INTRODUZIONE
Valerio Zanone
Si avvicina l'anniversario (saranno 150 anni al prossimo 18 febbraio) dalla prima riunione del parlamento dell'Italia libera ed unita. «Libera ed unita quasi tutta», tenne a precisare Vittorio Emanuele nel discorso della Corona. Veneto e Roma mancavano ancora. Ma quella prima legislatura, ottava per continuità con il parlamento subalpino, portava «a popoli che ebbero consuetudini ed ordini diversi... l'unità politica, sospiro di tanti secoli».
All'anniversario dell'unità d'Italia la Fondazione Burzio ha pensato per tempo, chiamando a raccolta il 3 dicembre 2009 quattro storici torinesi autori di libri che trattano profili storici diversi dello Stato unitario: Walter Barberis, Il bisogno di Patria, Einaudi 2004; Valerio Castronovo, Storia economica d'Italia dall'Ottocento ad oggi, Einaudi 2006; Gianni Oliva, Soldati e ufficiali, Mondadori 2009; Massimo Salvadori, L'Italia divisa, Donzelli 2007. Gli atti del convegno che ora si pubblicano indicano il filo conduttore della storia che ha formato i caratteri dell'identità nazionale e della cittadinanza comune.
È la storia di un'identità composita, di una cittadinanza solcata da vecchie fratture e nuove divisioni. La relazione di Walter Barberis si apre sullo scenario di identità locali e storiche irriducibili all'omogeneità. Già i padri dell'unità ne avevano visioni differenti e mutuamente discordi. Eppure i vecchi libri di scuola li accostavano dentro la cornice del canone quadrumvirale, Garibaldi l'eroe popolare, Mazzini l'apostolo profetico, Cavour il geniale tessitore, Vittorio Emanuele il monarca costituzionale. Da quella discordia concorde la nazione di Dante e di Petrarca, già in Dante e in Petrarca lacerata da fazioni comunali e pretese signorili, era riuscita dopo sei secoli a farsi Stato, senza conseguire la reductio ad unum delle sue varietà e disparità.
L'imperativo dell'unità sacrificò in partenza i disegni regionalisti per impiantare l'amministrazione centralizzata dello Stato. Lo Stato centrale impiegò le sue risorse nelle istituzioni e funzioni essenziali per la fondazione della cittadinanza nazionale.
In primo luogo la scuola, statale e laica. A distanza di un secolo e mezzo produce qualche sensazione tuttora attuale il carteggio del 1860 di Cavour con Díomede Pantaleoni: «il clero potrà attendere all'insegnamento religioso e teologico nei seminari e nelle chiese, dove il potere civile si asterrà da ogni ingerenza. Ma il vescovo si asterrà del pari da ogni ingerenza nelle scuole e nelle università».
Poi la principale infrastruttura della new economy del tempo; le strade ferrate, che si erano diramate in pochi anni nel Piemonte cavouriano mentre restavano vietate quali insidia satanica nello Stato Pontificio di Gregorio XVI.
E il servizio militare di leva, oggetto della relazione di Gianni Oliva. L'esercito che era stato il braccio armato dell'unificazione diventava dopo l'unità, per la popolazione maschile, il principale fattore costitutivo dell'identità nazionale, la sola occasione nella vita di conoscere regioni diverse da quella dí provenienza. La condizione di italiano adulto riceveva il suo certificato nel ritratto in divisa, da conservare per la vita.
Più avanti, nella storia dell'unità nazionale, vennero come fattori di integrazione e di crescita nazionale l'industrializzazione del nord, l'operaismo e le migrazioni interne. La relazione di Valerio Castronovo dà conto dell'avanzamento compiuto durante l'unità dalla società italiana, non diversamente peraltro da altri paesi europei. La popolazione più che raddoppiata, l'aspettativa di vita allungata di oltre trent'anni, la patria degli emigranti convertita in terra di immigrazione.
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INDICE
Programma del Convegno
VALERIO ZANONE
Introduzione
WALTER BARBERIS
Italiani, un'identità di lungo periodo
VALERIO CASTRONOVO
L'ascesa a una società industriale avanzata
ma con vecchie e nuove ipoteche
GIANNI OLIVA
L'Esercito, strumento dell'Unità d'Italia
MASSIMO L. SALVADORI
Problemi passati e presenti dello Stato Unitario
Indice dei nomi
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VERSO I 150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2010
pagine 54
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 5 giorni
10.00 €
9.00 €
ISBN : 978-88-8262-169-8
EAN : 9788882621698
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