In
questo libro la letteratura e la retorica denunciano la morte dei valori
e la fine delle istituzioni ecclesiastiche e politiche oppure, antiteticamente,
le accreditano e le legittimano. Ma, sempre, la metamorfosi dei generi,
la mutazione dei codici e dei linguaggi, letterari, filosofici, figurativi,
musicali, e l'impiego sistematico e ossessivo della metafora simulano e
modellano un'altra realtà, diversa o avversa, rispetto a quella del
mondo contemporaneo.
PREMESSA
Le opere di Campanella, Tassoni, Pallavicino, Tesauro, Frugoni nascono al
margine o al di fuori di codici, norme e valori comuni, in un'attitudine
alla ricerca, e all'azzardo, applicata in direzioni differenti e perfino
opposte, clamorosamente evidenziata, sul piano letterario, dell'inquieta
sperimentazione di generi, strutture, tematiche, linguaggi e, sul tormentato
piano biografico, dall'appartenenza, con l'eccezione del Tassoni, a ordini
religiosi ( i domenicani, i canonici lateranensi, i gesuiti, i minimi di
San Francesco da Paola) dalla formale accettazione di una regola quindi,
e da un'insopprimibile vocazione alla disobbedienza o quanto meno all'indisciplina.
Sono i casi, estremi, di Ferrante Pallavicino, accolto nell'Accademia, eterodossa
e libertina, degli Incogniti, che abbandona il convento, dismette l'abito
dei canonici lateranensi e termina la sua vita decapitato sulla piazza di
Avignone e del filosofo Campanella, processato, torturato, condannato alla
pubblica abiura, costretto a simulare la pazzia per salvare la vita, incarcerato
per quasi trent'anni. E sono quelli, a differenti gradi di drammaticità,
di Frugoni, appartenente alla potentissima Accademia degli Addormentati,
teologo e consultore del Sant'Officio, proscritto da Genova per ragioni
politiche e non solo per il "sinistro disciframento" di un'avventura
narrata nel suo primo romanzo, in relazione, prima e durante l'esilio, con
i personaggi e gli intellettuali più illustri, e di Tesauro, uscito
dalla Compagnia di Gesù a causa di una polemica complicata da ragioni
di natura cortigiana, storico del principe Tommaso nella guerra civile tra
"madamisti" e "principisti", apologista delle glorie
di Torino e della dinastia sabauda. E' quello infine, tutto laico e profano,
di Tassoni, informatore politico dei Savoia, che da appassionato propagandista
della strategia di Carlo Emanuele I ai tempi della guerra del Monferrato
ne diviene poi, mutati gli orientamenti del duca, antagonista, riparando
a Roma presso il cardinal Ludovisi. Opere, tutte, spiritualmente, eticamente,
politicamente impegnate.
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INDICE
Premessa
I versi del pensiero: la Scelta d'alcune poesie filosofiche di
Tommaso Campanella
Deformazione e degradazione dell'eroico
La secchia rapita
Manifesto di Alessandro Tassoni intorno le relazioni passate tra esso e
i principi di Savoia
La retorica dell'eversione: la satira di Ferrante Pallavicino
La divina retorica: Emanuele Tesauro
Idea della perfetta orazione sacra
La retorica del niente
Il chiasmo del potere: l'Accademia della Fama di Francesco Fulvio
Frugoni
Indice dei nomi |
Barbara Zandrino
ANTITESI BAROCCHE
editore DELL'ORSO
edizione 2003
pagine 230
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
16.00 €
12.80 €
ISBN : 88-7694-647-0
EAN :
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