Edmondo De Amicis (Imperia 1846 – Bordighera 1908), compiuti gli studi a Cuneo ed a Torino, divenne Ufficiale di carriera e partecipò alla battaglia di Custoza e alla “breccia” di Porta Pia.
Lasciato l'esercito, si dedicò all'attività giornalistico – letteraria, realizzò memorabili reportage su vari paesi e scrisse importanti opere, tra cui “ Cuore “, che lo rese famoso in Italia e nel mondo.
Fu legato da profondo amore per il gioco del pallone elastico, che non solo praticò in gioventù, ma ne divenne fine conoscitore nei suoi aspetti tecnici, umani e sociali.
A Cuneo vide in azione il grande “ Battista di Portocomaro “ e a Torino fu assiduo frequentatore dello sferisterio di Via Napione.
Esperienze e commenti che riporta ne “Gli Azzurri e Rossi” e, come in una telecronaca in diretta, narra il variegato mondo della pallapugno, la cui testimonianza di passione ed agonismo rimangono immutati nel tempo.
Se, ad esempio, De Amicis oggi campasse, si rallegrerebbe d'essere stato un cattivo profeta nel preconizzare (con rincrescimento, si dice ben sempre così) tramonto e declino dello sport da lui amato. Peccato, affermava, che sia prossimo ad esaurirsi. Sono passati cent 'anni ed è ben vivo, ha proseguito, ha conosciuto alti e bassi, si è difeso con i denti persino da Cassandre interessate chissà mai a che cosa. Attenzione, signore e signori. Finchè avrà futuro la pallapugno, lo avranno barolo, barbaresco, moscato, arneis e roero, pigato e rossese. E lo avranno i tartufi e le olive, assieme alle delizie di due regioni che un tempo furono una sola. La pallapugno è il nostro passato e il nostro domani. Certo, occorrono radici salde, niente improvvisazioni, passo fermo, amore e voglia di lottare. A tanti degli sport oggi mal messi sono mancati questi presupposti. La pallapugno dà onori a chi la pratica. Chi l'amministra deve contentarsi di servire. E un buon servizio lo reca la I.E.E. Editoriale Europea con il suo patron Fenoglio che riedita proprio "Gli Azzurri e i Rossi" come contributo ai propositi detti. Ingoiato lo sferisterio Edmondo De Amicis della torinese Via Napione, uno immensamente più maestoso, d'identico nome e intelligente intitolazione, si è da poco inaugurato nella sportivissima Imperia. Due forti Regioni, che si danno la mano con ideali per mille motivi comuni, sono un traino che dà garanzie per spuntare le "erte" d'ogni percorso, quello umano compreso.
Dr Franco Piccinelli
Presidente Nazionale
Federazione Pallapugno
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INDICE
I. Apologia del gioco del pallone
II. Analisi dei suoi effetti
III. La sua storia e i suoi trattatisti
IV. La tattica e le scommesse
V. Lo sferisterio e lo spettacolo
VI. Gli spettatori assidui
VII. D pubblico della domenica
VIII. Il pallone nella folla
IX. Gli assidui fanatici
X. Gli scommettitori
XI. I giocatori vecchi
XII. Battista da Portacomaro
XIII. Le prime armi del Bossotto
XIV. Le partite di sfida in provincia
XV. Il gioco del pallone a Firenze
XVI. Il nuovo sferisterio di Torino
XVII. Il gioco a cacce e il gioco col cordino
XVIII. Le danze dei principianti
XIX. La Compagnia del 1896
XX. Inno al mandarino
XXI. I poeti del pallone
XXII. La poesia dei giocatori
XXIII. Il giocatore sconosciuto
XXIV. Psicologia sferistica
XXV. Estetica del gioco
XXVI. Le giravolte della fortuna
XXVII. Le giornate d'oro
XXVIII. Un palleggio memorabile
XXIX. Memorie gloriose
XXX. Speranze e propositi d'un dilettante |
Edmondo de Amicis
GLI AZZURRI E I ROSSI
editore EDITORIALE EUROPEA
edizione 2002
pagine 184
formato 11,5x18
brossura
tempo medio evasione ordine 6 giorni
15.00 €
11.20 €
ISBN :
EAN :
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