INTRODUZIONI
Da sempre la Città di Saluzzo è impegnata nella promozione e nella valorizzazione del proprio ricco patrimonio culturale e la nuova edizione anastatica del Saggio di un'Ampelografia Universale (1877) di Giuseppe di Rovasenda rappresenta un nuovo, importante passo in questa direzione.
E pertanto un onore per me poter presentare un'opera che è divenuta fondamento della ricerca ampelografica e che oggi torna a disposizione di tutti gli studiosi e gli appassionati di viticoltura.
Un evento atteso e significativo, come testimonia il fatto che alcuni vitigni piemontesi come il rinomato Arneis sono stati citati per la prima volta proprio dall'autorevole ampelografo nativo di Verzuolo. Dopo l'intitolazione del Centro per le Rarità Ampelografiche Cuneesi, la nostra Città tributa, così, un nuovo importante atto di riconoscimento a quest'opera monumentale, grazie al concorso finanziario della Provincia di Cuneo, delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Saluzzo e Cassa di Risparmio di Cuneo, istituzioni da sempre attente alle iniziative culturali di alto profilo realizzate sul territorio.
Con la nuova edizione del Saggio di un'ampelografia universale, la Città di Saluzzo conferma il proprio sostegno a tutte quelle iniziative che, in linea con le finalità del Centro, mirano alla divulgazione del concetto di biodiversità ampelografica, con la prospettiva di favorire, in futuro, le condizioni per la diffusione delle varietà viticole autoctone del saluzzese, il loro reimpianto nei territori di origine e la rinascita viticola del nostro ricco e bel territorio.
Paolo Allemano
Sindaco Città di Saluzzo |
La ristampa di quello che, con modestia tutta piemontese, il suo autore intitolò «un» saggio di ampelografia universale, è il primo passo concreto nello sviluppo dell'attitudine che il Centro per le Rarità Ampelografiche Cuneesi "Giuseppe di Rovasenda" ha iscritta nel proprio DNA.
Non c'è infatti modo migliore, a parere di chi scrive, di iniziare a svolgere un ruolo di concreto collegamento tra i cultori dell'ampelografia, della viticoltura e dell'enologia, da un lato, e i produttori, i giornalisti enogastronomici e i semplici cittadini, dall'altro.
Il Centro Ampelografico è sorto a Saluzzo perché la storia ha consegnato a questa città un patrimonio di vestigia, anche viticole, per molti versi uniche nel panorama regionale ed italiano.
Il Conte di Rovasenda è stato i1 più noto fra i cultori del collezionismo e dell'osservazione ampelografica vissuti nell"800. Il suo operare, per costituire quella collezione, di cui il Saggio non è che l'asciutto registro, non a caso si è svolto a Verzuolo, prima che il trasferimento del materiale viticolo alla Scuola Enologica di Alba, le guerre e la fillossera ne decretassero la scomparsa.
Giuseppe di Rovasenda ha rappresentato per molti versi un pioniere, cui molto umilmente ci siamo ispirati e ci ispiriamo, fiduciosi che Saluzzo possa (ri)scoprire e svolgere un ruolo centrale nella conoscenza e nella tutela del patrimonio di biodiversità che la viticoltura, in particolar modo delle valli alpine, ha conservato alla nostra generazione. Siamo perciò grati alle fondazioni bancarie delle Casse di Risparmio di Saluzzo e di Cuneo che hanno dimostrato una volta di più, con il loro sostegno a questa ristampa anastatica, la propria attenzione per i memorabilia dell'antico Marchesato.
Michele A. Fino
Assessore all'Agricoltura, Città di Saluzzo |
Giuseppe Di Rovasenda
SAGGIO DI UNA AMPELOGRAFIA UNIVERSALE
editore L'ARTISTICA
edizione 2008
pagine 218
formato 19x27
legatura in brossura
tempo medio evasione ordine 5 giorni
35.00 €
35.00 €
ISBN : 978-88-7320-187-8
EAN : 9788873201878
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