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Gigi
Monticone
Nacque
a Mongardino d'Asti il 31 marzo 1925 e morì a Genova il 14 gennaio
1973. Dopo l'esperienza partigiana, durante la quale un episodio minò
gravemente la sua salute (dovette nascondersi in un pozzo per sfuggire
a un rastrellamento), fu sindacalista del pubblico impiego, consigliere
comunale ad Asti alla fine degli anni Sessanta, segretario comunale a
Mongardino, Roccaverano, Revigliasco d'Asti, Mombercelli e Canelli tra
il 1945 e il 1965, vicesegretario generale del Comune di Sanremo dal 1965
al 1973.
Redattore del periodico studentesco Il Castello di Asti negli anni
di guerra, poi del periodico Gioventù rurale, collaborò
dal 1954 al 1957 all'edizione astigiana della Gazzetta del Popolo;
fu fondatore e redattore capo, fino al 1965 del settimanale Astisabato
(dove tenne la popolare rubrica "il formichiere"). Con gli articoli
"Cavalcata d'autunno" e "In volo sulla provincia"
(pubblicati su Astisabato) vinse nel 1961 il Premio Asti di giornalismo,
sezione stampa locale. Un suo articolo su Cesare Pavese ottenne una speciale
menzione della Giuria nel 1963 al Premio Canelli-Cesare Pavese. Nel 1965,
con lo pseudonimo Giacomo Crosta, vinse il Premio Langa d'Oggi di Canelli
con il racconto Il bastardo e la poesia A Cesare Pavese.
Fra le opere letterarie ricordiamo Stella, un omaggio a un amico
partigiano (Asti, 1950); Noi siamo le colonne, romanzo (Firenze,
1959, con una riedizione nel 1968 e una ristampa nel 1976); La vigna,
romanzo (Asti, 1965, riedito nel 1998); Quando uno se ne va, scritto
con Sandro Grappiolo (Asti, 1968). Nel 1966, con La vigna, fu finalista
al Premio Asti d'Appello. Il 10 maggio 1980 l'Amministrazione Comunale
di Asti gli dedicò un convegno sul tema "Letteratura e mondo
contadino - Uno scrittore della terra astigiana, Gigi Monticone".
dal volume Noi siamo le colonne (2001) |