PREFAZIONE
Specchi discreti del passato prossimo, le cartoline illustrate ci suggeriscono una dolce lettura di quel che eravamo, nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre città di un tempo.
Quando non c'era la televisione e scarseggiavano i fotografi, la cartolina serviva agli uomini non solo per trasmettere le loro parole, ma anche le loro immagini. Uomini e donne si mettevano in posa, sicuri e forti in mezzo alle piazze e alle strade, gareggianti di trecce e di mustacchi.
L'approccio più frequente alla cartolina "d'epoca" avviene entro la dimensione della nostalgia, di un'affettività che cerca nel passato un rifugio tranquillo, proprio della moda "Rétro"
La sola alternativa, giudicata culturalmente più seria, è il tentativo di conferire alla cartolina titolo di nobiltà...
Se è vero che le cartoline non hanno mai fatto storia, è pur vero, però, che nel loro angusto spazio fisico non di rado si possono scorgere momenti emblematici del costume o i suggerimenti dell'animo popolare, potendo così esse concorrere alla memoria storica, con testimonianze singolari e irripetibili.
Belle, mansuete, garbate cartoline di una volta, fatte di "vedute" qualunque, sempre piene di gente!
Vien naturale di confrontarle con quelle di oggi e di sorprendere, in quest'ultime, come un desiderio di nascondere la gente.
Oggi le cartoline sono belle, lucide, multicolori, ma le loro vedute escludono l'uomo. Bellissimi paesaggi verdi di prati e di alberi, cime immacolate, chiese antiche su piazze assolate, monumenti carichi di ferite secolari... Ma la gente non si vede. L'uomo, nelle cartoline di oggi, si nasconde perché ha paura o, forse, si vergogna. Così la cartolina oggi non è più, in sé, un messaggio, ma solo un veicolo di segni, una firma, poche parole, con cui un uomo stabilisce un brevissimo contatto con un altro uomo.
La veduta, quindi, resta "sul retro", come di contorno, vagamente artificiale, mentre ieri la veduta era sostanzialmente "davanti" e da essa la gente si mostrava, ammiccava, salutava. E chi riceveva la cartolina leggeva prima di tutto la veduta, e capiva il saluto, il messaggio che da essa fioriva.
Ogni cartolina che ammiriamo in questo volume, è ricordo, souvenir, oggetto da collezione, ed è possibile rimirarla, accarezzarla nel momento in cui più ci talenta, perché in essa possiamo toccare e vedere come in un flash-back, un impercettibile lembo della nostra vita.
Un'occasione preziosa, per gli astigiani e non, di fare una serie di confronti, su categorie di giudizio succulente.
Ora le nostre strade sono più diritte, le case più alte, l'asfalto e il cemento hanno fatto la loro parte.
E Asti è, per tutto questo, più bella?
Categorie di giudizio suggestive e di moda, quindi tentatrici.
Ma per gli astigiani l'occasione è soprattutto per maturare un giudizio in casa, espresso a quattr'occhi sottovoce.
Alla fine del libro, ci pare rimangano in tutti noi, dentro, nel fondo del cuore, tenaci motivi di umiltà e di speranza.
GLI AUTORI |
INDICE DEI CAPITOLI
Celebri fotografie per le prime cartoline
Piazza Alfieri. Il salotto cittadino
Immagini suggestive di antiche piazze
Corso Alfieri: centro commerciale di Asti
Corso Dante. Nella memoria di ieri...
Asti nuova e antica: in giro per la città
Tra ville, giardini e antiche mura
Un saluto da... Asti vista dai tetti
Manifestazioni civili e religiose
Memorie civiche al palazzo Alfieri
Fervori di vita lungo il Tanaro
Soldati di leva nei quartieri cittadini
Immagini visive con dignità d'arte
Il giornale-cartolina. I personaggi locali
Sette secoli di corse: il Palio
Vita sportiva agli inizi del secolo
Religiosità e tradizioni popolari
Le cartoline nella pubblicità
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Venanzio Malfatto - P.Raviola
ASTI IN CARTOLINA
editore L'ARTISTICA SAVIGLIANO
edizione 1984
pagine 318
formato 24x32,5
copertina a colori cartonata
tempo medio evasione ordine a richiesta
49.00 €
49.00 €
ISBN :
EAN :
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