Le categorie di identità, autenticità e naturalità fanno parte da tempo del lessico della montagna e vengono spesso indicate come un rimedio irrinunciabile alla perdurante crisi della periferia alpina. se non addirittura come una soluzione ai problemi del mondo globale.
Gli autori invitano a ridimensionare la portata di concetti che appaiono ambigui e problematici, in un percorso che porta a considerare la montagna non più come una proprietà o un'immagine speculare di sé, ma come un Altrove che chiama alla responsabilità al di là dell'appartenenza.
LE ALPI BRUTTE E INUTILI
Storicamente la parola altrove oscilla tra due interpretazioni diverse: c'è l'altrove di chi nasce tra le montagne e le sogna da migrante, da fuggiasco, da pendolare (la stessa parola nostalgia può ben sposarsi con le popolazioni alpine), e c'è l'altrove di chi nasce in città, del tutto ignaro della realtà alpina, oppure condizionato dalla propria distanza. Se le Alpi sono state evidentemente un luogo, un centro, un riferimento geografico e culturale per i montanari di ogni epoca, anche se per alpe dobbiamo intendere la parte abitabile, pascolabile o perlomeno valicabile, cime e ghiacciai esclusi, altrettanto non si può dire per la cognizione esterna della catena. I romani, per esempio, vivono le Alpi come una barriera da attraversare solo per necessità e nel minor tempo possibile:
«Il rapporto uomo-montagna si misura in termini di dominazione strategica, politica ed economica, del tutto privo di colorazione estetica... Ufficiali, capitani di legioni, intendenti dell'imperatore, gente di intelletto aperto e di gusto vivace, hanno attraversato le Alpi senza provare altre sensazioni che la noia e la paura »I.
Per gli antichi le Alpi sono corridoi di transito e serbatoi di metalli. I romani conquistano un mondo restandone culturalmente estranei. Per secoli la catena alpina si divide in due categorie geografiche e mentali: da un lato c'è la montagna conosciuta e colonizzata, che coincide con le strade di fondovalle, il reticolo delle città e delle fortificazioni strategiche, i grandi valichi di collegamento con le province del nord (Monginevro, Piccolo e Gran San Bernardo, Spluga, Maloia, Resia, Brennero); dall'altro c'è un territorio popolato da briganti, popolazioni ostili e divinità malvage, un mondo sconosciuto che mette paura. Sono le valli interne che non offrono tesori minerari e non portano da nessuna parte. Lì sopravvivono i caratteri arcaici della civiltà alpina.
Quando cade l'Impero romano e le grandi invasioni dilagano sulle pianure e sulle colline d'Europa, raggiungendo l'antica Elvezia, la valle del Rodano e l'Italia settentrionale ai margini delle Alpi, i popoli migratori attraversano le montagne senza condividere gli stili di vita dei montanari. La vecchia popolazione di origine celtica tenacemente insediata sulle Alpi occidentali e centrali viene toccata solo in parte dalle invasioni « barbariche »
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SOMMARIO
ENRICO CAMANNI
IMMAGINE E PERCEZIONE DELLE ALPI Un inquadramento storico
Le Alpi brutte e inutili
Le Alpi terra di rifugio
Le Alpi belle e desiderate
Valligiani orrendi e valligiani buoni
Cittadini in cerca del paradiso: il mito romantico
Montanari in cerca di riscatto: il mito urbano
La crisi dei miti
L'immagine contemporanea
VALENTINA PORCELLANA
IL PAESE DOVE LE GALLINE BECCANO LE STELLE
Riflessioni antropologiche sul mondo alpino contemporaneo
La costruzione dell'altro e dell'altrove
Antropologia della prossimità. Le Alpi: qui o altrove?
La messa in scena dell'altro e dell'altrove
Tribù alpine e villaggio globale
ERICH GIORDANO E LORENZO DELFINO
ALTROVE azione
La montagna dell'identità e dell'alterità
Al crepuscolo
Argonauti delle Alpi occidentali
Orizzonti perduti
Confini
Identità a norma di legge
Autori dell'Autentico
La Vera Montagna
Come una pertica sull'acqua?
Lei, noi: l'Altro
LE INTERVISTE
Presentazione
Donato Bergese
Luisa Pellegrino
Stefano Degioanni
Carlo Alberto e Liviana Solero
Ferruccio Fournier
Federica Beux
Gianni Castagneri
Claudio Tron
Werner Bàtzing
Sergio e Anna Arneodo
Alberto Bertone
Giorgio Diritti
Matteo e Loredana Aimar
Marco Spataro
Don Luca Margaria
Mattia Colavita
Silvano Galfione
Roberto Canu
BIBLIOGRAFIA |
Erich Giordano - Lorenzo Delfino
ALTROVE
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2009
pagine 272
formato 14x21,5
cartonato con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
17.50 €
17.50 €
ISBN : 978-88-8068-459-6
EAN : 9788880684596
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