La collana di studi monografici "Architettura dei monasteri del Piemonte", nasce con l'intenzione di favorire un approfondimento scientifico e una più diffusa conoscenza dei centri monastici nel territorio subalpino.
I volumi, unendo una parte divulgativa ad una di rigore storiografico, si rivolgono ad un pubblico vasto, accompagnato nella lettura da un ampio corredo fotografico inserito nel testo scritto.
Il primo volume sull'abbazia cistercense di Santa Maria di Staffarda in provincia di Cuneo è dedicato ad uno dei monasteri medievali più importanti del Piemonte. La sua posizione, allo sbocco delle valli del Monviso, e la conservazione di molti degli edifici all'interno del recinto monastico ne fanno un caso studio rilevante per gli aspetti architettonici e paesaggistici e, nel contempo, costituiscono una forte attrattiva per il turista attento alle componenti culturali del territorio.
CISTERCENSI A STAFFARDA
L'abbazia di Santa Maria di Staffarda è situata nella pianura saluzzese, alle pendici del sistema montuoso
caratterizzato dal profilo inconfondibile del Monviso. In una zona di forti trasformazioni insediative e produttive, il complesso di Staffarda mantiene la sua unicità nell'impianto medievale religioso e agricolo, dove l'attività dell'allevamento, ancora presente nelle cascine a ridosso del monastero, eredita la tradizione delle grange cistercensi.
L'abbazia di Staffarda nasce come insediamento monastico dell'ordine cistercense, che ha avuto origine a Citeaux (in latino Cistercium), in Borgogna, nell'abbazia fondata da Roberto di Molesme nel 1098. L'ordine prese l'avvio all'interno della comunità benedettina dal desiderio di maggiore austerità di alcuni monaci e dalla volontà di ritornare alla stretta osservanza della regola di san Benedetto. La ricerca di un nuovo equilibrio tra gli elementi della vita cenobitica - liturgia, lettura spirituale e lavoro - costituisce la base della riforma cistercense.
La diffusione dei centri monastici avviene sulla base del principio della filiazione: un gruppo ristretto di monaci si sposta dalla casa madre per fondare una nuova abbazia, che ha parità giuridica rispetto a tutte le altre, ed è guidata dall'abate eletto dalle singole comunità. L'assemblea annuale di tutti gli abati costituisce il
Capitolo generale, organo di governo dell'ordine che stabilisce regole e comportamenti per tutte le abbazie aderenti. Ogni anno, inoltre, l'abate procedeva con una visita alle comunità figlie, garantendo
il controllo sulla piena attuazione delle
disposizioni normative.
Staffarda, una delle prime abbazie cistercensi in Piemonte, ha svolto un ruolo importante per l'attività produttiva della zona, concorrendo alla bonifica dei terreni e allo sviluppo economico del territorio. Fondata nel 1135 su proprietà donate da Manfredo, primo marchese di Saluzzo, l'abbazia diventa nel giro di pochi anni uno dei maggiori insediamenti economici del Saluzzese. La continua acquisizione di terreni, a seguito di lasciti e donazioni da parte dei nobili della corte saluzzese e del popolo, contribuisce in modo rilevante alla crescita della comunità cistercense, concorrendo all'incremento dell'economia del luogo dando lavoro a boscaioli, pastori e agricoltori, ma anche a manovali attivi nel cantiere per la costruzione degli edifici.
Il primo nucleo dell'abbazia era costituito dalla chiesa, dal monastero e da un'area esterna alla clausura, caratterizzata dalla presenza di un piccolo borgo, dove risiedevano i laici dipendenti del monastero. Molti diventarono conversi ai quali erano riservate le attività manuali e la gestione produttiva delle grange, insediamenti agricoli costruiti nel complesso monastico e nelle nuove proprietà acquisite dai cistercensi tra Saluzzo, Savigliano, Cavour e le valli Po e Bronda. I conversi, detti anche monaci laici, erano membri dell'ordine a tutti gli effetti vincolati alla vita religiosa, ma esclusi dall'ufficio liturgico. |
SOMMARIO
Cistercensi a Staffarda
Percorso di visita all'interno dell'abbazia
UOMINI
I Cistercensi in Piemonte e la comunità di Staffarda
Nobiltà e vita monastica: i marchesi di Saluzzo e i poteri locali
I monaci: vita quotidiana e compiti
Il paesaggio medievale: boschi, canali e grange
I conversi: il ruolo dei laici all'interno dell'abbazia
CHIESA
L'architettura della chiesa: il primo impianto della comunità cistercense
I modelli di riferimento e la cronologia delle fasi di cantiere
L'adeguamento liturgico degli arredi in età moderna
Il cantiere di restauro nell'Ottocento e nel Novecento
MONASTERO
Il monastero: edifici per il culto e per il lavoro
Le trasformazioni del complesso monastico in età moderna
L'architettura scolpita: capitelli e mensole nell'abbazia cistercense
Bibliografia |
Silvia Beltramo
L'ABBAZIA CISTERCENSE DI SANTA MARIA DI STAFFARDA
editore L'ARTISTICA
edizione 2010
pagine 108
formato 22x22
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
16.00 €
16.00 €
ISBN : 978-88-7320-262-2
EAN : 9788873202622
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