Neptuno Caeiro, un chimico di origine portoghese, addetto alle analisi dell'acqua potabile, assaggia ogni giorno l'acqua dei due principali acquedotti di Genova, De Ferrari-Galliera e Nicolay.
È convinto che esistano differenze profonde tra chi beve l'acqua dell'uno o dell'altro acquedotto e che Genova abbia un rapporto tutto particolare con l'acqua, in tutte le sue forme: dal mare alla pioggia, all'acqua potabile, ai problemi che, da sempre, la città ha con la carenza, con l'abbondanza, o l'eccesso di questo elemento. Da anni raccoglie prove scientifiche per verificare questa sua teoria in un saggio Dell'approvvigionamento idrico della città di Genova, che non riesce a terminare.
Quando, per caso, si trova immerso nella soluzione di alcuni omicidi inspiegabili, avvenuti in punti diversi della città, crede di avere l'occasione giusta per dimostrare le sue idee. Ciò lo porterà a coinvolgersi attivamente nelle indagini e ad aiutare una
giornalista che si occupa del caso.
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1.
È una piovosa mattina di novembre. Sulla città cade un'acquetta indecisa ma costante che ammanta tutte le cose. Non è una novità: col tempo ci s'è adattati alla pioggia, all'uggia del cielo, come alla caligine che viene dal mare. Sulle vecchie case, sui tetti di pietra nera, le gocce scivolano subito via e si trattengono quanto basta per bagnare vasi di gerani o di basilico; sono gli ultimi, quelli risparmiati dal vento.
A questa pioggia, chi è di bronzo, come la statua di Rubattino, in piazza Caricamento, non fa nemmeno più caso. Sono anni che, avvezzo al clima, sopporta in silenzio le angherie del cielo: la grandine a maggio, il caldo del meriggio estivo, il tepore umidiccio dell'autunno, le spolverate di neve d'inverno.
Un'acqua di questo tipo lascia la città indifferente. Se ne son viste di peggio da queste parti. Qui, s'è imparato a distinguerli, a catalogarli, i vari tipi di pioggia: la gente solleva le tendine del balcone, s'acciglia un po', guarda fuori: U ciéuve? Piove?, Aegua?, Acqua?, Ciiwitsso?, No, no, u sprinnha, u baxina, "pioviggina" (ma i termini sono sostanzialmente intraducibili in italiano), finché non si sente effettivamente lo strisciare dei pneumatici sulla Sopraelevata e i tergicristalli delle auto cominciano il loro balletto automatico: sì, piove.
È così che comincia una giornata di pioggia a Genova. Non ce ne sono molte, saranno una quarantina su trecentosessantacinque, riferiscono le stime dell'ARPAL, acronimo bucolico per l'ente chiamato a monitorare il meteo e il clima.
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Giacomo Revelli
DELL' APPROVVI GIONAMENTO IDRICO DI GENOVA
editore FRILLI EDITORI
edizione 2009
pagine 360
formato 12x19
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 5 giorni
12.90 €
12.90 €
ISBN : 978-88-7563-513-8
EAN : 9788875635138
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