| PREMESSA
 Una premessa sembrava necessaria per sintetizzare in poche righe la risposta ad alcune possibili domande iniziali, che pure trovano ampio riscontro documentario nel volume: come e perché si è a lungo, con convinzione lavorato sul complesso di San Calocero ad Albenga e quali di conseguenza le motivazioni che dovrebbero sollecitare il ritorno del più generale interesse verso questo sito nell'ambito del ricco patrimonio storico-archeologico, artistico, monumentale di Albenga.
 Molto si è scritto sui segni e sull'uso della "memoria" nel tempo, soprattutto di quella collettiva, e può essere significativo richiamare per tutti in questa sede il bel saggio di Jacques Le Goff sull'argomento, che oggi trova nuove sfide e nuove concezioni negli archivi virtuali.
 Si è partiti proprio dal valore della "memoria" per cercare di restituire comprensione archeologica ad un sito che sembrava avesse in qualche modo perso e cancellato la propria identità, pur restando un punto fermo ad Albenga il culto di San Calocero e il ricordo della più antica chiesa abbandonata del "Monte".
 Completata una articolata, pluriennale fase di interventi sui resti, era irrinunciabile pervenire ad un primo bilancio conoscitivo, si i pure nella consapevolezza che molte sono ancora le domande alle quali non è stato possibile dare un riscontro con la continuità della ricerca.
 La documentazione archeologica, le fonti storiche e archivistiche, oggetti di culto di grande rilievo artistico e le opere compiute per la valorizzazione sono stati presi in esame in questa iniziativa editoriale, che si è potuta avvalere del generoso contributo di autorevoli studiosi specialisti. Per le indagini degli anni Ottanta si auspica che si possa pervenire in tempi ravvicinati allo studio e alla pubblicazione per integrare puntualmente i dati preliminari già noti e presenti anche in questo volume.
 A tutti gli Autori rivolgo la mia più profonda gratitudine. Sento di dovere ringraziare, inoltre, con particolare slancio coloro che hanno creduto sin dall'inizio e che si sono prodigati negli anni per dare visibilità al progetto San Calocero.
 Penso in primo luogo al felice incontro per il sito con Philippe Pergola e con i giovani, che negli anni Ottanta formavano la sua équipe, alcuni dei quali oggi validi archeologi in strutture istituzionali. Per tutti ricordo Ersilia Maria Loreti, Rossana Martorelli, Andrea Carignani, Francesco Pacetti. Dobbiamo proprio a Philippe Pergola e al suo gruppo l'ampio interesse che si è creato intorno a questo sito con il coinvolgimento attento e disponibile, oltre che del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, dell'Ecole Frangaise de Rome e del C.N.R.S. Queste due ultime collaborazioni sono tanto più significative alla luce dell'Accordo Transfrontaliero tra Provenza, Liguria e Pidnonte stipulato nel 2007 per comuni obiettivi di ricerca.
 Nella mia memoria personale, e in quella che dà conto dell'attività della Soprintendenza in quegli anni, si affaccia l'azione coerente per la tutela inscindibile dalla conoscenza di Anna Gallina Zevi, assegnata alla Liguria come Soprintendente proprio nello stesso periodo (fine 1983) in cui vi giungeva chi scrive dopo esperienze archeologiche nell'Italia centro-meridionale. Il suo sostegno e la sua condivisione sono stati determinanti per l'avvio dell'iniziativa,che ci avrebbe portato - allora inconsapevolmente -  molto lontano nel tempo. Alcune unità di personale della Soprintendenza hanno svolto, pur tra le non poche difficoltà, un prolungato, proficuo lavoro per il San Calocero: mi riferisco soprattutto alla competente, quasi sempre risolutiva per i problemi della manutenzione, operatività tecnica di Maurizio Cardo, nonché a quella di Laura Tomas L, di Alexandre Gardini, di Fulvio Labita; numerose altre sono state le presenze fattive di archeologi e tecnici; tra questi ultimi mi è gradito ricordare l'attività dell'arch. Danilo Abate. I primi rilievi e i restauri si devono all'arch. Giorgio Rosati della Soprintendenza. Stefano Roascio, pur essendosi accostato alle problematiche di San Calocero più recentemente, ha dato prova di una valida collaborazione scientifica coagulando con entusiasmo tante esperienze precedenti.
 Limpenzione rivolta dal Comune di Albenga e il suo contributo al volume sono il segnale di un concreto interesse verso i
 archeologici del territorio in aderenza ai principi del Titolo V della Costituzione e del "Codice dei beni culturali e del Paesaggio"
 Al termine di questo percorso si può tanto più affermare che i resti di San Calocero, inseriti in un contesto corrispondente alla definizione culturale di "parco archeologico", sono significativamente chiamati a svolgere un ruolo di "memoria", che dovrà essere costantemente alimentato dalla vitalità della ricerca.
 | SOMMARIO 
 Premessa
 GIUSEPPINA SPADEA NOVIERO
 
 San Calocero al Monte tra archeologia e memoria
 
 GIUSEPPINA SPADEA NOVIERO
 Un progetto per Albenga: ricerca, tutela e valorizzazione nel complesso di San Calocero
 
 PHILIPPE PERGOLA
 Albenga alla fine dell'antichità e durante l'Altomedioevo: proposte per un'immagine della città
 
