MEMORIE ARALDICHE DELLA CITTÀ DI CARMAGNOLA Storia, armi e nobiltà dal Medioevo all'Età moderna |
PREFAZIONE «Fortunatamente [...] in questi ultimi anni si assiste, anche localmente, a una rivalutazione e rinascita d'interesse per l'araldica intesa come scienza e quindi materia di studio, e si moltiplicano indagini e ricerche in questo campo che, per il suo mondo ricco di storia, di cultura e di arte, legato a un passato glorioso e con forti valori, ha ripreso a esercitare interesse e fascino anche ai nostri giorni. E questo lavoro intende portare un suo piccolo modesto contributo.» Con queste parole Nicola Ghietti chiude il suo prezioso e puntiglioso lavoro, arricchendo così – e non certo terminando! – una serie di studi sulla sua terra, Carmagnola, di cui è profondo, attento e appassionato conoscitore. Ancora una voce, dunque, a contrastare l'ormai superata definizione dell'araldica come scienza ausiliaria, che risulta invece essere un terreno ricco di sorprese, di notizie, d'informazioni su legami, alleanze, schieramenti di parte, crescite economiche. Ma l'araldica era solo questo? La parte discorsiva che Nicola Ghietti premette all'elencazione delle famiglie mi ha colpito per un altro motivo: il ricorrere, più di venti volte, della parola «simbolo». Si riapre così, forse senza che l'autore se ne renda immediatamente conto, una discussione sul significato dell'araldica, sulla profondità del simbolo che a essa è intrinseco. Simbolo che serve solo da riconoscimento del cavaliere dalla celata abbassata, simbolo che serve per raccogliere intorno allo stendardo i combattenti di un esercito, o qualche cosa d'altro, qualche cosa di più profondo, qualche cosa – lasciatemelo dire – di più «esoterico»? Mi torna in mente il mio intervento al convegno SISA (Società Italiana di Studi Araldici) del 1996, in occasione del quale, dopo una disamina del significato del simbolo nella storia dell'umanità, ricordavo come la cultura medievale – l'epoca in cui l'araldica nasceva e si organizzava – fosse probabilmente quella che più ha saputo dare immagine e rappresentazione figurata alla dimensione fondamentale e insostituibile dell'animo umano, la ricerca dello spirito, del divino. Il simbolo, per questa ricerca, è un supporto, un punto d'appoggio. Un testo vedico dice che il simbolo è come il cavallo che permette all'uomo di compiere un viaggio molto più velocemente e comodamente che a piedi: non indispensabile, certo, ché la meta si può raggiungere anche a piedi, ma con molta più fatica e difficoltà. Il simbolismo iniziava già con le parole: nominare un oggetto era conoscerlo, possederlo e dominarlo: lo studio del discorso letterale e di quello allegorico erano importantissimi per gli intellettuali del tempo, che non a caso ritenevano fondamentale l'insegnamento della grammatica: evidente è l'influsso dei cabalisti ebrei. [..] Fabrizio Antonelli d'Oulx |
SOMMARIO Memorie araldiche della città di Carmagnola Prefazione Storia, armi e nobiltà dal Medioevo all'Età moderna L'araldica L'araldica a Carmagnola: la situazione anteriore al Quindicesimo secolo .. Le prime attestazioni Le attestazioni del Sedicesimo secolo I consegnamenti d'arme del Diciassettesimo secolo Lo stemma della città L'araldica gentilizia carmagnolese dal Diciottesimo secolo Le famiglie nobili a Carmagnola Avvertenze Le immagini Simboli che hanno conservato nel tempo la loro straordinaria ricchezza di significato, gli stemmi araldici costituiscono una memoria storica originale e irripetibile, che è possibile leggere sui muri delle case, sui monumenti, sulle pietre tombali, sui banchi di chiesa. Nicola Ghietti, con un attento lavoro di archivio, ha raccolto e organizzato le notizie sulle famiglie protagoniste della storia di Carmagnola, dal Medioevo all'Età moderna, ne ha ricostruito in via documentale le insegne, le ha analizzate alla ricerca di significati che consentono di ricostruirne origini, spostamenti, alleanze, importanza nel contesto della città e del territorio. Le illustrazioni, che riproducono tutti gli stemmi carmagnolesi, completano un volume importante e prezioso, un ricco e innovativo contributo alla conoscenza del territorio e delle sue plurisecolari vicende. Nicola Ghietti, carmagnolese, vive e lavora a Torino. Ha pubblicato Famiglie e personaggi della storia carmagnolese, Torino 1980, Piccola storia di un Borgo di campagna, Carmagnola 1989, La seta di Renzo, Carmagnola 1996 (il primo romanzo storico ambientato a Carmagnola), L'Abbazia di Santa Maria Assunta di Casanova, Carmagnola 1996, Con passione e con tenacia. 1150 anni della Società Operaia di Mutuo Soccorso "Francesco Bussone" di Carmagnola, Savigliano 2002, e Antologia dei poeti carmagnolesi, Carmagnola 2003; ha collaborato a numerose testate giornalistiche ed è stato presidente di associazioni di servizio e di volontariato. È tuttora presidente di istituzioni pubbliche carmagnolesi. |
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