E' il discorso delle radici che ci interessa e, nella consapevolezza che senza di esse è impossibile vivere, sorge spontanea la gratitudine nei confronti di chi, avendone avuta la possibilià, non ha dato un calcio al passato ma, con la passione che lo contraddistingue, ha raccolto e catalogato con singolare diligenza pezzi unici che, insieme, formano una grande collezione.
L'ingegnosa utilità di una botte costruita scavando in un grande tronco di castagno; piccoli macchinari tenuti insieme ad incastro senza l'uso di una sola vite o di un chiodo; il "cacciatore di talpe", quasi un mestiere per chi si offriva, con ingegnose trappole, di catturarle nei campi dei suoi "clienti"; attrezzi per artigiani e contadini; strumenti di misura per i commercianti: tutte cose non più in uso e dimenticate per sempre...se Meriggio non avesse realizzato la sua raccolta.
PREMESSA
Uno sguardo al passato, un attento sguardo alle arti e ai mestieri di un tempo attraverso l'incredibile quantità di reperti che Giovanni Meriggio ha recuperato in anni e anni per le colline della Langa per finire col classificarli, ordinarli e descriverli attraverso una saggia e professionale competenza.
Questo è quanto vogliamo raccontare in questo lavoro.
Gli attrezzi dei mestieri, attraverso una sufficiente spiegazione, con cenni storici, e istruzioni per l'uso, ci fanno conoscere la pazienza e la passione di un uomo che ha dedicato tempo e risorse per mettere insieme una raccolta che, ci auguriamo, possa in futuro diventare un museo pubblico.
Un uomo che ci piace immaginare (forse non siamo poi così lontani dalla realtà) vagare per le colline di Langa con quel sorriso bonario, con lo sguardo trasognato ma attento, alla ricerca delle cose vere.
Un bel mobile, un attrezzo della civiltà contadina che negli anni '60 conosce un declino senza precedenti, un pezzo di storia da lasciare a chi verrà dopo di
Quell'uomo fa incetta di quanto trova con la competenza dell'intenditore. Non è l'individuo che chiede ma il commerciante d'arte che cerca, trova, paga.
E se, insieme ad un acquisto importante vede giacere in mucchi disordinati pronti per l'eliminazione, "pezzi" di un vecchio mestiere, allora chiede. Non per rivendere ma per collezionare.
Certamente la sua mente insieme al suo essere vero figlio di Langa, hanno favorito un'operazione "ch' era follia sperar...".
Hanno cioè permesso a noi, ai nostri figli e a quanti verranno dopo di noi di imparare a conoscere che la civiltà contadina era quella e non un'altra. Che gli attrezzi usati per il lavoro come per lo svago avevano tutti una loro logica, erano un insieme di cose fatte bene ricavate da quanto la natura offriva.
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INDICE
Presentazione
Premessa
Agricoltura
Aratri
Erpici
Attrezzi vari
Boscaiolo
Bovini ed equini
Macellaio
Mietitura
Trebbiatura
Macinazione
Vignaiolo
Cantina
Apicoltore
Tartufaio
Artigianato
Arrotino
Bottaio
Fabbro
Falegname
Muratore
Calzolaio
Lustrascarpe
Filatura e tessitura
Barbiere
Parrucchiere
Scrivano
Cacciatore
Trappole
Cacciatore di talpe
Sistemi di misura
Massaia
Giochi del nonno
Commiato
Bibliografia |
Riccardo Luciano - Giampietro Rubino - Giovanni Meriggio
ANTICHI MESTIERI
editore ARABA FENICE
edizione 2010
pagine 232
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
22.00 €
22.00 €
ISBN : 978-88-95853-93-2
EAN : 9788895853932
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