 SIMONA GAVINELLI
 Intitolazione, culto martiriale di San Calocero e tradizione delle reliquie
 
 STEFANO ROASCIO
 Gli interventi di scavo di Nino Lamboglia: metodologie, risultati e revisioni
 
 PHILIPPE PERGOLA, STEFANO ROASCIO
 Gli anni Ottanta: un percorso di scavo a San Calocero
 
 Il pendio settentrionale del Monte prima di San Calocero
 
 BRUNO MASSABO'
 Topografia di Albenga romana
 
 GIUSEPPINA SPADEA NOVIERO
 Un'area extraurbana di Albingaunum
 
 GIOVANNI MENNELLA
 Il contributo del complesso di San Calocero alla conoscenza dell'epi grafia di Albingaunum
 
 SARA CHIERICI
 Considerazioni sui materiali romani
 
 ALESSANDRO ZUCCHIATTI
 Prime analisi archeometriche sullo specchio di bronzo
 
 ELEONORA TORRE
 Recenti indagini alle pendici del Monte
 
 Il complesso ecclesiastico di San Calocero: l'impianto cristiano tardoantico e altomedievale
 
 PHILIPPE PERGOLA
 Nascita e primo sviluppo del culto attorno alla sepoltura del martire Calocero (fonti letterarie e archeologiche)
 
 PIERO DELL'AMICO
 Le anfore della volta a botte del criptoportico
 
 ALESSANDRA GUIGLIA
 Gli arredi liturgici di VI secolo
 
 ROSSANA MARTORELLI
 Gli arredi liturgici di VIII secolo
 
 ALESSANDRA FRONDONI
 Sarcofagi e sepolture privilegiate ad Albenga e in Liguria tra età paleocristiana e Altomedioevo
 
 STEFANO ROASCIO
 Il problema della continuità del culto di San Calocero e il probabile ridimensionamento nell'Altomedioevo
 
 PHILIPPE PERGOLA
 Il culto altomedievale di San Calocero nella doppia sede monastica di Clavades in Langobardia
 
 PRIMO GIOVANNI EMBRIACO
 Organizzazione ecclesiastica e cura d'anime nell'Ingaunia altomedievale
 
 Dall'impianto monastico medievale
 al trasferimento intra moenia del monastero e del culto
 
 PRIMO GIOVANNI EMBRIACO
 Il corpo e illuogo: l'evoluzione del culto di San Calocero nel basso medioevo
 
 FULVIO CERVINI
 La chiesa medievale: struttura e modelli
 
 ELEONORA TORRE
 L'area a Est dell'abside:le sepolture medievali
 
 VALERIA AMORETTI
 L'analisi antropologica delle inumazioni
 
 ALEXANDRE GARDINI
 Un pellegrino di Santiago di Compostella a San Calocero di Albenga
 
 DANIELA ROMAGNOLI
 Monasteri e città: qualche annotazione generale
 
 FULVIO CERVINI
 Uno sguardo storico-architettonico all'impianto del monastero
 
 STEFANO ROASCIO, SILVANA GAVAGNIN
 I resti in elevato del complesso: lettura archeologica dei volumi e delle murature
 
 PIERO DELL'AMICO
 Su due frammenti recuperati nel tessuto murario
 
 SILVIA LANDI
 L'area superiore di San Calocero.
 Organizzazione ed evoluzione di uno spazio aperto
 
 STEFANO ROASCIO
 La mensa del monastero: una tavola tra sobrietà e opulenza
 
 MARCO VIGNOLA
 Letture e riletture delle fonti archivistiche
 
 CARLO VARALDO
 Note sulle iscrizioni albenganesi del 1286 e del 1593
 
 CLAUDIA PERASSI, LORENZO PASSERA
 Le monete e gli oggetti metallici
 
 MARCO VIGNOLA
 L'abbandono e il trasferimento all'interno della città murata
 
 FULVIO CERVINI
 I reliquiari di San Calocero
 
 Riuso dei materiali antichi
 
 GIUSEPPINA SPADEA NOVIERO
 Fra antico, tardoantico e altomedioevo. Materiali lapidei romani di recupero
 
 AURORA CAGNANA
 Il sarcofago dell'esedra: duemila anni di un monolite in marmo
 
 STEFANO ROASCIO
 Il reimpiego di materiali altomedievali
 
 Archeologia e valorizzazione
 MASSIMO QUAINI
 Albenga. Il futuro del passato
 
 DANILO ABATE, MAURIZIO CARDO
 La sistemazione definitiva dell'area archeologica di San Calocero
 
 ENRICO RONCALLO
 Il modello tridimensionale della chiesa e del monastero tardo-medievali
 
 Bibliografia
 a cura di MARTA PUPPO
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            | Giuseppina Spadea Noviero - Philippe Pergola - Stefano Roascio 
 ALBENGA - UN ANTICO SPAZIO CRISTIANO
 
 editore FRILLI EDITORI
 edizione 2010
 pagine 344
 formato 23x29
 plastificato con alette
 tempo medio evasione ordine
 3 giorni
 
 
 35.00 €29.70 €
 
 ISBN : 978-88-7563-521-3
 EAN  : 9788875635213
 
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