Il
progetto fotografico "99 per Amnesty" è nato con l'obbiettivo
di essere uno strumento a sostegno dell'attività condotta da Amnesty
International contro qualsiasi tipo di discriminazione: impegno condiviso
e sostenuto sia dai 99 artisti, che si sono prestati gratuitamente per la
realizzazione delle immagini fotografiche contenute in questo volume, sia
dal fotografo Paolo Ranzani, che con passione e coraggio ha aderito e realizzato
il progetto devolvendo ad Amnesty i diritti d'immagine.
"Si può resistere
all'invasione degli
eserciti, non all'invasione
delle idee"
Victor Hugo |
Autoritratto
"involontario"
Il ritratto fotografico nasce quasi contemporaneamente alla fotografia.
E da subito è un genere che riscuote un grandissimo successo: il
nuovo mezzo narrativo, molto democraticamente, consente ad un pubblico sempre
più vasto di ottenere a costi contenuti un'immagine di sé
e di tramandarla alle future generazioni. A partire dal 1850 studi fotografici
attrezzati con sale posa, abiti e decori a disposizione dei clienti nascono
un po' ovunque. La tecnica è lenta, le persone vengono messe in posa
con gli abiti migliori e i margini interpretativi concessi al fotografo
sono molto ridotti. Il ritratto fotografico nasce quindi con stretti legami
con la memoria e l'invenzione di sè, con il desiderio di proporsi
nel migliore dei modi.
Negli anni successivi l'evoluzione della tecnica e del linguaggio svincoleranno
i fotografi e soggetti dall'obbligo dell'immobilità e dalla ristretta
gamma delle possibilità narrative, ma permane sempre l'esigenza di
un dialogo creativo tra i due protagonisti dell'azione fotografica. Rimangono
quindi immutati il desiderio di essere rappresentati in modo gratificante,
da un lato, e il tentativo di cogliere in un unico momento non solo l'aspetto
fisico ma anche la personalità, dall'altro. Un buon ritrattista doveva,
e deve, trovare un equilibrio tra le sue capacità e intenzioni narrative
e le aspettative del suo soggetto.
Negli ultimi decenni gli studi specializzati in ritratto sono scomparsi.
La stampa periodica è diventata in pratica il committente di riferimento
dei ritratti che i professionisti realizzano.
L'evoluzione del "genere", quindi, avviene in sintonia con le
tendenze e le mode della comunicazione giornalistica. Se i giornali propongono
quello che il pubblico desidera vedersi proporre, oppure impongono quello
che vogliono imporre, è una querelle da sempre irrisolta che tuttavia
ha condizionato la pratica del ritratto fotografico. La gente comune difficilmente
fa ricorso ai professionisti, personaggi e personalità vengono ritratti
secondo stereotipi che si suppone siano quelli che il pubblico desidera
veder confermati.
Paolo Ranzani è ritrattista. Per la sua serie "Ritratto a Nord-Ovest"
ha fotografato 99 personaggi celebri. Per professione Ranzani dovrebbe quindi
operare all'interno di una cultura imperante e imperativa. Eppure la sequenza
delle sue immagini non risponde a nessuna delle aspettative alle quali siamo
stati educati. Se non fosse che nessuno crede più alla veridicità
della fotografia, si potrebbe affermare che i suoi ritratti sono fotografie
"vere". Con gentilezza e rispetto Ranzani entra nell'intimità
delle persone, le coglie nella semplicità quotidiana, ne sottolinea
bellezza, intelligenza, ironia, stanchezza, allegria. Sembra svelare lati
inediti della personalità dei suoi soggetti, notissimi e, nei suoi
ritratti, spesso imprevedibili.
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Paolo Ranzani
99 PER AMNESTY
editore GRIBAUDO
edizione 2003
pagine 216
formato 27x29
cartonato con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
25.00 €
14.00 €
ISBN : 88-8058-513-4
EAN : 9788880585138
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