Immagine,
lontananze, contesto
Se provo a definire il tipo di operazione condotto da Enrico Barberi con
queste sue fotografie di Alessandria, mi vengono in mente le vedute di città
delle stampe di un tempo, dove nel profilo dei tetti spiccavano le torri
e i campanili degli edifici notevoli contrassegnati da un numero esplicitato
poi in nota. Qui lo scopo non mi pare molto diverso: anche in questo caso
ci si prefigge di fornire un'immagine della città. Quanto al metodo
e al risultato cambiano però molto le cose. Ovviamente l'ambiente
costruito è fotografato anzichè essere disegnato e manca la
vista d'insieme, per cui l'osservatore dovrà ricreare nella sua mente
l'immagine totale della città. Ma la differenza più sorprendente
consiste nel fatto che i luoghi notevoli e i munumenti non sono già
dati in partenza, ma vengono creati dalla fotografia.
Già, la fotografia ha questo forte potere di creare dei luoghi, di
inventarli anche quando, forse, non esistono e bisogna dire che l'Autore
spinge la sua analisi in questa direzione. Limitati gli scatti dedicati
ai monumenti riconosciuti come tali nella città (inquesto caso bisogna
proprio dire che si tratta di un lavore senza pregiudizi), nella maggior
parte dei casi Barberi fa emergere nella città dei punti focali di
cui finora non c'eravamo accorti. Il suo intento è quello di indagare
il paesaggio come oggetto estetico e il suo modo, per usare l'insuperabile
linguaggio di Vittorio Gregotti, "è quello indiretto costituito
dalle testimonianze che estraendo pezzi di paesaggio dal contesto, comunicandolo
attraverso particolari strumentazioni, lo caricano di una quasi-oggettività
che ce lo fa riconoscere come figura". La nostra città pertanto
appare molto più ricca di quanto non ce ne eravamo resi conto fino
ad ora e se per certi versi si tratta di monumenti minori che la nostra
attenzione distratta ci aveva impedito di vedere, in altri casi la messa
in dialogo di due o più elementi (altalena, alberi, gruppi di case;
container, cascina, alberi; distributore, villa liberty; panchina, campo
di calcio, fortificazione, ecc. ) ci fa capire che la città è
un'intensa sorgente di luoghi e la fotografia possiede questa stupenda capacità
topogenetica, che oggettifica tra l'altro una sensazione meravigliosa che
avevamo da sempre nel cuore e non osavamo dire: siamo noi, i flaneur
della città, gli autori della città stessa.
[..]
MARIO MANTELLI |
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immagini b/n
Enrico Barberi, nato ad Alessandria nel 1958, si occupa di fotografia dal
1980. |
fotografie di Enrico Barberi
ALESSANDRIA... UN GIORNO
editore DELL'ORSO
edizione 1998
pagine 110
formato 29,7x21
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
16.00 €
12.80 €
ISBN : 88-7694-344-7
EAN :
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