QUASI
UN'INTRODUZIONE
Dalla
pace di Aquisgrana (1748) alla fine tormentata del secolo scorso, i grandi
avvenimenti politici si riflettevano ad Asti diluiti nella quotidianità
e nell'immobilismo un po' egoistico della vita di provincia, oculatamente
controllata dal fisco sabaudo.
Tra i due immobilismi, quello dell'"ancien regime" e quello della
Restaurazione, pur diversi fra di loro, nelle vicende astigiane si ebbe
un avvenimento che, da solo, basta a dimostrare la specificità della nostra
storia locale: fu la Repubblica Astese di fine luglio 1797 che, in veste
giacobina, parve rievocare le antiche libertà comunali. I suoi promotori
pagarono con la vita il loro entusiasmo rivoluzionario ma quell'episodio
acquistò, agli occhi delle generazioni successive, dimensioni non più solo
municipali...
Ristabilito l'ordine con la Restaurazione, mentre si infittiva la ragnatela
burocratica dei funzionari, la città restava impassibile spettatrice del
suo degrado urbanistico ed architettonico, oltre che sociale ed economico.
Non si ebbe alcun riscontro, in quegli anni, con il rinnovamento dell'edilizia
privata e pubblica operato nel '700 con il barocco. I sovrani sabaudi rifiutavano
il neoclassico perché d'impronta francese, napoleonica.
L'architettura astigiana aveva conosciuto solo due momenti culminanti: quello
austero, disadorno del gotico, e quello concettoso, informato all'ascesi
spirituale, del barocco. Alla fine dell'800 verrà il floreale liberty.
Verso la metà dell'800 la città, finalmente, usciva dalla sua cerchia antica,
quando la vecchia piazza d'Armi diventava piazza Alfieri, il centro commerciale
e di rappresentanza cittadino, abbellito da palazzi porticati, mentre nuove
aree venivano acquisite, a nord e a est, destinate ad uso abitativo o allo
sviluppo industriale, servite da una rete tranviaria interna ed esterna
e dalle strade ferrate sulle grandi vie di comunicazione nazionale e internazionale...
La crisi di fine '800, di carattere sociale ed economico oltre che politico,
ebbe come effetto l'esodo dell'emigrazione. Ci furono anche astigiani ad
"Aigues Mortes " nel '93...
C'è poi la storia nascosta, quella delle intese familiari, dei patteggiamenti,
della conservazione o dell'incremento del potere. Qui i documenti tacciono...
I primi insediamenti industriali, destinati a modificare la vita economica
e sociale della città, sorgono più tardi. Verso la metà dell'Ottocento era
già operante un opificio di "zolfanelli fosforici", i "brichèt",
dei fratelli Boschiero, in contrada San Francesco (via Solaro), con una
cinquantina di addetti, destinato ad un successivo sviluppo con la gestione
Gastaldi, poi con la SAFFA.
In Consiglio comunale, sindaco Garbiglia, si discuteva, il 29 marzo 1887,
sulla possibilità dell'impianto di un cotonificio con 250 operai, fuori
porta Torino, ma la proposta, contrastata dalla minoranza, non ebbe seguito.
