come e più di ieri, uno dei pochi
autori del nostro secolo destinato a durare. La sua fiera "inattualità"
sembra averlo protetto e salvato dalla caducità di ciò che è troppo attuale.
Dagli ultimi anni di Pavese ai primi segnali di crisi del boom economico che cambiò l'Italia, si è dispiegata la sua opera. Morto anche Fenoglio, un ciclo letterario e storico si è chiuso e gli epigoni, come sempre, non hanno aggiunto o tolto nulla. Non c'è più la Langa di Pavese e Fenoglio, non provincia in senso deteriore ma microcosmo di sentimenti universali, come non c'è più la loro Italia: tutto è cambiato, ad ovest come ad est, e non sappiamo dove la storia stia orientando il suo timone. Ma forse proprio in virtù dell' " inattualità ", nell'aver saputo guardare ai valori perenni, dietro e davanti a loro (i classici ma anche l'Inghilterra e l'America), l'opera di Pavese e Fenoglio si presenta oggi solo marginalmente scalfita dal tempo, giudice mai troppo accomodante. Non solo per me sono stati autori molto importanti, anche oltre la letteratura come succede quando la pagina scritta non è accademia o pura esercitazione formale. Nei momenti difficili mi hanno aiutato a crescere, ad inseguire e tentare d'oltrepassare la conradiana linea d'ombra nella ricerca mai facile della maturità. Mi hanno anche insegnato che per vincere la provincia e per uscire da quel che di più squallido essa significa non è necessario muoversi molto, ma è importante invece concentrarsi su di sé con l'aiuto dei libri, quelli buoni, che non durano solo una stagione. Così, prima con il lavoro su Pavese, ora con questo su Fenoglio, mi sembra d'aver saldato un debito, lasciato in sospeso per tanti anni. Non è buona cosa per un piemontese d'origine contadina tenere in sospeso dei debiti, ma a volte bisogna prendersi il tempo necessario per riflettere e cercare di capire ciò che avviene dentro e fuori di noi. Qualcosa poi si capisce, il più naturalmente resta a decifrare, ma l'importante è trovare il bandolo. Sento che la fatidíca linea d'ombra non mi sta più davanti, pur non essendo ancora alle mie spalle. Non so dove condurrà ma, grazie anche a loro, l'attraversamento è iniziato. |
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