Alba nei primi vent'anni del Novecento e il diario di Ugo Degiacomi, albese in trincea e prigioniero, in un volume ricco di cartoline d'epoca in bianco e nero e a colori.
La
città di Alba in un momento delicato della sua storia: cittadini
e contadini partono per il fronte, le scuole sono trasformate in ospedali,
giungono gli sfollati dal paese veneto di Caltrano.
Attorno alla guerra si accentua la crisi della classe dirigente liberale,
iniziata con la morte di Michele Coppino, protagonista della politica
cittadina e nazionale, e culminata con la vittoria dei popolari alla vigilia
del fascismo.
Giulio Parusso affronta la storia della città con precisione e
imparzialità, narrando con stile fluido vent'anni che trasformarono
la società civile e politica, nelle Langhe e in tutt'Italia.
In trincea Ugo Degiacomi, geometra, figlio dell'albergatore Antonio e
di "Nonna Genia", annota nei taccuini episodi, paesaggi, bataglie
e invia alla fidanzata messaggi colmi di sentimento e apprensione.
Il volume è arricchito da numerose fotografie e cartoline d'epoca
in bianco e nero e a colori.
Fuori testo, otto tavole con dipinti di Giuseppe Augusto Levis, valente
pittore piemontese che prese parte al conflitto e ne ritrasse, senza retorica,
i soldati e le trincee.
PREFAZIONE
Saranno tra breve novant'anni dall'inizio della Grande Guerra
1914-18 che causò perdite spaventose, nella quasi totalità
di uomini tra i 20 e i 40 anni: oltre cinque milioni nello schieramento
vittorioso dell'Intesa, tra i quali 650.000 italiani, e quasi tre milioni
e mezzo nei Paesi dell'alleanza austro-tedesca. Più di ventun milioni
furono i feriti di entrambi i campi. I mobilitati erano stati 65 milioni,
dei quali più di cinque milioni e mezzo in Italia.
Fu la più grande esperienza di massa mai vissuta fino ad allora
e si tradusse anche in milioni di lettere, diari e testimonianze. E poi
di miti e rappresentazioni collettive.
Ci fu la fase, tra le due guerre ed oltre, della esaltazione eroica, legata
anche al ricordo di una dura straordinaria esperienza della giovinezza.Poi,
a partire dagli anni Sessanta la storia sociale ha sottolineato gli ammutinamenti,
le proteste, i segni di dissenso sociale e militare. Più recentemente
si è cercato, come auspicava Mario Isnenghi, di "tenere congiuntamente
conto della dimensione sociale e di quella politica, di chi perseguiva
un progetto storico e di chi restava "fuori storia"; e, insomma,
di come concretamente si comportino e interagiscano le diverse e concomitanti
"parzialità": degli uomini, poniamo, del Fronte Interno
e dei disperati dell'autolesionismo".
Presentiamo qui due parzialità messe in relazione tra di loro:
il diario di un ufficiale di complemento di fanteria, l'albese Ugo Degiacomi,
impegnato per un anno sul fronte dell'Isonzo, trasferito sull'altipiano
di Asiago per contrastare la Strafexpedition austriaca e preso prigioniero,
e le cronache della città di Alba dalla morte di Coppino nel 1901
fino al 1920, ricavate dal Giulio Parusso dai verbali del Consiglio comunale
e dai giornali locali dell'epoca.
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INDICE
Prefazione di Antonio Degiacomi
La città tra il 1901 e il 1920
di Giulio Parusso
- Premessa
- Capitolo primo: Da Coppino alla Guerra
- Capitolo secondo: La guerra
- Capitolo terzo: Evoluzione della guerra, attività del Consiglio
Taccuini di guerra: 1915-1916
e note sulla prigionia 1916-1918
di Ugo Degiacomi
- Introduzione
- 1915
- 1916
- Prigionia: 8.6.1916 - 2.11.1918
- Ritorno e congedo: 5.11.1918 - 21.8.1919 |
Giulio Parusso - Ugo Degiacomi
ALBA E LA GRANDE GUERRA
editore ARABA FENICE
edizione 2003
pagine 240
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
16.50 €
11.90 €
ISBN : 88-86771-36-3
EAN :
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