EDIZIONE
BILINGUE
ITALIANO
TEDESCO
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IL LINGUAGGIO DELL'ANTICA CARTOGRAFIA
Molteplici sono le vie per esplorare quale sia stato, nei gradini evolutivi
del passato, l'autentico atteggiamento dell'uomo nei confronti delle attornianti
presenze fisiche e biologiche, verso le quali è sempre stato soggetto
a un condizionamento non solo limitato alla visualità, ma esteso
a tutti i termini di un concreto rapporto di convivenza materiale.
Diviene perciò problematico individuare, nei vari campi informativi
offerti dalla storia, dalla tradizione e dallo studio sulle permanenze ereditarie
di remoti rapporti, quelle notizie in grado di riportarci i sentimenti più
diffusi della gente nei confronti della natura, esonerandole da settoriali
tentazioni interpretative o da sezioni privilegianti che ne possono tradire
la sincerità.
La contingenza, la casualità e soprattutto la diretta derivazione
dalla personalità dell'Autore creano dei forti limiti alle fonti
cronachistiche che ci offre abbondantemente la letteratura. Una via più
conclamabile è senz'altro quella della ricognizione sul rapporto
psiche-territorio costituita dalle antiche iconografie sul paesaggio, certamente
più ricca e raffinata degli altri tipi di ricerca. In esse sono doviziosamente
presenti raffigurazioni pittoriche, prospettiche territoriali, sfondi di
paesaggio corredanti opere di altro intento, panoramiche generali ecc.
Queste figure sono originate da un ben preciso proposito dell'artista, attento
a trasmettere nel disegno le linee più consonanti al suo spirito
interpretativo. Ne traspare così la sua concezione della natura,
non ispirata da una condivisa considerazione di essa, ma soggetta ad un
mero fatto traspositivo che parte dalla sua personale idea concettuale per
consegnarsi alla sua opera.
Ambiente naturale e paesaggio divengono perciò espressione derivata
da una creatività conscia e finalizzata, e si depositano nei loro
prodotti figurati secondo misure che non nascondono i modi della scelta
compositiva ed il suo fine. Questo fatto trasfigurativo del reale, proprio
della creazione artistica, rappresenta un limite, o meglio un abbaglio,
di fronte alla individuazione della rivelazione spontanea che costituisce
la particolare finalità di questa indagine.
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SOMMARIO
PARTE PRIMA
Il linguaggio dell'antica cartografia
I primordi
Mattioli
Danti e Sorte
Ygl e Burgklechner
Latius, Ortelius, Mercator, Magini e l'epoca dei Grandi Atlanti
Un secolo di fasti, stasi e ripetizioni
Le prime carte francesi
Sperges
Anich e Hueber
Le eredità dell'Atlas tyrolensis
Le carte tematiche
Tema religioso
Tema storico
Carte idrografiche
Carte geognostiche e geologiche
Carte postali e stradali
Carte orografiche e alpinistiche
Carte naturalistiche
Varso la moderna cartografia
PARTE SECONDA
Le figurazioni della natura
Le montagne
I ghiacciai
I fiumi i rivi, le sorgenti
I laghi
Le foreste e l'agricoltura
La fauna
I prodotti del sottosuolo
Conclusione
PARTE TERZA
Catalogo
Bibliografia
Indice dei nomi
Indice delle carte |
Gino Tomasi
IL TERRITORIO TRENTINO-TIROLESE NELL'ANTICA CARTOGRAFIA
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 1997
pagine 204
formato 35x32
cartonato con sovracoperta colori, inserito in prestigioso cofanetto di fattura manuale
tempo medio evasione ordine 2 giorni
130.00 €
89.90 €
ISBN : 88-8068-073-0
EAN :
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