Si dovette attendere l'inizio del '900, promotore il sindaco Bocca, perché
fossero realizzati i primi insediamenti industriali della Way-Assauto e
della Vetreria (AVIR). |
INDICE
Presentazione di Giorgio Galvagno Sindaco di Asti
Presentazione di Gian Piero Vigna Assessore per la Cultura di Asti
Presentazione del Prof. Narciso Nada
Introduzione
PARTE PRIMA: DALL'«ANCIEN RÉGIME» ALLA RESTAURAZIONE
- IL COMUNE E LA PROVINCIA DI ASTI NELL'ORDINAMENTO
DELLO STATO SABAUDO TRA IL XVIII E IL XIX SECOLO
- LA «STATISTICA DEL 1753 DELL’INTENDENTE SANTA MARGARITA
(1753) E DEL DE CANIS (1814)
- LA CITTÀ AGLI INIZI DEL SECOLO XIX
- L'ILLUMINATO EPISCOPATO DI MONS. CAISSOTTI
- GIACOBINI ARTIGIANI E LA REPUBBLICA ASTESE DEL 1797
- ASPETTI DELLA CULTURA ASTIGIANA TRA I DUE SECOLI
- L'OCCUPAZIONE FRANCESE DEL PIEMONTE
- UN GIANSENISTA ASTIGIANO A PARIGI
- LA MASSONERIA AD ASTI IN EPOCA NAPOLEONICA
- UN AMBASCIATORE NELLA BUFERA: CARLO LUIGI AMICO DI
CASTELLALFERO
- I PRIMI ANNI DELLA RESTAURAZIONE
- LE SOCIETÀ SEGRETE IN PIEMONTE: ADELFI, FEDERATI, SUBLIMI
MAESTRI PERFETTI
- LA RIVOLUZIONE PIEMONTESE DEL 1821
- UN INTENDENTE SCOMODO: C.I. PETITTI DI RORETO
- LA STATISTICA DEL 1823 DELL’INTENDENTE PETITTI
- LA STATISTICA SANITARIA DEL DE ROLANDIS
- UNA STATISTICA MANDAMENTALE DI BALDICHIERI
- L’AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ DURANTE IL REGNO DI CARLO
FELICE
- ISTITUZIONI SCOLASTICHE AD ASTI TRA IL ‘700 E L’800
- DECENNIO 1821-31 TRA STORIA E CRONACA
- LE RADICI ASTIGIANE DI ANGELO BROFFERIO
- LA COMUNITÀ ISRAELITA DI ASTI
- LA CORSA DEL PALIO AGLI ESORDI DELL’800
PARTE
SECONDA: DALL'ETÀ ALBERTINA A QUELLA POSTUNITARIA
- DUE CRONISTI DEL PRIMO OTTOCENTO: DON GIOVANNI ENRICO
GRIMALDI E MICHELE ARRI, “IL BARBIERE”
- LA CITTÀ DI ASTI DURANTE IL REGNO DI CARLO ALBERTO
(1831-1849)
- IL QUARANTOTTO NELLE CRONACHE ASTIGIANE
- LETTERE DI VINCENZO GIOBERTI AD ASTI
- UN EPISODIO DELL’ANTICLERICALISMO AD ASTI: IL CASO
ARTICO
- IL COLERA E LA GUERRA DI CRIMEA
- DALLA NOBILTÀ ALLA BORGHESIA RURALE: IL CASO AUBERTI
- DAI VELOCIFERI ALLE STRADE FERRATE
- I PRIMI PIANI REGOLATORI DELLA CITTÀ
- LE SOCIETÀ OPERARIE DI MUTUO SOCCORSO AD ASTI
- DEPUTATI ASTIGIANI ALLE PRIME LEGISLATURE DEL PARLAMENTO
- VERSO L’UNIFICAZIONE D’ITALIA
- DALLE ANNESSIONI ALL’IMPRESA DEI MILLE
- GLI ASTIGIANI DEL 1861
- ASTIGIANI ILLUSTRI DEL XIX SECOLO
- L’AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ NEGLI ANNI 1856-70
- IL PROBLEMA DELLA SCUOLA DI ASTI
- PERIODICI ASTIGIANI DEL XIX SECOLO
- REPUBBLICANI E GARIBALDINI AD ASTI DOPO L’UNITÀ
- L’EMIGRAZIONE DI FINE SECOLO
- GLI ALBORI DELL’INDUSTRIA AD ASTI
- L’ALIMENTAZIONE E LA CUCINA ASTIGIANA
- UN MEMORIALISTA E STORIOGRAFO DI ASTI: NICCOLA GABIANI
- LA CITTÀ ALLA FINE DEL SECOLO
Indice
bibliografico
Fonti manoscritte astigiane
Studi ed opere generali
Tabula gratulatoria
Ringraziamenti
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Giuseppe Crosa
ASTI NEL SETTE-OTTOCENTO
editore SE.DI.CO di L. Fornaca - GRIBAUDO
edizione 1993
pagine 734
formato 17x24
similpelle con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine a richiesta
88.00 €
88.00 €
ISBN :
EAN :
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