AEROPLANI DAL 1923 Regia Aeronautica - Aeronautica Militare |
PREFAZIONE Ho accettato con piacere l'invito del Gen. Civoli a scrivere la pagina introduttiva a questo suo lavoro, che è il risultato di solida, accurata e lunga ricerca storica. Ho accettato per due motivi: il primo, perché sono portato a pensare che l'autore si sia rivolto a me considerandomi, giustamente, pressoché coevo ai fatti narrati; il secondo, perché ambedue abbiamo frequentato, anche se a distanza di un... intero alfabeto, lo stesso Corso d'Accademia, il mio - Corso Vulcano - nella Regia Aeronautica ed il suo - Vulcano 2° - nell'Aeronautica Militare. Come Presidente dell'Associazione Pionieri dell'Aeronautica, quindi particolarmente interessato e sensibile ai richiami storici, prendo atto con favore del disegno che l'autore persegue; non si tratta infatti di mera elencazione di aeroplani, dei loro sottotipi e dei loro derivati, anche se presentati con dovizia di particolari, ovverosia di una sorta di freddo compendio enciclopedico. In realtà dalla singola trattazione, sia pur sintetica, affiora sempre un particolare, un dettaglio o un nome, che, collegato al precedente o al susseguente, forma un insieme di eventi, una sorta di mosaico, dal quale emerge la storia della nostra Forza Armata dalla riconquista dei deserti libici negli anni '20, epoca della costituzione dell'Aeronautica come Forza Armata indipendente, fino ai programmi di rinnovamento già finalizzati e da realizzare entro il 2003. Questo è, a mio parere, lo spunto innovativo e vincente dell'opera. Particolarmente opportuna ed apprezzata - e rientra evidentemente in una precisa volontà dell'autore - è la logica dell'impiego delle tante fotografie, moltissime inedite e di indubbio interesse, nelle quali, sovente, all'aereo è affiancato un volto o un gruppo di aviatori: ne deriva quasi una umanizzazione di queste macchine e, quindi, ne scaturisce anche un susseguirsi di ricordi, una riscoperta di sembianze di colleghi di vecchia data o anche più giovani, molti dei quali non più fra noi, che sollecitano un "amarcord" di commozione e di nostalgia. Rivedendo le foto di tanti nostri aerei, troppo spesso tragicamente inferiori a quelli dei nostri avversari in guerra, tristi pensieri affollano la mia mente e ricordo con tanta amarezza quanto il Maresciallo Rommel scriveva nel 1941 a proposito della nostra Aeronautica: "gli aerei sono logori e non vengono cambiati, quelli da ricognizione, lenti ed inermi, sono micidiali per chi ci vola, gli aerosiluranti empirici e rudimentali. Le uniche cose vive sono il valore ed il coraggio degli equipaggi. Un nostro aviatore si rifiuterebbe di decollare con quei velivoli che chiamiano Totenbahren (casse da morto):' Per motivi anagrafici sono stato prevalentemente solo spettatore interessato di quanto riportato nel primo capitolo "Gli aeroplani dell'Armata Aerea: a parte un intenso periodo operativo durante la Guerra di Liberazione, in cui ho fatto parte dello Stormo 8a/timore. Al contrario, del secondo capitolo "La Rinascita:' alla quale ho molto attivamente compartecipato fin dall'inizio, ho rivissuto, come pilota collaudatore-sperimentatore e combat-ready, tutti gli eventi che hanno caratterizzato la vita operativa della nostra Forza Armata fino alla data del 23 gennaio 1982, giorno in dismessa per motivi di età la divisa azzurra, mi sono ritrovato... più azzurro di prima. Con simpatia e stima auguro all'autore e amico il meritato successo. Gen. S.A. Umberto Bernardini |
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