Gli
alberi monumentali sono testimoni silenziosi del succedersi di mille e
più stagioni e, con esse, dell’evolversi delle condizioni
socio-economiche e delle tradizioni, delle guerre e degli eventi più
salienti che nei secoli scorsi hanno scandito la storia delle nostre genti.
Sono presenze vive, tesori della memoria popolare, che per bellezza e
maestosità impreziosiscono paesaggi e rendono particolarmente suggestivi
parchi e dimore gentilizie, luoghi di culto, ambienti rurali, centri abitati.
Presenze che vanno tutelate e preservate con interventi, adeguati e tempestivi,
volti a rallentare il naturale processo di decadimento, tipico di ogni
organismo senescente avviato, seppur lentamente, alla conclusione del
proprio ciclo biologico. Questo libro che tratta delle malattie di natura
patologica ed entomologica che affliggono gli alberi monumentali e le
piante vetuste in genere, si articola in schede dedicate alle specie arboree
che possono vantare esemplari di valenza storica e monumentale. Per ciascuna
essenza vengono trattate dapprima le caratteristiche botaniche e le curiosità
toponomastiche, quindi vengono descritte le malattie che, per gravità,
possono risultare pericolose per la sopravvivenza dell’albero, per
la sua stabilità meccanica o il suo valore ornamentale.
Il testo, scritto con spirito scientifico e chiarezza divulgativa, è
arricchito da un’ampia documentazione fotografica. Risulta pertanto
piacevole per chi è alla ricerca di semplici curiosità botaniche
ma nello stesso tempo può essere un rapido strumento operativo
di diagnosi nelle mani dei professionisti del verde.
Il volume è quindi prevalentemente rivolto a chi, affascinato da
questi grandi e vissuti esemplari arborei, intenda avvicinarli per apprezzarne
le peculiarità e verificarne le condizioni vegetative, individuando,
ove presenti, quelle avversità che se non contrastate potranno
nel breve metterne a rischio l’integrità, la stabilità
e quindi la stessa sopravvivenza.
PREFAZIONE
Molte sono le iniziative volte alla riscoperta della natura nei suoi vari
aspetti, - ecologico, igienico, ricreativo, paesaggistico - e, tutte,
hanno come fattore comune il vuoto esistenziale, fatto salvo l'affrancamento
dalle primarie esigenze di sopravvivenza, lasciato nell'uomo da un'era
industiale sempre più urbanizzata.
Una di queste, particolarmente qualificante sul piano spirituale, è
l'attenzione rivolta all'albero nella sua maestosa presenza, reale o immaginaria,
intesa come testimonianza storico-culturale del percorso umano.
Di qui il termine di alberi monumentali a quegli esemplari che, carichi
di anni, rimangono documento vivente e archivi naturali su cui meditare.
Come altri monumenti, quali sono quelli di pietra su cui l'uomo si è
cimentato identificandosi, essi emergono dal passato meritando altrettanta
attenzione conservativa affinchè non vada persa la nostra stessa
identità culturale. Ma non trattandosi di ruderi bensì di
esseri viventi, spesso segnati nel fusto, nella chioma e nelle radici
dalla comune vetustà, sui quali il tempo e i malanni non hanno
risparmiato, perpetuandola, la propria inesorabile ipoteca, occorre dedicare
loro cure ancora più sollecite ed assidue per garantirne la sopravvivenza.
Sono alberi da ammirare, da studiare, da capire, ma, soprattuto, da difendere.
Su tali presupposti gli Autori, avvalendosi della multidisiplinarietà
delle proprie conoscenze, si sono cimentati andando a scoprire alcuni
di questi grandi Patriarchi botanici nei confronti dei quali la tradizione
del vecchio Piemonte è debitrice, per sottolinearne le caratteristiche
botanico-ornamentali, e per indicare i problemi di gestione, di protezione
e di recupero a cui far fronte.Sono esemplari che costellano i parchi
di dimore sabaude, o gentilizie in genere, o che, talvolta, quali veri
e propri cimeli dispersi in contrade e borghi, testimoniano le tracce
del cammino e degli insediamenti di popoli venuti di lontano, come è
il tiglio dei Walser a Macugnaga.
A loro, gli Autori, va il merito di avver affrontato l'argomento con ineccepibile
spirito scientifico e con altrettanta chiarezza divulgativa, arricchita
da un'ampia iconografia, e di aver reso il trattato di piacevole consultazione
anche su materie altamente specialistiche, quali l'entomologia e la patologia,
facendo ricorso ad un linguaggio piano e comprensibile con piacevoli richiami
sulle forme dialettali e sulla toponomastica della nostra Regione.
Professor
Gian Pietro Cellerino
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INDICE
Prefazione
Premessa
Tipologie
di avversità
Specie
arboree che per longevità, sviluppo e memoria storica possono vantare
esemplari monumentali. Caratteristiche, organi sensibili, tipi di avversità
- ABETI
- ACERI
- AGRIFOGLIO
- ALLORO
- BAGOLARO O SPACCASASSI
- BETULLA
- BOSSO
- CARPINO BIANCO
- CASTAGNO
- CATALPA
- CEDRI
- CILIEGIO
- CIPRESSI
- CIPRESSO DI LAWSON
- CRIPTOMERIA
- DOUGLASIA
- FAGGIO
- FRASSINO
- GELSI
- GINKGO
- GLEDITSIA
- IPPOCASTANO
- LARICI
- LIQUIDAMBAR
- LIRIODENDRO O ALBERO DEI TULIPANI
- MAGNOLIE
- MELI
- METASEQUOIA
- NOCI
- OLIVO
- OLMI
- ONTANI
- PAULOWNIA
- PERI
- PINI
- PIOPPI
- PLATANO
- PTEROCARIA
- QUERCE
- ROBINA O FALSA ACACIA O GAGGIA
- SALICI
- SEQUOIE
- SOFORA
- SORBI
- TASSO
- TASSODIO O CIPRESSO CALVO
- TIGLI
- TSUGA
- TUIA
- ZELCOVA OD OLMO DEL CAUCASO
Alberi
monumentali in Piemonte
Funghi
agenti di carie del legno con fruttificazioni a mensola o a cappello
Glossario
Indice
delle avversità
Bibliografia
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G.Nicolotti - G.Della Beffa - G.Mondino - M.Palenzona
ALBERI MONUMENTALI IN PIEMONTE
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2002
pagine 112
formato 21x29,7
brossura editoriale con sovracoperta rigida plastificata
tempo medio evasione ordine ESAURITO
22.50 €
22.50 €
ISBN : 88-8068-212-1
EAN : 9788880682127
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