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Piero
Masera
nato ad Alba il 4/4/1939, deceduto il 17/1/1979. Frequentò il Ginnasio
- Liceo Classico di Alba. Si laureò in medicina e chirurgia all'università
di Torino nel 1963, fu libero docente in ematologia, specialista in medicina
interna, cardiologia, oncologia.
Molto si potrebbe dire di lui sotto il profilo di uomo e di medico: profondamente
buono, scientificamente preparatissimo stava raggiungendo alla sua ancor
giovane età ambitissimi traguardi accademici.
Piero è l'amico e collega che mi è sempre spiritualmente presente nella
sua complessa e sofferta umanità, nella sua profonda cultura, ma soprattutto
nella sua grande ricchezza di doti dello spirito. Doti che egli elargiva
a piene mani, con naturalezza e generosità a quanti lo circondavano. Donava
con semplicità, quasi schivo di ogni gesto esteriore, a tutti, anche a
coloro che poco lo conoscevano.
Sollievo al gravoso impegno professionale, gli veniva dalla fotografia,
sua grande passione, nella quale espresse la sua sensibilissima personalità,
una certa capacità di sogno, una tipica, persistente effusione di moderato
ottimismo. Numerosi i suoi reportages: Finlandia, Grecia, Spagna (Processione
di Siviglia), Montecarlo (Corsa automobilistica di formula 1), Tunisia,
Camargue, Sardegna, Venezia, Valle d'Aosta. Numerose le diapositive sui
castelli e paesaggi delle Langhe.
Paesaggista delicato e sensibile, Piero aveva profuso nelle sue immagini
tutta la tipica poesia delle nostre Langhe. Nel
Kenya fu il primo e forse resterà l'unico che potè fotografare, dall'alba
al tramonto, la solenne celebrazione del sacrificio dell'agnella dei Gabbra
(Quarso Nabo), che è sempre stata tenuta segreta agli estranei. Molto
premiati sono stati i suoi racconti: Teatro sociale di Alba, Comédie Humaine,
Utopia. Figura tra i fondatori del Gruppo Fotografico Albese.
Dal 1968 fu socio della Soc. Fotografica Subalpina di Torino. Fu nominato
AFIAP nel 1970, EFIAP nel 1973. Meritò quattro stelle P.S.A. (Photographic
Society of America).
Vinse oltre cento premi a concorsi e mostre fotografiche italiane ed internazionali
(Buenos Aires, Eindhoven, Edinburgh, Hong Kong, Formosa, Vancouver, S.
Paolo, Palma di Maiorca, Grecia, Portogallo, Romania, Cina, Singapore,
Stati Uniti).
Vinse per ben due volte il prestigioso premio Nikon (Giappone) nel 1970
e nel 1975. Sue fotografie sono state riprodotte sulla rivista inglese « Photography Year Book » (annuario fotografico mondiale), nel 1972, 1976, 1977.
In numerose città tenne mostre personali e proiezioni di sue diapositive.
Nel 1969 fu invitato dal Rotary Club di Beausoleil (Francia) a tenere
una proiezione di sue fotografie sulle bellezze naturali delle Langhe.
Prese parte a numerose giurie per concorsi fotografici sia italiani che
stranieri (nel 1974 a Clermont Ferrand, Francia).
Nel 1978, alla Biennale di Venezia « Arte e Natura », furono esposte 14
sue fotografie delle Langhe. Una di queste « Mattino sulla Langa » venne
scelta per il manifesto che rappresentava la sezione fotografica della
mostra. Tutte le sue fotografie riflettono completamente il suo spirito
e la sua personalità; mai tradiscono la ricerca dell'effetto estetico,
ma racchiudono sempre una spontanea armonia di linee, di colori e di poesia.
Penso che Piero non abbia mai considerato la fotografia soltanto come
un divertente passatempo. Ne aveva fatto oggetto di ricerca, di testimonianza,
di impegno culturale.
La fotografia era diventata per lui espressione viva della sua essenza
e della sua formazione mentale.
a cura di LUIGI MARTINENGO
Presidente della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
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