PRESENTAZIONE DELL'OPERA

La favola, ambientata nel Palazzo Reale di Torino, si colloca tra le iniziative che celebrano il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia e di Torino Capitale.
E' stata scritta per una fascia d'età compresa tra i cinque e i dieci anni circa, e per gli adulti che vogliono tornare bambini.
Ha le caratteristiche dalla favola lirica classica, elaborata con la tecnica del sogno. Le dimensioni realtà e sogno si sovrappongono e portano la protagonista, una bambina dei giorni nostri, nella Torino dell'Ottocento.
Lo spunto mi è stato dato da una mostra di giocattoli antichi allestita nel 1983 nell'appartamento di Madama Felicita, al pianterreno del Palazzo. Vuole celebrare Torino, sia con la narrazione, sia con le illustrazioni di un'artista torinese, Maria A. Laterza De Federicis. Il racconto si sviluppa tra presente e passato: fa riferimento all'assedio dei francesi nel 1706, a Torino Capitale d'Italia nel 1861, al Primo Parlamento Italiano. Accenna alla vocazione artistica e industriale della città, ai romanzi d'avventura di Emilio Salgari, torinese d'adozione, all'ingegno di Alessandro Cruto di Piossasco che la illuminò, prima in Italia, grazie alla sua lampada a incandescenza.
Nel 1902 Torino fu proclamata capitale mondiale della favola, arte fiorita intorno alla casa editrice Petrini, grazie alla penna di autrici che produssero favole liriche tradotte in tutta Europa.
Nel 2011 di bambole e di sogni vuole interessare i bambini alle vicende passate della città e renderli più consapevoli del loro ruolo di protagonisti nel presente e nel futuro.

L'Autrice