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Oddino Bo
è originario di Maranzana, un piccolo centro ai confini dell'Astigiano, dove è nato il 19 aprile 1922. Figlio di contadini, è cresciuto in una famiglia di tradizione anti fascista, ha compiuto i suoi studi a Nizza e ad Alessandria, dove si è diplomato presso il locale Istituto Magistrale.
Il suo impegno nella società inizia molto presto, quando, prima ancora di svolgere il servizio militare, ascolta le radio clandestine che danno anche notizie dei soldati in guerra, ne trascrive il contenuto per poi recarsi fino ad Alessandria in bicicletta al fine di spedire alle famiglie le notizie dei loro congiunti lontani. In attesa della chiamata alle armi, gli viene proposta l'attività di istitutore presso il Convitto Nazionale di Novara (1941-42). E' iscritto alla facoltà di Magistero quando, nel 1943 viene chiamato in guerra. Dopo cinque mesi di preparazione militare presso la Scuola Allievi Ufficiali di Fanteria viene mandato in zona di operazione e si trova a difendere la base militare di Taranto. Fa parte di un Battaglione di Fanteria che, dopo l'armistizio dell'8 settembre '43, ha resistito ai tedeschi restando fedele, in armi, al governo presieduto da Badoglio. E' invalido di guerra e i suoi ricordi di quel periodo sono ancora oggi vivissimi ed egli li rievoca con grande lucidità e dovizia di particolari.
A partire dal dopoguerra ha voluto partecipare alla ricostruzione del Paese svolgendo intensa attività politica e militando nelle fila del Partito Comunista Italiano, sia a livello giornalistico (è iscritto all'albo, come pubblicista, dal 1947 e per alcuni anni è stato collaboratore del giornale L'Unità), sia come dirigente ad Asti e nella Segreteria regionale piemontese oltre che in Parlamento. Ha svolto l'attività di parlamentare nella IV e V Legislatura, dal 1963 al 1972.
Successivamente ha svolto attività sindacale come dirigente regionale e nazionale dell'Alleanza dei contadini e poi della Confcoltivatori. E' stato anche consigliere comunale ad Asti, a Nizza Monferrato e Costigliole. Ha inoltre dato il suo contributo, sia a livello regionale che nazionale, all'Ente Sviluppo agricolo del Piemonte, al CO.RE.CO. di Asti, e all'Istituto Storico per la Resistenza e all'A.N.P.I. di Asti, oltre all'Istituto Alcide Cervi. La sua conoscenza delle vicende del secondo conflitto mondiale, gli ha permesso di partecipare con un contributo importante alla realizzazione del Museo Badoglio.
Profondo conoscitore delle vicende del mondo agricolo dal dopoguerra ad oggi, si è sempre impegnato a favore delle conquiste sociali ed economiche del mondo contadino. Molto interessanti le opere edite su queste tematiche, "Ambiente e campagne nella guerra di liberazione" (Ed. Team Service), promosso dall'Istituto Storico per la Resistenza di Asti e Alessandria in collaborazione con l'Istituto Alcide Cervi e "L'Utopia vissuta" (Ed. Gribaudo - Se.Di. Co).
Notevole è il suo costante impegno teso alla valorizzazione e conoscenza della zona del Moscato, protagonista di tante sue battaglie, condotte a tutti i livelli, da quello parlamentare a quello del Comitato Nazionale Vini e infine come membro della Commissione vitivinicola italo-francese. Ha ricevuto, per questo suo impegno, la Medaglia di Cangrande alla manifestazione del Vinitaly. Non sono mancati altri riconoscimenti, quali il Torchio d'oro - Immagine Doc Paolo Desana 1999.
Tutto questo fa di Oddino Bo un personaggio prezioso e attuale per la vita della nostra provincia astigiana e per la nostra regione, essendo un uomo che ha dato molto al suo Paese e molto continua ancora oggi a dare.

a cura di
Maria Grazia Cavallino


Nel tardo pomeriggio di lunedì 13 luglio 2015 si è spento, all’età di 93 anni, figura di primo piano della politica, dell’agricoltura e dell’antifascismo astigiano.


L'UTOPIA VISSUTA
Riflessioni e vicende sugli anni trenta, quaranta e cinquanta - Utopia, l'utopia storica vissuta senza indugi, termine-chiave in ogni senso: l'autore fa lievitare, da queste intensissime e coinvolgenti pagine, il ricordo lucido di un trentennio della nostra storia. Non si tratta di un diario, né di una semplice storia [..]
SE.DI.CO di L. Fornaca - GRIBAUDO - 1999
pp. 344
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