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| ASTI ANTICHE E NOBILI CASATE |
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quando la nobiltà ha rinunciato ai suoi privilegi, anche le insegne nobiliari
hanno perso valore, e se ancora si conservano, è semplicemente a titolo
di ricordi storici e di gloriose memorie. Queste "gloriose memorie", però,
nel caso nostro, si identificano con la storia di illustri famiglie che,
tra alterne vicende, hanno abitato lanostra città, protagoniste spesso della
vita politica ed economica del loro tempo. Per questo, col presente volume "Asti - antiche e nobili casate" non intendiamo esaltare le famiglie nobili astesi, anche se per molte di esse, risalendo il corso della storia, si ritroverebbero motivi più che validi per giustificarne la valorizzazione. Con questo lavoro ci siamo proposti di ricostruire, sulla linea di una seria e paziente ricerca, la storia di Asti, attraverso avvenimenti non frutto del caso, bensì prodotti dalle idee e dall'azione di coloro che ne sono stati i protagonisti. Non essendo la raccolta dei dati genealogici mai fine a se stessa, ma articolata nel settore più vasto della storiografia locale, pensiamo difar cosa grata al lettore, allo studioso, all'appassionato delle memorie storiche locali, col presentare con angolazioni diverse, le genealogie delle famiglie, abbozzando così un quadro di storia e di costume della nostra città, che ci pare di qualche interesse. Nello scenario sempre suggestivo di un'Asti medievale o rinascimentale, oggi difficilmente riconoscibile dai pochi monumenti superstiti (e, spesso, ignorati), sfilano in quest'opera politici e diplomatici, gentiluomini di corte e usurai, nobilotti di modesta risonanza e uomini d'armi... in un itinerario umano che, attraverso i secoli, diventa storia civica, regionale e nazionale. Questo itinerario umano viene arricchito dagli stemmi gentilizi a cura del professar Luigi De Stefano e dalle tavole della professoressa Paola Grassi, le quali meritano alcune precisazioni illustrative. Dalle tavole, in cui appaiono ricostruiti i più bei palazzi patrizi della nostra città, emerge il fascino dell'antichità classica e dell'età rinascimentale con evidenza, senza diventare mai semplice imitazione. L'aspetto che più colpisce è la densità di significati storico-figurativi che caratterizzano ogni sua tavola. I vari personaggi, collocati in un ambiente o in una resa espressiva poco reali, per la loro fissità o ancor meglio per la loro "assenza", finiscono per valicare ogni banale dato naturalistico e vivere in una propria particolare atmosfera. Tutto questo è certamente passato per sempre. A noi, che ne abbiamo evocato il ricordo, si potrà obiettare che ciò'è ingenuo anacronismo. Non siamo di questo parere: infatti conoscendo e ricordando la nostra storia, possiamo, almeno cosi ci sembra, meglio comprendere l'epoca frettolosa in cui viviamo e, soprattutto, tutelare e valorizzare la nostra antica città. L'Autore |
 
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