L'approccio a questo territorio - rispetto ad altre aree piemontesi dissodate, anche in tempi recenti, dagli storici dell'arte - non poteva contare su griglie già sperimentate e utili quali il concetto di "centro e periferia", ma doveva adattarsi alle specifiche caratteristiche di quest'area frammentata, disputata in passato tra più poteri , giunta in mano sabauda soltanto nel Settecento e contrassegnata da una notevole frammentazione di insediamenti. Un approccio quindi " spaesante" al quale poteva dare solidità soltanto un notevole scavo documentario, in questo caso svolto negli archivi parrocchiali e nell'archivio vescovile di Acqui, l'unico che poteva abbracciare per ragioni storiche l'intera area.
E' stata la lettura "aperta" della documentazione d'archivio, in prima istanza limitata alle sedi ove la catalogazione aveva portato alla luce un patrimonio particolarmente interessante, che ha definito le prospettive di ricerca . Ed è stata logica conseguenza approfondire lo studio seguendo un criterio ad un tempo topografico e tematico: centri cittadini articolati, come Canelli e Nizza, potevano consentire, anche grazie ad una buona documentazione archivistica, di essere indagati attraverso le diverse chiese e insediamenti conventuali, seguendo scelte devozionali e investimenti dei nobili e dei notabili locali. Diversamente, in località come Incisa, Monastero Bormida e Montabone singoli spazi devozionali, particolarmente ben documentati, potevano aiutarci a seguire i cambiamenti - o le resistenze alle novità - determinati dalle committenze nell'arco temporale compreso tra controriforma e Settecento, come si legge nei saggi di Francesca Palmiero e Gelsomina Spione.
La ricerca ha confermato il dato storico della frammentazione degli orientamenti stilistici attestando la presenza di artisti che paiono avere un raggio di azione squisitamente "locale": basti pensare alla fortuna, a Incisa e Nizza - negli anni Settanta-Ottanta del Cinquecento - della cultura del Biancaro, originario di Trino ma abitante nel 1582 a Nizza, e alla diffusione del pittore di origine nicese Bocca, che firma una pala nel 1616 per la Parrocchiale di Bistagno e al quale parrebbero riferibili altre due tele in Sant'Antonio Abate a Loazzolo. Ancora a fine Seicento incontra favore il linguaggio moncalvesco dei fratelli Sardi di Fontanile, la cui conoscenza al momento si fonda unicamente sulla grande pala loro commissionata allo scadere del secolo dalla Confraternita dell'Annunziata di Incisa, studiata da Gelsomina Spione. La commissione agli stessi Sardi nel 1707 di una ancona lignea per il coro di San Leonardo a Canelli, perduta come quella che comprendeva la grande tela di Incisa, impedisce di appurare se anche in quell'ambito i modelli fossero così ancorati alla tradizione.
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INDICE
Presentazione
Elena Ragusa e Angelo Torre
Frammenti di luoghi tra Val Bormida e Valle Belbo: la politica dello spazio tra XVII e XIX secolo.
Luca Giana
Dazi e transiti di merci nelle
Valli Belbo e Bormida
dell'età moderna.
Marco Battistoni
Le terre degli Scarampi. Appunti per una lettura della Langa astigiana in età moderna.
Angelo Torre
Tra Monferrato e Astigiano.
Nuclei di potere ed élites in Valle
Belbo nella prima età moderna.
Blythe Alice Raviola
"Col negotio unito e diviso ciascuno in suo nome in un solo aviamento": insediamenti ebraici lungo la Val Bormida di Millesimo in età moderna.
Marco Dolermo
Dalle visite pastorali dell'Archivio Vescovile di Acqui. Cerimoniali di accoglienza dei Vescovi e controllo del territorio in Valle Belbo.
Gabriella Parodi
Il territorio astigiano tra la Bormida e il Belbo alcune riflessioni su esempi di cartografia storica.
Luca Giana - Vittorio Tigrino
Cartografia e catasti per la storia del territorio: la Valle Bormida Astigiana e la Valle Belbo.
Carlo Bertelli
La valle Belbo: un distretto industriale di Antico Regime.
Cristina Giusso
Produzioni e risorse locali: il caso della "Robiola di Roccaverano".
Paola Nano - Giuseppina Poggi
Esercizi di archeologia del territorio: torri e castelli.
Enrico Giannichedda
La villa genovese nella Bormida Astigiana: il palazzo Di Negro Pallavicini a Mombaruzzo.
Davide Canazza, Maria Teresa Caprile
Le chiese parrocchiali di Bubbio e Cessole: storia, architettura e tutela.
Cristina Lucca
La trasformazione degli spazi religiosi: le parrocchiali di Monastero Bormida
e Montabone.
Maria Francesca Palmiero
Arte sacra dal Cinquecento al Settecento: il caso di Incisa Scapaccino.
Gelsomina Spione
Nizza tra Seicento e Settecento: patronati, opere e cantieri.
Andrea Rocco
La committenza artistica a Canelli nel Sei e Settecento: aspetti e problemi.
Ivana Bologna
Il rinnovamento delle chiese tra
Ottocento e Novecento.
Elena Ragusa
Scultura nelle valli del Belbo e della Bormida: una ricognizione fra le varietà linguistiche.
Daniele Sanguineti
Repertorio
Catalogo
Fonti, Bibliografia |
Elena Ragusa - Angelo Torre
TRA BELBO E BORMIDA
editore PROVINCIA DI ASTI
edizione 2003
pagine 456
formato 21x30
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
30.00 €
30.00 €
ISBN : 88-88491-17-1
EAN :
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