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Maria
Pia Alignani
Laurea
in Lingue e letterature straniere, un amore esagerato per la lettura,
la scrittura ed il disegno. La Scuola superiore traduttori ed interpreti
con specialità Lingua Inglese, mi ha fatto entrare nel mondo
della traduzione letteraria, un modo , certo poco remunerativo di scrivere
ma che dà una grande soddisfazione interiore.
Il rapporto con il mondo della scuola anglosassone mi ha fatto scoprire
il Book Art Project, metodo di costruzione del libro sviluppato presso
l’Università di Manchester nel corso di scienze dell’educazione
dal Prof. Paul Johnson di cui ho pubblicato con Sonda, in tempi diversi,
“Facciamo un libro”, “In famiglia e con i miei amici”
e “Faccio festa con i bambini del mondo” . Ho trovato questo
metodo, rigoroso e quindi semplice, molto adatto alle mie capacità
di progettazione, grafica, disegno e scrittura e l’ho importato
in Italia sviluppandolo secondo la mia sensibilità e creando
molti formati e modelli che distinguono gli insegnanti che hanno seguito
i miei corsi.
Per promuovere Johnson e presentare i suoi libri, ho anche organizzato
a partire dal 1994, diverse manifestazioni, alle quali ha partecipato
come relatore.
Ho lavorato e seguito la scuola di Aidan Chambers di cui ho pubblicato
con Sonda il più significativo testo sulla pedagogia della lettura
“Come imparare a leggere i libri con i ragazzi”
Per Giunti ho tradotto “Dove il fiume è più profondo”
di Chris Powling.
Nel mentre ho iniziato a scrivere come autrice “Guida pratica per
fare libri con i bambini” e il nuovo recentissimo testo sui mandala.
Negli ultimi anni ho dovuto ridurre i miei spostamenti nelle varie direzioni
didattiche che mi cercavano per laboratori e corsi di aggiornamento,
perché
ho prodotto un libro ogni anno e nei miei programmi c’è la
nuova edizione di “Guida Pratica” gli altri due romanzi
della trilogia iniziata con “La Muta, 2004”, “L’incognita
X. Equazione per due”, che dovrebbe uscire in marzo 2005 e “Prescrizione
di reato” entro il 2008 tutti con l’Editore Fermento di
Roma.
Sono nata nel 1953 e il 29 ottobre 2004 vedrò i miei 51. Ho un
marito che adoro e con cui facciamo progetti per un intensissimo dopo
pensione in campagna, un figlio di 23 anni che si sta laureando in Informatica
e che già iscritto al corso specialistico intende proseguire
nel dottorato di ricerca e restare, se potrà, in campo universitario
come docente e un cane, Golden retriever femmina di un anno e mezzo,
che mi fa percorrere diversi chilometri al giorno.
Se ho tempo libero disegno e dipingo. Il lavoro non mi permette di frequentare
l’accademia, perciò studio da sola sui libri, soprattutto
la figura umana.
Non sono una donna dalle risorse infinite: per seguire mio figlio, nato
con una serie di problemi ho lasciato la scuola superiore dove insegnavo
inglese e ho fatto la mamma per 10 anni, aiutandolo a risolvere, tra
l’altro,
un’insidiosa disgrafia. Ho ripreso a lavorare quando ho potuto
lasciarlo per un po’ da solo, quando la malattia ha cessato di
essere la norma e la salute l’eccezione.
Ci sono riuscita, con grande fatica e spero che i miei lettori mi apprezzino
anche per questo. Chi mi conosce, già lo fa.
a
cura dell'Autore
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