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L'ULTIMO BALLO DEL "BIONDIN"
Francesco Demichelis, soprannominato il "Biondin", nacque a Villanova Monferrato (Alessandria), il 16 marzo 1871. È diventato famoso per la sua attività di brigantaggio, operata dalla fine dell'800 all'inizio del '900, in una vasta zona da Milano all'Alessandrino, attraverso il Novarese, la Lomellina, il Vercellese e il Biellese. Macchiatosi di alcuni crimini, mantenne per lunghi anni la latitanza, anche grazie alla protezione di cui godeva nei nascondigli di campagna. Si è diffusa la leggenda che fosse bene accetto alle classi contadine perché "rubava ai ricchi per dare ai poveri".
Un novello "Robin Hood" della risaia, con spiccati caratteri, come il buon portamento, l'eleganza nel vestire, la galanteria con le donne, la passione per il ballo, che fanno di lui, ad un secolo di distanza dalla morte, un brigante temuto, reo di azioni delittuose, ma circondato, tuttavia, da un alone leggendario di vago stampo romantico.

PREFAZIONE

Arnaldo Colombo sull'"ultimo brigante della civiltà contadina" aveva già dato alle stampe negli anni Ottanta, una minuziosa e dettagliata ricerca su basi storiche, con dovizia di particolari.
Era la vita del Biondino, dalla nascita in quel di Villanova Monferrato fino alla morte nel conflitto a fuoco alla cascina Campesio, nie pressi di San Damiano, nel Vercellese.
Ora l'autore ritorna suoi suoi passi, anzi: su quelli del suddetto brigante, per tessere l'impianto di un romanzo, raccontando ora dopo ora, ciò che successe durante l'ultima giornata vissuta da Francesco Demichelis, il Biondino. Degna di una sceneggiatura cinematografica, la narrazione, in un crescendo spasmodico, ricorda quella di "Mezzogiorno di fuoco" di Zinnemann, epico western di tutori della legge contro i banditi, dalla trama scandita e inseguita dalle immagini del quadrante di un orologio che segna in tempo reale ciò che inesorabilmente sta accadendo.
Anche qui c'è la sequenza del tempo, un'ora per capitolo. Ma al posto del "mezzogiorno di fuoco", la vicenda si brucia dopo. In un "crepucolo di fuoco", oseremmo dire.
Del protagonista di questo volume esiste un ritratto fotografico dove, impettito, ostenta, sul panciotto, la catena che àncora il Roskopf nel taschino e il foulard alla moda dei gauchos, in compagnia del suo degno compare il Moretto, pure lui col gilè, catenone e fazzoletto annodato al collo.
[..]
GIOVANNI BARBERIS

INDICE

Prefazione

Mezzogiorno (Mèsdì)
L'una (An bòt)
Le due (Duj bòt)
Le tre (Tre bòt)
Le quattro (Quatruri)
Le cinque (Sinquri)
Le sei (Sésuri)
Le sette (Sètùri)
Le otto (Otùri)
Le nove (Novùri)
Le dieci (Desùri)
Le undici (Undasùri)
Mezzanotte (Mèsanocc)
La mattina (La matin)

Riscontri bibliografici
Giornali



Arnaldo Colombo

L'ULTIMO BALLO DEL "BIONDIN"

editore GS EDITRICE
edizione 2005
pagine 160
formato 16,5x23
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

12.00 €
12.00 €

ISBN :
EAN :

 
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