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LE ALPI A TAVOLA
Un viaggio attraverso il retrogusto
dei saperi e dei sapori della montagna
Un viaggio attraverso il retroguusto dei saperi di ogni piatto in cui è possibile leggere la civiltà contadina, i prodotti, il succedersi delle stagioni, i riti e la gioia della festa. Una sorta di carta d'identità al pari del dialetto, dei costumi, dei tesori d'arte.


Amare la montagna vuol dire conoscerla, confrontarsi quotidianamente con chi vi abita, scarpinare per le valli. Così nasce Le Alpi a tavola, una finestra aperta su un territorio dalla forte identità. Elma Schena e Adriano Ravera hanno letto e si sono documentati, ma hanno soprattutto viaggiato seguendo l’istinto, lasciandosi guidare dalla curiosità, da un volto, dal fugace apparire di un borgo. Hanno parlato con tanta gente, in una bottega, ai mercati, al tavolo di un’osteria: il piacere dell’incontro, casuale e senza fretta. L’obiettivo non era l’intervista: l’appunto è venuto dopo, filtrato dall’esperienza complessiva, nel diario della giornata. Un mosaico che ha preso piede poco alla volta, si è sedimentato negli anni e riaffiora oggi in un volume, unito a un lungo lavoro di ricerca d’archivio. Documenti e manoscritti, diari e rendiconti di fattori, ricettari si incrociano in una costante comparazione per descrivere la civiltà alpina sotto veste insolita, l’analisi del cibo.
«Les mountànhos partéjoun les àigos e joùnton li ome (Le montagne dividono le acque ed uniscono gli uomini)» recita un proverbio nella lingua d’oc. Lì è nata quella cultura che, pur nelle specificità di ogni valle, unisce e si differenzia dalle altre. Il collante sono le identiche condizioni di vita e lavoro, le consuetudini domestiche, il carattere tenace, talvolta la comunanza di lingua.
Risalire queste valli, proseguire lungo mulattiere già segnate dal passaggio di re e pellegrini, truppe e carovane di mercanti, è percorrere a ritroso il cammino della storia. Un viaggio attraverso il retrogusto dei saperi e dei sapori di ogni piatto in cui è possibile leggere la civiltà contadina, i prodotti, il succedersi delle stagioni, i riti e la gioia della festa. Una sorta di carta d’identità al pari del dialetto, dei costumi, dei tesori d’arte. Anche questo è cultura, storia individuale e collettiva dell’uomo.
INTRODUZIONE
Il legarne con la terra


Un amore che non finisce mai e non tradisce, che pulsa in noi fin da bambini. Anni a scarpinare sulle Alpi, non come semplici turisti attratti dalla maestosità di una vetta, dal colore di un tramonto, da un castello o da una pieve, dai suoi silenzi. Anche così, certamente, perché anche così si apprezza la montagna. Ma l'amore va oltre: è incontrare gente, dialogare, guardarsi attorno per conoscere e per capire, con curiosità
e passione. Una dimensione di scoperta per stabilire un contatto autentico con la natura e l'ospitalità delle persone. Un campo di segale, una processione che si snoda tra i pascoli, il suono delle campane, il grido di bimbi che escono da scuola, il piccolo mercato, la pia77a che improwisamente si rallegra, l'odore di osteria, la caserma dei carabinieri, i turisti, un affastellarsi di immagini. Lontani dalla frenesia di ogni giorno, anche un gesto, un rito, la voce sommessa delle piccole cose acquistano nuovi valori: sanno parlare a chi ha cuore per ascoltarle.
Così è nato questo libro, Le Alpi a tavola, una finestra aperta su un territorio che ha come denominatore comune una forte identità. Dogane e confini segnati a tavolino, frutto di alchimie politiche, guerre, trattati
e ragioni di stato, voluti «da chi stava in alto», come dice Bertold Brecht, non hanno mai diviso i popoli. «Chi stava in basso», in condizioni di vita difficili, di isolamento, aveva gli stessi problemi ovunque: l'unica premessa per soprawivere era un forte spirito di comunità aperta. Una rete viaria alpina fu preesistente alla stessa colonizzazione romana: sentieri e mulattiere, le antiche vie del sale, collegavano le coste del Mediterraneo alle aree interne del nord Europa. I primi insediamenti dell'uomo, in alta quota, poi organizzati in modo permanente dagli ordini monastici in epoca medievale, sorsero proprio dalla necessità di dare supporto e aiuto ai viaggiatori.
«Les mountànhos partéjoun les àigos e joùnton li ome (Le montagne dividono le acque e uniscono gli uomini)» recita un antico proverbio nella lingua d'oc per indicare come non abbiano mai costituito una barriera, ma un anello di congiunzione tra popolazioni
e ambienti diversi che hanno mantenuto a caro prezzo la loro indipendenza. Un luogo d'incontri, di scambi
e di rimescolamenti a partire dalla remota preistoria. Qui è nata quella cultura alpina che, pur nelle specificità di ogni valle, unisce e si differenzia dalle altre. Il collante forte sono le identiche condizioni di vita e di lavoro, le consuetudini domestiche, il carattere tenace, talvolta la comunanza di lingua, l'ostilità fiera verso chi, ieri e oggi, voleva solo depredare. Terra di passaggi e di frontiera, buona al massimo a ostacolare il nemico, ultimo baluardo a difesa dai «barbari» chiunque essi fossero o, al contrario, dall'aggressività dei Romani,
dipende dai punti di vista, anche se la storia insegna che ben di rado le Alpi hanno fermato qualche invasione, dai Celti a Brenno, dai Cartaginesi ai Longobardi e ai Franchi, fino alle armate napoleoniche. Quasi una dimostrazione in più che le montagne fanno da cerniera ai popoli, ma non separano un'etnia dall'altra, semmai le uniscono: i tedeschi arrivano fino alla provincia di Bolzano, gli sloveni sconfinano a Trieste, la Valle d'Aosta parla una lingua imparentata con il francese, le terre d'oc si estendono al di qua e al di là dello spartiacque alpino.
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Elma Schena - Adriano Ravera

LE ALPI A TAVOLA

editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2009
pagine 160
formato 21x29,7
brossura editoriale con sovracoperta rigida plastificata
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

24.50 €
24.50 €

ISBN : 978-88-8068-440-4
EAN : 9788880684404

 
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