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Clotilde Santanera
è insegnante, scrittrice, pittrice.
Pittrice da sempre, insegnante dal 1947, anno in cui, dopo aver conseguito
un diploma di steno-dattilografa e aver ripreso gli studi, consegue il
diploma di maestra elementare; scrittrice da quando i suoi ricordi di
infanzia e giovinezza affiorano precisi e chiari e con essi il desiderio
di raccontarli scrivendo.
E' difficile dire quale attività sia stata prevalente nella vita di questa
signora brillante e ricca di talenti. Nasce ad Asti, ma nel cuore ha un
piccolo angolo della campagna di Tigliole, la frazione San Carlo, dove
si trova la casa paterna. Sono i luoghi che spesso vengono ritratti nelle
sue tele, ma anche i luoghi della memoria, determinanti per la sua attività
di scrittrice.
I libri da lei pubblicati, Ciao Paisan (1982) e Spluvi
'd er passà (1994) sono nati quasi per caso, poco alla volta,
"senza che me ne accorgessi", dice l'Autrice. Il ricordo personale di
gesti o situazioni, il racconto ascoltato da qualche anziano, il rivedere
o ripensare ad un oggetto desueto, la portano a fissare questi elementi
sulla carta, per non farli fuggire mai più e renderli oggetti di condivisione
con gli altri.
E' così che Primo Maioglio, che già la conosceva dai tempi in cui entrambi
frequentavano le scuole magistrali, le propone di tenere una rubrica
sul giornale La Nuova Provincia e la chiama "Passato prossimo".
Scrive periodicamente anche su L'eco del Lunedì e sulla Gazzetta
d'Asti.
Il primo volume "Ciao Paisan" raccoglie tutti gli articoli e le narrazioni
apparse sui giornali locali.
Incoraggiata dai lettori, che la stimolano a proseguire questo cammino,
continua a scrivere e a parlare di cose che oggi non esistono più. Nasce
così la sua seconda raccolta di ricordi, quasi un affresco della vita
quotidiana nelle campagne astigiane , in un tempo non eccessivamente lontano,
ma spazzato via dall'incalzante modernità dei nostri tempi.
Il libro, pubblicato grazie all'editore Fornaca, è intitolato Spluvi
'd er passà (1994) , scintille del passato, proprio per esprimere
il modo in cui i ricordi sono scaturiti dalla memoria. Si tratta di oltre
settanta articoli che trattano usi, costumi, mestieri, modi di dire, aneddoti,
leggende, esperienze di un mondo che appare scomparso, pur essendo ancora
relativamente vicino a noi.. Ci sono i mestieri che oggi nessuno pratica
più, come quello del "crivlin", ci sono le filastrocche e gli "stranom",
i soprannomi che spesso erano ereditati da figli e nipoti, le feste di
paese, i giochi, i modi di dire, gli stratagemmi per sopravvivere durante
la guerra. E' un libro che l'Autrice vorrebbe fosse proposto, per i suoi
contenuti, ai giovani, ai piccoli studenti che non hanno conosciuto questo
mondo, ma lo posseggono inconsapevolmente nelle loro radici. In questo
Clotilde Santanera continua ad essere una insegnante, nell'aspetto più
bello di questo termine. Ha lavorato nella scuola per trentacinque anni,
trascorrendone molti in piccoli paesi e frazioni di Asti. Tuttavia, la
sua è una missione che non è ancora finita: continua a scrivere, come
continua a dipingere e anche questo lo sa fare bene. I suoi paesaggi di
campagna, le sue splendide nature morte, raccontano con forme e colori
tutta la ricchezza che ha dentro di sé. E' consapevole che non si finisce
mai di apprendere e si può imparare qualcosa sempre, da tutti, anche dalle
persone più umili. E' forse anche racchiuso qui il piccolo segreto di
una persona che non perde la voglia di sapere sempre di più e cercare
le risposte alle tante domande. La sua ultima pubblicazione, del 1999,
riguarda le questioni più drammatiche e le domande più profonde dell'animo
umano. "Sei luce nel mio cammino", questo il titolo dell'opera, racconta
proprio il dramma più tormentato e profondo della nostra Autrice: la malattia
e la morte del giovane nipote Maurizio, a cui lei era attaccatissima.
Nel racconto, la narrazione autobiografica si intreccia con la tenacia
della gente di campagna che non vuole mollare e rassegnarsi al destino.
Così il dialogo con il nipote scomparso continua anche dopo la sua morte,
con la straordinaria umanità che caratterizza questa scrittrice astigiana.
a
cura di Maria Grazia Cavallino
A fine giugno 2015, si è spenta Clotilde Santanera,
giornalista, scrittrice ed artista
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